Adeguare l’insegnamento agli alunni appartenenti a varie nazionalità

Inaugurato a Capodistria il Convegno di studi dedicato all’apprendimento dell’italiano in ambienti plurilingui

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Adeguare l’insegnamento agli alunni  appartenenti a varie nazionalità

Ha avuto inizio ieri a Capodistria il Convegno internazionale di studi dedicato all’insegnamento e apprendimento dell’italiano in ambienti plurilingui. Promosso dal Dipartimento d’Italianistica della Facoltà di Studi Umanistici presso l’Università del Litorale, in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Capodistria, l’Istituto Italiano di Cultura di Lubiana, l’Unione Italiana e l’Università Popolare di Trieste, ha fatto convenire in Istria eminenti studiosi, 56 docenti e dottorandi di Italia, Croazia, Slovenia, Austria, Albania e Brasile. Nel corso delle conferenze e tavole rotonde ci si soffermerà sullo stato dell’italiano in ambiti plurilingui, con una particolare attenzione alle pratiche del bilinguismo o plurilinguismo. Con questo Convegno si vuole dare la possibilità a vari ricercatori nel campo linguistico, letterario e didattico di presentare le loro ricerche e stimolare una discussione sull’importanza di un’educazione bilingue e plurilingue.
I cenni di saluto iniziali sono stati pronunciati dai rappresentanti delle istituzioni che hanno sostenuto il Convegno. Dopo il messaggio ai partecipanti di Irena Lazar, preside della Facoltà di Studi Umanistici, la parola è passata al Console generale d’Italia a Capodistria, Giuseppe D’Agosto. Ha rilevato la sua soddisfazione per questo Convegno dedicato alle lingue in un territorio specifico, dove in una cinquantina di chilometri s’incontrano tre Stati. Da qui anche l’importanza di conoscere le lingue del territorio, anche per i numerosi cittadini italiani che hanno spostato la loro residenza in Slovenia, soprattutto sul Carso e sul Collio. Da Lubiana, dov’era trattenuto da altri impegni, si è collegato Stefano Cerrato, addetto culturale presso l’Istituto Italiano di Cultura nella capitale slovena. Ha presentato le sue felicitazioni per l’iniziativa che ritiene notevole e utilissima, soprattutto per la possibilità offerta ai docenti di confrontare le rispettive esperienze.

Il Console generale d’Italia Giuseppe D’Agosto, durante il suo intervento

Ha preso quindi la parola Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana. “Ringrazio il Dipartimento d’Italianistica dell’Università del Litorale e la sua preside, Nives Zudič Antonič, per quest’iniziativa che tocca da vicino anche la nostra Comunità Nazionale Italiana, che sappiamo avere un’alta percentuale di matrimoni misti, dove in genere predomina rispetto all’ambiente sociale, proprio, la lingua maggioritaria. Da qui l’importanza di dare sempre più cura alla lingua italiana. Le nostre scuole sono frequentate da discenti appartenenti a varie nazionalità e religioni, che spesso conoscono poco o per nulla l’italiano. Servono pertanto strategie d’insegnamento che tengano conto di questa realtà, ma senza snaturare la funzione fondamentale delle scuole con lingua d’insegnamento italiana. Queste svolgono il preciso ruolo di soddisfare le necessità linguistiche, culturali e identitarie degli appartenenti alla minoranza che in questo caso è quella italiana”, ha rilevato Tremul, che ha toccato ancora l’importanza di potenziare l’insegnamento dell’italiano nelle scuole della maggioranza se si vuole far crescere il concetto del dialogo interculturale e della conoscenza reciproca. L’ultimo messaggio di saluto è stato portato da Paolo Rovis, vicepresidente dell’Università Popolare di Trieste che ha rimarcato come l’Ente partecipi volentieri al Convegno perché ritenuto utile dal punto di vista di contenuti e simbolico, che va nella direzione di far conoscere meglio la cosiddetta lingua del vicino, con la prospettiva di scavalcare ancora di più i confini.

Maurizio Tremul interviene al convegno

Il primo intervento plenario è stato sostenuto da Lucija Čok, professoressa emerita dell’Università del Litorale e suo primo rettore, che si è concentrata sulla Pedagogia della vicinanza – la lingua italiana nell’Istria slovena. Ha ricordato le innumerevoli iniziative volte a migliorare la conoscenza della lingua italiana sul territorio, ma concludendo con la valutazione critica che l’apprendimento e la padronanza dell’italiano siano sempre più carenti. Ha fatto seguito una cerimonia con la quale la Facoltà di scienze umanistiche ha voluto congedarsi dal Console generale, dott. Giuseppe d’Agosto e dal direttore dell’IIC di Lubiana, Stefano Cerrato, giunti al termine del loro incarico in Slovenia. Per la loro preziosa collaborazione sono stati insigniti del “Cavalluccio marino”, simbolo della Facoltà stessa. Il Convegno è poi proseguito con una relazione del professor Paolo Balboni, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Oggi sono in programma le sessioni parallele dedicate ai temi dell’iniziativa internazionale.

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