Albona. Nada Lazarić, «Poetessa del mare e maestra della foto»

Negli ambienti della Comunità degli Italiani inaugurata la prima mostra fotografica di Nada Lazarić. Comprende 16 immagini con motivi marini, tutte scattate a Rabaz

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Albona. Nada Lazarić, «Poetessa del mare e maestra della foto»
Una parte della mostra negli spazi della CI. Foto: TANJA ŠKOPAC

Poetessa del mare. A guadagnarsi questo titolo, Nada Lazarić, fotografa autodidatta di Porto Albona (Rabaz), la quale si presenta in questi giorni nell’atrio del Teatrino e della sede della Comunità degli Italiani “Giuseppina Martinuzzi” con la sua prima mostra fotografica, comprendente 16 scatti, tutti dal titolo “Mare”, in quanto raffiguranti motivi marini, l’azzurro e la costa che si possono ammirare nella località in cui l’autrice vive. Inaugurata martedì sera e realizzata dalla CI con il sostegno dell’Ufficio per i diritti dell’uomo e delle minoranze nazionali della Repubblica di Croazia, per il tramite dell’Unione Italiana, l’esposizione rimarrà aperta fino al 19 gennaio.

Nel rivolgersi al pubblico durante la cerimonia d’inaugurazione, Daniela Mohorović, presidente della CI albonese, ha detto che la mostra, che segna la ripresa delle attività del sodalizio dopo una breve pausa per le festività alle nostre spalle, è una continuazione del progetto europeo “Krug” (Cerchio), al quale la CI aveva partecipato negli anni scorsi. Incentrata su cultura e arte, l’iniziativa aveva come scopo il coinvolgimento di associazioni e individui operanti nel campo culturale e artistico e la promozione del loro talento. Sempre nell’ambito dello stesso progetto, il sodalizio aveva ospitato una mostra di opere realizzate da alcuni artisti didattici del territorio dando a questi ultimi la possibilità di presentarsi così a un pubblico più ampio. “Disponiamo dell’infrastruttura necessaria e abbiamo anche le competenze necessarie per portare a compimento un’iniziativa del genere”, ha sottolineato la Mohorović, ringraziando, oltre che l’autrice, pure il prof. Tullio Vorano, storico e storico dell’arte, autore della prefazione al catalogo della mostra, il quale ha presentato nella stessa occasione la fotografa e le opere selezionate per la sua prima esposizione.

L’indiscusso talento
È stato proprio il prof. Vorano a conferire all’autrice la qualifica di poetessa del mare, che Nada Lazarić merita, come detto, grazie alle sue fotografie che “glorificano il mare e il paesaggio marino in un continuo susseguirsi di inquadrature deliziose e ammirevoli”. Parlando anche a nome della CI, Vorano ha detto che il sodalizio è particolarmente onorato e privilegiato di poter ospitare la prima di Nada Lazarić per diversi motivi. “In primo luogo, per poter presentare le creazioni di Nada che finora erano note soltanto a un numero ristretto di persone. Ci fa molto piacere poter offrire all’autrice la possibilità di affermarsi, in senso ampio, sulla scena culturale della nostra città e, in quello più ristretto, nel campo delle arti figurative che da anni mostrano particolare vivacità e virilità. Oltretutto, ci onora la qualità delle opere esposte, a dimostrazione dell’indiscusso talento dell’autrice”, ha aggiunto, dicendo che Nada Lazarić si esprime con una predisposizione innata per la fotografia, mentre la miriade di colori che l’autrice “sfoggia nelle sue splendide composizioni nobilita sì il paesaggio, ma anche noi, semplici spettatori”. “Perciò, grazie, Nada, per questo grande dono che ci stai facendo e complimenti per tutto”, ha concluso Vorano.
Nella prefazione del catalogo che accompagna l’esposizione, il prof. Vorano, che ricopre pure la funzione di presidente della Giunta esecutiva della CI, ha definito perfette le inquadrature, “scelte con particolare acume e cura dall’autrice, dotata di una straordinaria capacità di creare magiche, squisite fotografie”. “In ogni attimo Nada sa cosa vuole ottenere e come lo può realizzare. Per lei è come una specie di gioco, che da un lato la diverte e la fa gioire, mentre dall’altro la ripaga pienamente perché soddisfa il suo estro poetico e la sua necessità di esprimere quello che le sta a cuore. Talvolta le sue inquadrature riportano quello che le si presenta davanti e lei ‘soltanto’ le traspone in indovinate bellissime pitture astratte. Altre volte lei aggiunge al paesaggio ripreso un piccolo frammento, un coccio di anfora o un mazzo di fiori, per ottenere delle composizioni che ci sembrano ugualmente del tutto naturali e logiche. Naturalmente, non manca di mostrarci la purezza, la limpidezza e la trasparenza dell’acqua marina che ci permette di individuare una miriade di sassolini quasi fossero un mosaico. In contrasto con queste raffigurazioni stanno quelle con il mare mosso e agitato. Una storia a parte sono i suoi tramonti, sfumati, delicati, densi di un insieme di colori inverosimili. Tutto ciò grazie all’estro artistico di Nada, però ugualmente grazie alla sua perfetta conoscenza delle possibilità della fotografia, così che piccoli e ristretti formati sapientemente ingranditi diventano vere e proprie opere d’arte”, si legge nel catalogo, accanto all’affermazione che l’autrice è “un fenomeno particolare operante nel settore fotografico del territorio tanto da poter essere annoverata tra i maestri della foto”.

Da mezzo secolo
Come ci ha confermato l’autrice, la fotografia è la sua passione da ormai 50 anni, ma, come ha detto Vorano, ha trovato il tempo necessario per dedicarsi maggiormente a quest’attività soltanto dopo essersi ritirata in quiescenza. Soprattutto è stato l’arrivo del coronavirus a spingerla a uscire sempre più frequentemente e a fotografare durante le sue passeggiate dalla riva fino a Girandella e oltre. Degli ultimi quattro anni sono pure le immagini scelte per la mostra. “Prima di aver iniziato a fotografare con il cellulare facevo pochi scatti. Oggi ho più di 500 foto sviluppate”, ha detto, aggiungendo che queste ultime sono state fatte per lo più con il telefonino, che le permette di reagire velocemente e di catturare un gabbiano o un momento che, come l’uccello, volerebbe via se fosse costretta a fotografare soltanto con la macchina fotografica. Alcune delle foto della sua odierna “collezione” sono state scattate dal suo terrazzo, da cui gode una bellissima vista sulla riva di Porto Albona, sull’isola di Cherso e sulla Cittavecchia di Albona. Nel prossimo futuro vorrebbe presentarsi con altre mostre, tra cui una potrebbe essere dedicata all’azienda che una volta gestiva i principali alberghi di Porto Albona, la “Rabac”, per cui lavorava pure Nada, la quale si è detta molto grata alla CI per aver organizzato la mostra.

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