Atmosfere romantiche al Palazzo del Governo

Nella Sala dei marmi del Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato di Fiume si è esibita la pianista giapponese Yoko Nishii

0
Atmosfere romantiche al Palazzo del Governo
Yoko Nishii. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Piacevole serata musicale l’altro giorno nella Sala dei marmi del Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato di Fiume, dove si è esibita la pianista giapponese Yoko Nishii. L’evento è stato organizzato dalla Città di Fiume e dall’EU Japan Fest in collaborazione con l’Ambasciata croata in Giappone. La solista ha proposto un programma incentrato su brani del periodo romantico e della prima metà del XX secolo.

A inaugurare il concerto è stato il brano “La rosa” tratto da ciclo “La vita dei fiori” op. 19 di Dora Pejačević (1885-1923), al quale ha fatto seguito “Un vortice di fiori” op. 45, firmato dalla medesima compositrice croata. Lodevole l’impegno della pianista nello scoprire le gemme ancora poco note della musica colta croata e portarle sui podi concertistici, dove spesso non trovano spazio.

Miniature pianistiche
“La rosa”, assieme alle altre miniature pianistiche che compongono il ciclo “La vita dei fiori”, è uno dei brani più noti di Dora Pejačević e viene studiato regolarmente nelle scuole di musica, ma non viene eseguito spesso nelle sale concertistiche. Il ciclo venne composto in un anno, ossia tra il 1904 e il 1905 e viene classificato come musica a programma, anche se il suo intento non è quello di descrivere ciascun fiore, bensì di esprimere l’impressione che suscita. “La rosa” è un brano delicato pervaso dal sentimento romantico con accenni di impressionismo, mentre il “Vortice di fiori”, oltre ad essere tecnicamente più esigente, contiene più elementi drammatici e un disegno armonico caratteristico del tardo romanticismo. Ha fatto seguito lo splendido Notturno in Fa diesis minore op.32 n. 1 di Božidar Kunc (1903-1964), anche questo un brano raramente eseguito sui podi concertistici che, però, meriterebbe maggiore considerazione in quanto si tratta di una composizione di straordinaria raffinatezza ed eleganza, la quale è stata interpretata con molto garbo dalla musicista giapponese.

Tecnica precisa
Yoko Nishii si è cimentata quindi con un brano del compositore e direttore d’orchestra giapponese Kosaku Yamada (1886-1965) “Karatachi-no-Hana” (Flowers of orange jasmine trees), con il quale ha presentato una piccola parte della cultura musicale nipponica, al che ha proposto uno dei brani per pianoforte più celebri nella storia della musica: “Liebesträume” n. 3 (Sogno d’amore) di Franz Liszt (1811-1886).
Come tutte le composizioni del genio ungherese, anche questa contiene passaggi brillanti, che sono stati eseguiti con una tecnica notevole.
Con il brano “Widmung”, composto da Robert Schumann (1810-1856) nel 1840 come dono di nozze per Clara Schumann (eseguito da Yoko Nishii nell’arrangiamento di Liszt), la serata è proseguita nell’atmosfera romantica per cambiare con l’ultimo brano del programma: la Sonata per pianoforte n. 2 in Si bemolle minore op. 36 di Sergej Rachmaninov (1873-1943).

Un’esecuzione convincente
Il brano venne composto nel 1913, ma siccome Rachmaninov non era del tutto soddisfatto della prima versione, questa fu rivista nel 1931 con l’annotazione Nuova versione revisionata e ridotta dall’autore. Il compositore russo iniziò a comporla a Roma, dove si trasferì tre anni dopo aver ultimato il suo Terzo concerto per pianoforte e orchestra. Visse assieme alla famiglia nella casa in cui in precedenza aveva soggiornato Čajkovskij. Per motivi familiari dovette interrompere il lavoro alla Sonata, che completò nel 1913 e suonò lui stesso a Kursk. Non essendo del tutto soddisfatto della composizione, decise di operare una revisione nel 1931 accorciando alcune parti ed eliminando alcune difficoltà tecniche. Eseguì per la prima volta la seconda versione a Portland il 10 dicembre 1931.
Yoko Nishii ha eseguito con convinzione e precisione la seconda versione della esigente Sonata, caratterizzata da passaggi brillanti e repentini cambiamenti della dinamica.
Il pubblico, purtroppo scarso (ci rincresce non vedere tra il pubblico gli allievi della Scuola di musica fiumana, o perlomeno di vederli raramente in concerti che vengono organizzati nella Sala dei marmi e che, a nostro avviso, dovrebbero essere una tappa imprescindibile per ogni studente di musica), ha premiato la pianista con calorosi applausi, la quale ha quindi offerto anche tre bis, tra cui pure il Preludio n. 2 in do diesis minore di Rachmaninov.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display