Alla Klović inaugurata la mostra di Vedrana Valenčić, Maja Radešić, Igor Gržetić e Lea Čeč

La nascita dell’universo fonte d’ispirazione perenne

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Alla Klović inaugurata la mostra di Vedrana Valenčić, Maja Radešić, Igor Gržetić e Lea Čeč

Di tutti i temi che possano stuzzicare la vena creativa degli artisti, pochi sono filosofici e profondi quanto lo sia la nascita dell’universo. A differenza della cosmologia, che studia la struttura attuale del cosmo e le leggi in esso vigenti, la cosmogonia (che deriva dal corrispondente greco e significa, appunto, “nascita del cosmo”) si occupa dell’origine di queste leggi, della loro storia ed evoluzione. Ed è intitolata proprio “K.O.Z.M.O.G.O.N.I.J.E.: Konjukcija 20.20” (Cosmogonie: Congiunzione 20.20), la mostra multimediale allestita alla Galleria Juraj Klović di Fiume e inaugurata ieri dagli autori stessi, Vedrana Valenčić, Maja Radešić, Igor Gržetić e la connazionale Lea Čeč. A organizzare questo progetto, presentato precedentemente a Zagabria e Varaždin, è stata l’Associazione croata degli artisti visivi (HDLU) di Fiume. L’idea è nata quando Lea Čeč e Igor Gržetić hanno deciso di unire le loro forze e sfidare altre due artiste, Vedrana Valenčić e Maja Radešić, il tutto per realizzare un universo artistico unico, sotto l’ala protettrice della congiunzione tra Saturno e Plutone.
Nel presentare il tema portante dell’esibizione, Igor Gržetić rileva che il progetto K.O.Z.M.O.G.O.N.I.J.E dimostra una comunicazione interdisciplinare e multimediale tra gli artisti, che fanno uso di tecniche e strategie concettuali contemporanee. Ogni artista ha usato i mezzi espressivi con i quali si sente più a suo agio e che raggruppati formano uno spettro artistico diverso ma molto interessante. I quattro autori hanno usato le tecniche del disegno, della fotografia, della grafica informatica, del collage, ma anche del testo scritto, di tipo poetico.
“Igor e Maja esplorano le cosmogonie tramite la magia, l’astrologia e l’alchimia. I punti di riferimento sono il Sole e la Luna.
Vedrana, invece, parte da una posizione personale e in questa mostra guarda il mondo tramite i quattro elementi base:acqua, aria, terra e fuoco. Io invece esploro il mio universo e le percezioni del mondo che mi circonda. Guardo quello che è personale e universale concentrandomi di più sul piano fisico”, ha dichiarato Lea Čeč ieri sera all’inaugurazione della mostra.
Per l’occasione lo spazio della Galleria Juraj Klović era gremito di gente che ha dedicato il venerdì sera a una mostra che si avvicina molto all’arte concettuale.

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