Aperti gli spazi di RiHub, vivaio creativo della città

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Aperti gli spazi di RiHub, vivaio creativo della città

FIUME | Un centro per dare nuova forza alla cultura fiumana. Sono state queste le parole con cui Bernard Koludrović, dirigente del RiHub ha introdotto il rinnovato spazio dell’ex Bernardi, RiHub, appunto, ovvero “il vivaio creativo della città”, inaugurato alla presenza dei più alti esponenti della cultura e non, di Fiume. “Non è facile esprimere la mia gioia e il mio sollievo per l’apertura di questo spazio, che ha visto un enorme impegno da parte della Città e del Dipartimento alla Cultura di Fiume – ha rilevato Koludrović –. Un luogo che si propone di accogliere incontri culturali di vario genere, con la partecipazione attiva della cittadinanza e l’ambizione di una creatività quanto più vasta”. Un grazie particolare, ha sottolineato, va agli inquilini del vicinato, che durante il lavori di riadattamento hanno dato il loro apporto con idee e ricordi degli ambienti originali dell’edificio, che originariamente era un asilo. Al foltissimo pubblico intervenuto all’inaugurazione di RiHub si è rivolta pure Emina Višnić, direttrice della Società “Rijeka 2020”, la quale si è detta compiaciuta nel constatare che – dopo il riadattamento degli spazi dell’ex Benčić – si tratta in questo caso del secondo ambiente rimesso a nuovo, che viene inaugurato nell’ambito del progetto Fiume – Capitale europea della Cultura (CEC) 2020. Il tutto al motto di “Cittadini attivi in una città attiva”, senza limiti di contenuti, ossia che questi non siano legati esclusivamente alla cultura.

Il capodipartimento alla Cultura, Ivan Šarar, ha ricordato che l’idea di aprire un simile centro culturale è nata circa cinque anni fa, prima ancora di Fiume CEC, in quanto si era già individuato il bisogno di un centro culturale informativo, uno spazio riservato al coworking dove potere interagire, condividere le conoscenze ed essere creativi. 
“Ci siamo avvalsi degli insegnamenti di colleghi di altre città, Trieste, Belgrado, Lubiana e Zagabria, e grazie anche al progetto Creative Startup abbiamo ‘costruito’ e arricchito l’idea di RiHub. Si diceva che per la cittadinanza mancano contatti e informazioni riguardo a Fiume CEC? Ecco, abbiamo sfornato questo meraviglioso prodotto in cui e ce ne sarà per tutti”, ha concluso Šarar.
Alla cerimonia di apertura ha preso la parola anche Erik Fabijanić, presidente dell’Assemblea regionale. “A ogni cambiamento si può reagire in modo proattivo e retroattivo. A Fiume – Capitale europea della Cultura, con RiHub possiamo constatare una volta per tutte che la città sta rispondendo in maniera veramente proattiva”, ha detto esprimendo l’auspicio di “riempire questi spazi di idee positive e disseminarle poi in tutta Europa”.

Grande interesse per il progetto

A chiudere la cerimonia ufficiale è stato il sindaco di Fiume, Vojko Obersnel, il quale ha salutato innanzitutto Irena Guidikova, a capo del Settore per la Politica culturale, diversità e dialogo e responsabile del Programma delle città interculturali presso il Consiglio d’Europa, e Christian Grotnes Halvorsen, in rappresentanza dell’Ambasciata di Norvegia in Croazia. 
Nell’esprimere il proprio gradimento per l’apertura del nuovo Centro culturale, ha ribadito che è bello potere contare su infrastrutture nuove, ma “le mura da sole non significano niente. I concittadini devono identificarsi in questi spazi e includersi con le loro idee nel progetto Fiume CEC. Forse ci vorrà un po’ di tempo per ‘ingranare’, ma quando i fiumani s’impegnano per davvero i risultati sono sempre encomiabili.”
Già nella mattinata odierna gli spazi di RiHub hanno ospitato il primo evento internazionale, ossia la riunione dei coordinatori della rete “Città interculturali”, che opera nell’ambito del Consiglio d’Europa. E per la prima volta, come sottolineato da Irena Guidikova, all’incontro erano presenti i rappresentanti di tutti e cinque i continenti, venti per l’esattezza, tra cui quelli del Messico e dell’Australia. Scopo del progetto è realizzare, passo per passo, città interculturali e inclusive, tema condiviso con il programma di Fiume CEC 2020, che si svolge sotto il motto “Porto delle diversità”. 
“Per potere realizzare idee nuove e costruttive sono di vitale importanza un dialogo reciproco e una sana collaborazione. In questo senso bisogna approfittare di ogni occasione per aiutarsi a vicenda, migliorare ulteriormente e realizzare progetti importanti”, ha rilevato Irena Guidikova.
Fiume è l’unica città della Croazia ad avere aderito, per ora, alla rete “Città interculturali”. Al convegno, che si svolge ancora oggi al RiHub, hanno partecipato in qualità di ospiti pure i rappresentanti di altre città croate, a testimonianza che l’interesse per quest’iniziativa esiste anche al di fuori del capoluogo quarnerino.

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