Addio al Maestro Dušan Prašelj

Fu uno dei direttori, compositori ed etnomusicologi più significativi della Regione, ricercatore, studioso e promotore di primo piano della musica popolare dell’Istria e del Quarnero, fondatore del Centro di ricerche «I. Matetić Ronjgov», per la valorizzazione del melos autoctono

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Addio al Maestro Dušan Prašelj

E’ venuto a mancare all’età di 88 anni il Maestro Dušan Prašelj, uno dei direttori, compositori ed etnomusicologi più significativi della Regione. Dopo Matko Brajša Rašan e Ivan Matetić Ronjgov, è stato ricercatore, studioso e promotore di primo piano della musica popolare dell’Istria e del Quarnero, fondando il Centro di ricerche “Ivan Matetić Ronjgov”, istituzione preposta alla valorizzazione del peculiare melos autoctono.
Nato a Sušak nel 1931, dopo gli studi alla Scuola di Musica di Fiume, aveva conseguito la laurea in materie teorico folcloristiche, dirigendo con successo il Coro accademico “Ivan Goran Kovačić”. All’Accademia di Musica di Vienna, sotto la guida del grande direttore Hans Swarovski, ottenne la laurea in direzione. Sempre nella capitale austriaca Prašelj diresse i Madrigalisti viennesi, partecipando in contemporanea come corista – insieme a Claudio Abbado – nel Coro del Musikverein, che fu diretto dai più grandi direttori dell’epoca.
Direttore d’Orchestra dello «Zajc»
In qualità di sovrintendente del TNC “Ivan de Zajc” e direttore d’Orchestra (1970 – 1979) del Teatro fiumano, aveva introdotto con successo la stagione dei musical. In qualità di fondatore e direttore dell’Associazione “Ivan Matetić Ronjgov“ aveva promosso diverse manifestazioni, tra cui “Proljeće u Ronjgima” (Primavera a Ronjgi), “Mantinjada pul Ronjgi” (Mattinata a Ronjgi), “Matetićevi dani” (Le giornate di Matetić), “Kanat pul Ronjgi” (Il canto a Ronjgi), “Večeri pul Matetićeva ognjišća” (Serate al focolare di Matetić), “Pogovori” (Colloqui), “Aktiv dirigenata” (Attivo dei direttori), come pure tribune, rassegne corali, simposi incentrati sulla musica popolare dell’Istria e del Quarnero.
Autore di un centinaio di brani, rileviamo le composizioni “Trsatski spomen”, “Bašćanska ploča”, “Naš domaći glas”, “Staroslavenska misa” e “Misa ritmica latina”.
Tra i tanti premi ottenuti e riconoscimenti ricordiamo che il Maestro Prašelj fu insignito di due “Premi Città di Fiume”.
Lettera aperta a Fiume CEC 2020
Attento osservatore degli avvenimenti musicali, uno dei suoi ultimi interventi risale al marzo scorso, quando indirizzò una lettera aperta contenente tutta una serie di critiche circa l’assenza della musica nostrana e classica dal programma di Fiume Capitale europea della Cultura 2020. Tra i tanti suggerimenti, Prašelj elencava una serie di priorità da realizzare, quali l’incisione in CD dei brani folcloristici regionali più rappresentativi; l’incisione in CD di musiche di compositori di spicco – Matko Brajša Rašan, Ivan Matetić Ronjgov, Josip Kaplan, Boris Papandopulo, Slavko Zlatić e tanti altri – i quali avevano attinto per le loro composizioni al melos popolare autoctono facendolo assurgere a livello d’arte.
Per quel che concerne la musica classica di Fiume e della Regione, sarebbe opportuno procedere all’incisione delle musiche del Maestro del Rinascimento fiumano Vinko Jelić, delle opere di Ivan de Zajc, di Boris Papandopulo e di Ljubo Kuntarić. Rinnovare i bellissimi spazi e sale da musica quali il Teatro Fenice, la Sala della Filodrammatica in primis, onde renderli adatti per esecuzioni musicali, liriche, sinfoniche. Non da meno, rifondare l’ottimo Ufficio concerti di una volta. E ci fermiamo qui.
Questa lettera rappresenta l’ultimo lascito ideale di un musicista, che, unico(!), aveva una visione chiara e completa riguardo l’organizzazione della vita musicale fiumana, specie nel contesto di Fiume CEC 2020.

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