Ancore di salvezza o semplici briciole?

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Ancore di salvezza o semplici briciole?

FIUME | Ammontano a 28mila kune i finanziamenti che la Comunità degli Italiani di Fiume otterrà dal Programma cittadino delle necessità pubbliche per la cultura, che per il 2019 ammonta a poco meno di 3.5 milioni di kune. Il tutto, ovviamente, salvo imprevisti in quanto il Bilancio della Città, quello generale di oltre un miliardo di kune e di cui il succitato Programma è parte integrante, deve essere ancora sottoposto a votazione da parte del Consiglio cittadino, la cui seduta è attesa per il mese in corso. Si tratta, com’è noto, di finanziamenti indirizzati alle attività e iniziative proposte da istituzioni – di cui la Città di Fiume non è il diretto fondatore –, organizzazioni, associazioni e da singoli artisti, che l’organismo civico, per mezzo di una valutazione da parte di una serie di Consigli culturali (ben sette, ognuno per i vari settori inerenti alla sfera culturale), considera di un certo interesse e pertanto validi a essere finanziati con i soldi dei contribuenti. Spesso sono finanziamenti fondamentali che sanciscono l’esistenza e la sola realizzazione del progetto, e pertanto considerati dai proponenti come della ancore di salvezza. Altre volte, invece, a causa del budget limitato (inferiore a quanto richiesto), il progetto viene sottoposto a determinati vincoli che influiscono sulla qualità e sulla realizzazione.

Un centinaio di progetti approvati

Complessivamente quest’anno, al concorso per le necessità pubbliche per la cultura, sono pervenute ben 986 proposte, di cui solamente 151 progetti sono stati selezionati a ottenere i finanziamenti. Sono progetti e proposte di attività che spaziano dalla protezione e conservazione dei beni culturali (come il restauro di facciate storiche), all’editoria e pubblicazione, all’arte teatrale, cinematografica, musicale e cooperazioni culturali, fino a manifestazioni di vario genere e spessore.
I finanziamenti di 28mila kune approvati alla CI di Fiume, sono circoscritti solamente a due voci. La prima, che ammonta a 20mila kune, è riservata alla pubblicazione della rivista di rappresentanza del sodalizio di Palazzo Modello, “La Tore”. La seconda invece, è relativa alla ripubblicazione del “Dizionario fiumano passato minimo”, di Ezio Mestrovich, già direttore della nostra Casa editrice EDIT, per la quale sono state approvate 8mila kune. Nonostante la somma dei finanziamenti sia alquanto irrisoria, soprattutto se paragonata all’ammontare complessivo di 3.5 milioni di kune, essa rappresenta comunque un aumento pari a oltre il 90 p.c., rispetto all’anno precedente. Quindi, da considerare come un aumento che premia l’attività e il discorso culturale che la CI di Fiume porta avanti? Non proprio.
A spiegarcelo è la presidente del sodalizio di Palazzo Modello, Melita Sciucca. “Nel 2017 la CI di Fiume, tramite il Programma delle necessità pubbliche per la cultura, ottenne 15mila kune per i progetti proposti. Quest’anno l’importo è salito a 28mila. Potrei dirmi soddisfatta, ma in realtà non lo sono, soprattutto se questo importo viene paragonato all’affitto di 2mila euro che la Comunità deve pagare mensilmente alla Città per i vani di Palazzo Modello, e ai tanti soldi spesi per la cultura a Fiume. Mi rendo conto che i finanziamenti che ci vengono elargiti sono alquanto pochi. Specialmente ora che promoviamo una produzione culturale massiccia con due-tre appuntamenti la settimana. Penso che si poteva essere un po’ più magnanimi nell’elargire i finanziamenti, anche perché abbiamo partecipato con diversi progetti” ha commentato Melita Sciucca.
Ma passiamo al vaglio con la lente d’ingrandimento il Programma delle necessità pubbliche per la cultura. La sezione con i maggiori stanziamenti, pari a 825mila kune, è quella delle manifestazioni, dove la fetta di torta più consistente, ovvero 380 mila kune, va all’Associazione artistica “HKD Teatar” per l’organizzazione del Festival internazionale delle Piccole scene. A seguire per ammontare dell’importo, sempre nella stessa sezione, è il finanziamento di 110mila kune all’Agenzia concerti GIS, per l’organizzazione della ventottesima edizione del Festival internazionale Jazz Time. La sezione con il maggior numero di progetti approvati, risulta essere quella dell’attività musicale con 38 finanziamenti, assegnati sia ad associazioni, sia a singoli artisti, per un totale di 410mila kune.
Per l’Attività cinematografica è prevista quasi la stessa somma, ovvero 400mila kune. Tra i fruitori del programma ci sono le varie associazioni cinematografiche della Città, tra cui l’Associazione Ukus, alla quale viene assegnato l’importo di 70mila kune per la realizzazione del film sperimentale “Kravata”, e anche alcune di Zagabria, come “Castor Multimedia” che ha ottenuto 60mila kune per la realizzazione del cortometraggio “Ništa ja tebi ne govorim, samo kažem”. Non mancano poi l’Associazione “Istra Film”, che per l’organizzazione del suo Festival del film storico, consegue 20mila kune, e poi ancora altri nomi legati alla scena filmica locale.
Da rilevare che tra gli artisti connazionali che sono riusciti a imporsi con un proprio progetto, figurano Rino Gropuzzo, al quale sono state approvate 5mila kune per la pubblicazione della monografia “Rino Gropuzzo fotografie 1978 – 2018”, e Laura Marchig, che vedrà pubblicata l’edizione in lingua croata del suo volume “Snoopy polka”, grazie a un progetto della casa editrice “Shura pubblicazioni”, di Mattuglie, dal valore di 11mila kune.
Abbiamo chiesto un commento anche a Zvonimir Peranić, presidente del Comitato per la cultura della Città di Fiume, l’organismo del Consiglio cittadino che esamina il lavoro e vigila sulla trasparenza dei vari enti culturali della Città.
“È chiaro che vige una difficoltà di comunicazione tra il Dipartimento alla cultura assieme ai suoi Consigli culturali, che scelgono i progetti da finanziare, da una parte, e il Consiglio cittadino dall’altra. Non ci è chiaro secondo quali criteri e standard i Consigli culturali stabiliscano i punteggi che assegnano ai progetti che poi porteranno a ottenere i finanziamenti”, spiega Zvonimir Peranić. “Nonostante le continue richieste e interpellanze del Consiglio cittadino, mirate a comprendere quali siano i meccanismi di valutazione e assegnazione, siamo riusciti a ottenere con enorme ritardo solamente delle risposte parziali e spesso sconcordanti. Sorge spontanea la domanda: in base a quali criteri il Consiglio cittadino può votare il programma. Anche perché l’immagine che ne consegue è quella di premiare solamente una cultura d’élite, i cui finanziamenti maggiori sono riservati a una ristretta cerchia di artisti, organizzazioni e associazioni artistiche vicine al potere politico della Città. La conferma di ciò è che di anno in anno sono sempre gli stessi proponenti a ottenere i maggiori finanziamenti. Di conseguenza molti desistono dal partecipare ai bandi, perché sanno che è impossibile ottenere di più o di far valere i propri progetti. L’operato dei vari Consigli culturali è un modo di fare che, secondo me, porta solamente alla devastazione della scena culturale fiumana. Vedremo quale sarà il risultato di tutto ciò dopo il 2020, l’anno di Fiume Capitale Europea della Cultura”, ha concluso Zvonimir Peranić.

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