Angeli e demoni. Rački illustra Dante

Il pittore accademico di Novi Marof ha concettualizzato l’applicazione artistica del simbolismo, diventando una delle figure chiave dell’arte moderna in Croazia

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Angeli e demoni. Rački illustra Dante

Le celebrazioni dantesche quest’anno hanno interessato non soltanto le attività degli istituti formativi e delle associazioni artistico-culturali della CNI, bensì sono state promosse anche da numerose importanti istituzioni croate. Tra queste, a rendere omaggio al Sommo Poeta è stato anche il Dipartimento di Grafica dell’Accademia nazionale delle Scienze e delle Arti (HAZU) che, dopo l’allestimento incentrato sulla rappresentazione di Dante nelle opere di artisti croati (dal 24 settembre al 17 ottobre di quest’anno), ha di recente realizzato una mostra virtuale contenente una serie di opere del celebre artista croato Mirko Rački conservate nell’archivio dell’HAZU.

Le opere di Rački sono ricche di visioni demoniache

Opere di valore antologico

Intitolata “La Divina Commedia di Dante nei disegni di Mirko Rački/Dalla collezione del Dipartimento di Grafica dell’HAZU”, la seconda delle due iniziative del Dipartimento dedicate al settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta, presenta una serie di quadri che, secondo le parole della curatrice Ružica Pepelko, sintetizzano un vasto repertorio di contenuti simbolici pregni di visioni demoniache e angeliche, nonché narrazioni fantastiche che “rivelano il profondo rispetto di Rački nei confronti del poema, oltre che una sorta di estro creativo dell’autore in riferimento a un’interpretazione artistica dell’allegoria dantesca”. I lavori, di valore antologico, sono corredati di testi esplicativi riguardo il contesto tematico-letterario, gettando luce sugli elementi distintivi della produzione di Rački e sul suo ruolo pionieristico nell’introduzione del panorama artistico croato alle novità delle correnti moderne europee del Novecento. Nell’arco di una carriera lunga otto decenni, Mirko Rački (1879-1982) ha realizzato un’imponente quantità di opere che hanno segnato il realismo simbolico in Croazia. Come specificato dalla curatrice, “nei primi due decenni del Novecento, Rački ha concettualizzato l’applicazione pittorica del simbolismo, arrivando a diventare una delle figure chiave dell’arte moderna in Croazia e, grazie alle illustrazioni ispirate alla Divina Commedia, di quella europea”.

L’incontro con Brunetto Latini, Canto XV dell’Inferno

Lavori contenuti in due cicli

Il poema dantesco è un motivo chiave della produzione artistica di Rački sin dal 1907, quando realizza su commissione una serie di illustrazioni per la traduzione della Divina Commedia di Izidor Kršnjavi. Dopo il primo ciclo di opere – contenente 18 disegni, due acquerelli e un’acquaforte – Rački tornerà all’argomento qualche anno dopo, creando 53 illustrazioni che oggigiorno fanno parte della collezione del Dipartimento di Grafica dell’HAZU. Questa seconda serie fu interamente esposta nel 1979 in occasione del centesimo compleanno dell’autore. Trenta disegni del secondo ciclo di illustrazioni furono pubblicate nel 1919 come parte della seconda edizione dell’Inferno tradotto da Kršnjavi, mentre altri tredici lavori confluirono nella terza edizione, pubblicata nel 1937. Le illustrazioni del Purgatorio e del Paradiso, invece, risalenti al 1911, non furono mai stampate. Nelle nuove versioni delle illustrazioni degli anni ‘20 e ‘30 del Novecento, pubblicate nell’edizione speciale del Purgatorio e del Paradiso del 1939, è possibile riconoscere un indebolimento della rappresentazione lineare schematica, nonché una rimozione delle caratteristiche – tipiche della secessione – dell’elaborazione dinamica della linea e della suggestività coloristica.

Pluto viene rappresentato da Dante all’inizio del Canto VII dell’Inferno

Opere conservate agli Uffizi

Già dalla prima delle due serie – presentata al pubblico nel 1910 nell’ambito della mostra Meštrović-Rački e venduta dopo essere stata ospite dell’Esposizione universale di Roma del 1911, oggi conservata presso le Gallerie degli Uffizi di Firenze –, è possibile notare un esplicito allontanamento dell’artista dalla mera trasposizione dei versi danteschi sul piano pittorico. Tuttavia, puntualizza la curatrice della mostra, nello studio delle opere di Rački bisogna tener conto anche dell’influenza esercitata da parte delle interpretazioni storico-filosofico-teologiche e delle parafrasi dell’allegoria dantesca di Kršnjavi. Dal punto di vista dello studio della storia dell’arte al giorno d’oggi, la produzione di Rački incentrata sull’opera dantesca viene studiata alla luce di una contestualizzazione che va oltre l’analisi formale nell’interpretazione della prevalenza dei contenuti sulla forma pittorica, andando a coincidere con l’idea del “demone europeo della modernità”. Oltre ai disegni sopraccitati, Rački ha dipinto anche diversi quadri a olio riferiti alla Divina Commedia: “La città di Dite”, del 1906; “Superamento del fiume Acheronte”, databile al 1907; e “Francesca da Rimini”, completato tra il 1908 e il 1909. La mostra virtuale “La Divina Commedia di Dante nei disegni di Mirko Rački”, contenente una cinquantina di opere, è disponibile sul sito web del Dipartimento di Grafica dell’HAZU (https://racki.kabinet-grafike.hazu.hr), mentre il catalogo cartaceo, con testi approfonditi, è acquistabile presso la sede del Dipartimento. Oltre alla spiegazione del grande lascito artistico di Rački, la pagina web della mostra contiene una biografia dell’autore, con il completo elenco delle mostre personali e collettive in cui ha esposto. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo dell’Ufficio per la cultura della Città di Zagabria e del Dipartimento per la Grafica dell’HAZU. Il catalogo della mostra è stato redatto da Igor Fisković e Ana Petković Basletić ed è stato recensito da Radoslav Tomić.

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