Il tradizionale concerto di Natale dell’Associazione Mosaico italo-croato di Roma, tenutosi nella gremita Sala Liszt dell’Accademia d’Ungheria, ha offerto ancora una volta un’esperienza indimenticabile agli amanti della musica classica nella capitale italiana. Questo evento speciale, che da anni trova la sua casa nel Centro culturale ungherese, è stato organizzato sotto l’alto patrocinio dell’Ufficio statale per i croati al di fuori della Repubblica di Croazia, dell’Ambasciata della Croazia a Roma, della Fondazione croata per gli emigranti, della Città di Mostar e dell’Associazione “Jedna muzika”.
I saluti delle autorità
Prima dell’inizio del concerto – riporta un comunicato stampa diramato ai media – a salutare il pubblico sono stati la presidente dell’Associazione Mosaico italo-croato di Roma, Ivana Milina e l’addetto culturale del Centro culturale ungherese di Roma, László Berényi. Iva Pavić, ministro consigliere e vicecapo missione dell’Ambasciata della Repubblica di Croazia a Roma, ha ringraziato gli organizzatori, il giovane musicista Antonio Šarić e il numeroso pubblico, estendendo i suoi auguri per le prossime festività natalizie. Alen Matanić, rappresentante del segretario di Stato Zvonko Milas, ha portato i suoi saluti ufficiali, mentre a nome del direttore Mijo Marić, il dott. Ivan Tepeš, vicedirettore della Fondazione croata dell’emigrazione, si è rivolto ai presenti. Ivana Milina ha espresso un ringraziamento particolare ai padroni di casa per l’ospitalità, la disponibilità e il supporto, come pure ai partecipanti e agli ospiti per l’attenzione dimostrata.
Al concerto hanno partecipato numerosi membri della Comunità croata di Roma, tra cui Tea Zupičić, incaricata d’Affari presso l’Ambasciata della Repubblica di Croazia presso la Santa Sede, Marijana Zubonja, consigliere presso l’Ambasciata della Bosnia ed Erzegovina a Roma, Marina Šutalo, consigliere presso l’Ambasciata della Repubblica di Croazia presso la Santa Sede, Antonella D’Antuono, rappresentante della Minoranza croata del Molise presso il Consiglio del Governo della Repubblica di Croazia per i Croati all’estero, la presidente dell’Associazione Italo-Croata di Roma, Svjetlana Lipanović, e i giovani membri dell’Associazione Mosaico italo-croato di Roma.
Un ricco programma
La stella della serata è stato il giovane e talentuoso violinista Antonio Šarić, che con la sua esibizione ha incantato il pubblico e confermato il suo status di uno dei violinisti più promettenti della sua generazione. Ad accompagnarlo al pianoforte è stata la professoressa Marija Martinović Barać, mentre la sua formazione musicale è stata curata dalla sua mentore, prof.ssa Ana Pranjković. La sala era gremita in ogni ordine di posti e tra il pubblico si sono distinti ospiti illustri e appassionati di musica classica. L’atmosfera è stata ulteriormente arricchita dalla presenza degli studenti della sezione musicale della Scuola “Antonio Rosmini” di Roma, classe di violino 3H, accompagnati dai loro insegnanti Silvia Di Fonzo e Fabio Lorenzi.
Il programma del concerto ha incluso capolavori della musica classica, come le opere di Henryk Wieniawski (Caprice op. 18, n. 4 nell’arrangiamento di Fritz Kreisler), Édouard Lalo (Symphonie espagnole op. 21, Allegro non troppo), Niccolò Paganini (Cantabile, op. 17) e Pëtr Il’ič Čajkovskij (Valse-Scherzo op. 34). Un accento particolare è stato posto sui compositori croati: Luka Sorkočević (Andante), Dora Pejačević (Romanca, op. 22) e Miljenko Prohaska (Arioso), con l’obiettivo di valorizzare il ricco patrimonio musicale croato. Il concerto si è concluso con l’esecuzione dell’Estate di Vivaldi dal ciclo “Le quattro stagioni”, mentre il bis – un virtuosistico “Csárdás” di Vittorio Monti – ha suscitato l’ovazione del pubblico entusiasta.
Unione di tradizioni musicali
Il concerto non è stato solo un evento musicale, ma anche un importante simbolo della collaborazione culturale italo-croata. Gli organizzatori hanno sottolineato come questo concerto promuova tradizionalmente il patrimonio musicale croato in uno dei centri culturali più importanti d’Europa. “Con il suo talento, Antonio non solo promuove la cultura croata e i giovani artisti, ma collega anche diverse tradizioni musicali. La sua esibizione riflette il linguaggio universale della musica che unisce comunità e nazioni”.
“Il sostegno a giovani talenti come Antonio è fondamentale per preservare e sviluppare la tradizione artistica. La sua performance ha sottolineato il potere della musica di unire le persone e di ispirarle con la sua bellezza”, hanno dichiarato gli organizzatori. Durante il suo soggiorno a Roma, Antonio Šarić ha avuto l’onore di visitare l’Ambasciata della Croazia presso la Santa Sede, dove è stato accolto calorosamente e lodato per il suo straordinario talento. Inoltre, ha partecipato a un’udienza con Papa Francesco, un’esperienza particolarmente ispiratrice per il giovane artista.
Un futuro brillante
Antonio Šarić, nato nel 2010 a Mostar, ha iniziato a suonare il violino all’età di sette anni. Si è esibito con rinomate orchestre come l’Orchestra Sinfonica di Mostar, l’Orchestra da Camera “13 archi” e l’Orchestra cittadina di Sarajevo. Ha ottenuto oltre 30 premi internazionali, tra cui primi premi, titoli di laureato e riconoscimenti speciali. Nel 2024 Antonio è stato finalista del prestigioso concorso “Il piccolo violino magico”, entrando tra i dieci migliori giovani violinisti al mondo sotto i 14 anni. Ha ricevuto un riconoscimento speciale per la sua esecuzione del Perpetuum Mobile di Franz Ries. Il suo concerto nella Sala Liszt dell’Accademia d’Ungheria rappresenta un ulteriore passo nella brillante carriera di questo eccezionale giovane musicista, la cui passione e dedizione ispirano il pubblico in tutto il mondo. Al termine del concerto si è tenuto un ricevimento durante il quale gli ospiti hanno rivolto numerosi complimenti al musicista Antonio Šarić e agli organizzatori, esprimendo gratitudine per la straordinaria esperienza offerta.
Il concerto è stato realizzato con il supporto finanziario dell’Ufficio Centrale di Stato per i croati al di fuori della Repubblica di Croazia, nonché con il sostegno dell’Ambasciata della Repubblica di Croazia a Roma, del Centro culturale ungherese a Roma e della Città di Mostar.
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