Alida Valli, cent’anni di fascino e bellezza

La figura e la carriera della grande attrice nata a Pola sono state ricordate alla CI di Capodistria

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Alida Valli, cent’anni di fascino e bellezza

Un omaggio a una grande attrice istriana, alla sua capacità interpretativa, alla sua espressività prima ancora che alla sua bellezza. È trascorsa così alla Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria, la serata dedicata ad Alida Valli nel centenario della sua nascita. Promossa dall’Unione Italiana e dall’Università Popolare di Trieste, rappresentate rispettivamente dal presidente, Maurizio Tremul e dal segretario generale, Fabrizio Somma, l’introduzione sulla figura e la carriera della Valli è stata curata dal critico cinematografico Nicola Falcinella, profondo conoscitore oltre che del cinema soprattutto dell’interprete polese, che ha interloquito con il presidente della CI ospitante, Mario Steffè. Quest’ultimo dopo i saluti iniziali di rito, ha indirizzato la presentazione, dando grande prova di preparazione e di conoscenza della materia.

Uno dei personaggi più apprezzati

È stata ripercorsa la vita di Alida Valli, nata a Pola nel 1921, con il titolo di baronessa Altenburger Von Marckenstein. In tenera età si sposta con la famiglia a Como e solo 14.enne si trasferisce a Roma per frequentare il Centro sperimentale di Cinematografia. Qui getta le basi per una carriera che gli esperti ricordano ricca di ruoli, che interpreterà magistralmente tanto da diventare uno dei personaggi più apprezzati del cinema italiano. Sarà letteralmente contesa dai registi e lavorerà con i più importanti come Visconti, Antonioni, Pontecorvo, Hitchcok, rimanendo una grande padrona delle scene anche in età matura. Il suo nome comparirà sulle locandine di un centinaio di film.

Gli occhi che facevano sognare

Falcinella ha sottolineato il suo fascino altero, la sua straordinaria intensità e umanità che sapeva trasmettere, pur sfuggendo al ruolo di diva che l’ambiente voleva attribuirle. Seguendo il suo istinto e la sua voglia di libertà ha interrotto la carriera oltreoceano, ha soggiornato in Spagna, Svizzera, nell’ex Jugoslavia, in Argentina e Messico, Paese che amerà particolarmente. Il suo rapporto con la natia Pola, invece, non si riallaccerà mai più, sebbene la Città dell’Arena le abbia reso omaggio più volte, intitolandole un cinema cittadino. Di Alida Valli il tratto più significativo sono i suoi occhi magnetici, che conquistavano e facevano sognare. Non a caso a Palazzo Gravisi è stata inaugurata una mostra dedicata all’attrice, intitolata proprio “Sguardi”. Con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Capodistria e il sostegno della CAN costiera e della Casa del cinema di Trieste, con la sua responsabile Mila Lazić, la rassegna curata da Lorenzo Michelli, presenta una serie di splendide foto che mettono in risalto la bellezza e gli occhi di Alida Valli. Già presentata a Zagabria e Umago, resterà aperta a Capodistria fino al 7 maggio prossimo per spostarsi poi ancora in Montenegro, Serbia e Bosnia ed Erzegovina.

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