Aljaž Farasin, il tenore del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”, che sulla scena del Teatro fiumano ha realizzato un vasto repertorio e creato una serie impressionante di ruoli per i quali è stato regolarmente premiato con ovazioni dal pubblico e molto apprezzato dalla critica, si esibirà questa sera, per l’ultima volta in veste di membro dell’ensémble dell’Opera, nel melodramma “Romeo e Giulietta” di Charles Gounod. Il cantante lirico farà infatti ritorno a Lubiana, nella sua città natale, dove prenderà parte all’ensémble del Teatro Nazionale Sloveno.

Un ritorno a casa

Le ragioni per questo cambiamento, come dichiarato da Farasin, sono in primo luogo legate alla famiglia e alla vicinanza al luogo natio. “Nella corso della mia carriera ho viaggiato molto, ho visto gran parte del mondo e ho concluso, come probabilmente la maggior parte delle persone, che è bello ovunque, ma la propria casa è il luogo più bello – ha spiegato -. Il secondo motivo sono i colleghi con i quali ho iniziato la mia carriera, che sono miei amici e con i quali condivido buona parte della mia vita già dagli studi all’Accademia di Lubiana. La terza ragione è la grande fiducia del direttore Marko Hribernik che ho ottenuto negli ultimi dieci anni di lavoro nell’opera, il grande desiderio di fare ritorno nell’ensémble sloveno di solisti. La quarta ragione è, infine, quella finanziaria che mi costringe a prendere decisioni realistiche, soprattutto nei tempi in cui siamo feriti dal Covid”, ha precisato Farasin, il quale ha ricordato di essere venuto a Fiume nel 2015, mentre nel 2018 è stato assunto in pianta stabile come solista dell’Opera.

La vita in riva al mare

“Da quel momento ho vissuto prevalentemente a Fiume. Ho instaurato molte amicizie, ho vissuto tanti momenti belli e interessanti, percepito l’atmosfera della vita in riva al mare e goduto della mentalità aperta di questa città”, ha rilevato, aggiungendo che a Fiume ha ampliato molto il suo repertorio. “Questo aspetto aveva influito in maniera fondamentale sulla mia decisione di accettare la proposta del sovrintendente Marin Blažević – ha proseguito -. Nel corso degli anni ho avuto modo di crescere dal punto di vista artistico collaborando con rinomati direttori d’orchestra come Matvejeff, Bogányi, Egel, Melano, Olivieri, Kamdzhalov e altri. Ogni ruolo che ho cantato sulla scena fiumana occupa un posto speciale nel mio cuore, ma direi che mi sono divertito in modo particolare nel ruolo del Duca nel ‘Rigoletto’, ho sofferto nel ‘Werther’, ho pianto nella ‘Bohème’ e mi sono innamorato delle opere di Verdi. Però, il ruolo che mi ha segnato in maniera particolare è Romeo nell’opera di Gounod. L’ultimo atto dell’opera ha per me un potere catartico, dove i limiti del corpo, la musica e la voce mi liberano come cantante e attore. È difficile spiegare quest’attimo a parole, esso passa velocemente, ma per un po’ mi sembra di stare sospeso tra la terra e il cielo. Credo che Romeo risulti finora la mia creazione più completa e il coronamento della mia carriera e spero di poterlo cantare ancora in futuro”, ha concluso Aljaž Farasin, che rimane membro onorario dell’ensémble dell’Opera fiumana.

Celebrazione dell’amore

Il tenore, come rilevato più sopra, si esibirà questa sera alle ore 19 assieme ad Anamarija Knego nei panni di Giulietta nell’opera di Gounod, sotto la direzione del Maestro Marko Hribernik e nella regia di Marin Hribernik. Sarà questa una serata speciale in cui verrà celebrato l’amore, alla vigilia della festa di San Valentino.

Il 14 febbraio, invece, nel giorno di San Valentino, alle ore 19.30, è in programma lo spettacolo “Fiori d’acciaio” di Robert Harling, per la regia di Renata Carola Gatica. Nei ruoli principali si presenteranno Leonora Surian Popov, Judita Franković Brdar, Aleksandra Stojaković Olenjuk, Olivera Baljak, Ivna Bruck e Biljana Torić. In quest’occasione, il pubblico avrà la possibilità di acquistare il biglietto per uno spettacolo e di ottenere i biglietti per l’altro spettacolo al prezzo ridotto del 50 p.c.