Accademia di Arti applicate di Fiume: vent’anni di sinergia fertile e sorprendente

Inaugurata la mostra degli studenti

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Accademia di Arti applicate di Fiume: vent’anni di sinergia fertile e sorprendente
Foto Ivor Hreljanović

Nello spazio espositivo “Srce” della libreria V.B.Z., si è aperta una finestra sul mondo visionario degli studenti dell’Accademia di Arti applicate di Fiume (APURI), in occasione del ventesimo anniversario della sua fondazione. In un panorama artistico ancora segnato dalla prevalenza di forme convenzionali, l’inaugurazione dell’altra sera ha affermato con decisione la potenza espressiva di un linguaggio visivo ibrido e contemporaneo, capace di instaurare un dialogo profondo e multiforme con lo spettatore.

La mostra, intitolata “Scenografia, costumi, illustrazione e fumetto”, costituisce il quinto appuntamento di un articolato ciclo di sette esposizioni studentesche, concepite per rendere omaggio a due decenni di ricerca creativa. Trattasi di un percorso immersivo nella narrazione per immagini, scandito da quattro discipline, che pur preservando ciascuna una propria autonomia, convergono in una sinergia fertile e sorprendente. I protagonisti di questo viaggio sono gli studenti stessi, i cui lavori rivelano una pratica matura, radicata nella riflessione critica e nella padronanza dei linguaggi visivi contemporanei. L’evento ha richiamato un pubblico ampio e composito, a conferma del crescente interesse per le nuove forme espressive della giovane generazione.

Una scuola in movimento

Ad accogliere il pubblico all’inaugurazione sono stati i docenti Marina Banić Zrinšćak, Damir Stojnić, Lara Badurina, l’assistente Korina Hunjak e il professor Alan Alebić. Quest’ultimo ha espresso l’orgoglio dell’istituzione accademica, sottolineando come l’esposizione offra uno spaccato significativo del lavoro studentesco nei campi della scenografia, dei costumi, dell’illustrazione e del fumetto. A sua detta, queste aree disciplinari sono tra le più amate dell’Accademia e costituiscono una costante eccellenza, rinnovata di anno in anno.
Ha inoltre ricordato i brillanti percorsi professionali intrapresi dagli ex studenti, oggi figure attive nel panorama culturale, prova tangibile della solidità del percorso formativo proposto, su cui l’istituto intende continuare a investire con lungimiranza. Banić Zrinšćak ha condiviso un prezioso aneddoto sulle origini del progetto, ricordando quando, dodici anni fa, insieme al collega Stojnić, diede avvio a un modulo dedicato all’illustrazione e al fumetto – allora quasi inesistenti nel contesto accademico balcanico. Lo stesso, strutturato in due semestri (fumetto curato da Stojnić, illustrazione da lei), ha generato negli anni un imponente archivio di opere. La mostra rappresenta oggi una sintesi di quella produzione, una selezione curata che restituisce la varietà e la qualità del lavoro svolto. Il suo auspicio è che tale patrimonio possa diventare uno strumento ispiratore per le future generazioni di artisti, capaci di coniugare narrazione visiva e rigore professionale. Lara Badurina, infine, ha evidenziato il valore della partecipazione attiva degli studenti, sia attuali che diplomati, sottolineando l’importanza della loro presenza all’evento e anticipando la tavola rotonda del 6 e 7 maggio (ore 18), dedicata proprio ai percorsi professionali degli ex allievi nell’ambito delle arti sceniche e delle industrie creative. Un’occasione di scambio e crescita collettiva.

Foto Ivor Hreljanović

Scenografia come atto poetico

La summenzionata tavola rotonda, intitolata “Cos’è la scenografia oggi?”, offrirà quindi uno sguardo approfondito sulle esperienze di ex studenti oggi professionisti nel settore teatrale, cinematografico e televisivo. Il primo incontro vedrà protagonisti Ana Elez, Paula Jakšić, Ana Slivonja, Boris Sekulić e Rino Banko; il secondo, Aleksandra-Ana Buković, Paola Lugarić e Vladimir Tomić. Attraverso racconti diretti e dialoghi con il pubblico, si esploreranno i processi creativi che trasformano un’idea in spazio scenico, le tecniche adottate, le strategie di adattamento e l’equilibrio delicato tra estetica e funzione. Le opere esposte in mostra rafforzano questo approccio attraverso schizzi, bozzetti e modellini che testimoniano una capacità progettuale capace di trasformare ambienti evocativi, ricchi di ritmo interiore e tensione drammaturgica. In particolare, spiccano le proposte scenografiche per ambienti teatrali, domestici e bibliotecari, affascinanti per originalità, inventiva e forza simbolica.

Il corpo racconta, l’immagine canta

In questa sinfonia visiva, i costumi creati dagli studenti diventano veri strumenti di racconto. Ogni abito, come quello simbolo che accoglie i visitatori, incarna un’identità, suggerisce emozioni, apre a relazioni. L’originale manichino vestito di fotografie teatrali si configura quale potente metafora della scena vissuta e trasformata in tessuto narrativo. La veste, che si espande come un sipario aperto sul mondo dello spettacolo, fonde costume e documentazione, restituendo una memoria tangibile delle performance. Non quindi semplici elementi decorativi, ma estensioni vive della narrazione, in grado di approfondire e amplificare il senso della messa in scena. Nel segmento dedicato all’illustrazione e al fumetto, la mostra attraversa territori più intimi e autoriali, mantenendo intatta la tensione dell’itinerario espressivo. Le opere spaziano tra stili classici e digitali, tra esplorazioni grafiche e racconti visivi innovativi. I giovani autori si confrontano con l’ironia, l’impegno sociale, la poesia visiva, dando vita a copertine, poster, giochi, contenuti multimediali e tavole illustrate, in una dimostrazione di padronanza raffinata dei linguaggi visivi contemporanei. A tenere unita la diversità delle pratiche è la vocazione narrativa, attraverso immagini che parlano, emozionano, interrogano e coinvolgono.

Un anniversario in sette atti

Intervistati sull’iniziativa, i co-organizzatori Mihael Giba (collaboratore artistico dell’Accademia) e Alan Alebić hanno illustrato il respiro ampio del progetto. L’esposizione rappresenta la quinta tappa di un ciclo celebrativo composto da sette appuntamenti, che culmineranno il 17 giugno con una grande esposizione presso il Museo civico di Fiume, dedicata a docenti, ex docenti, collaboratori e assistenti. Il giorno seguente sarà invece il momento della mostra finale degli studenti, arricchita dalla partecipazione degli alumni e da un programma musicale in fase di definizione. Il progetto espositivo ospitato nello spazio V.B.Z. si inserisce quindi in un mosaico articolato che vuole restituire alla cittadinanza un’immagine completa e dinamica dell’attività accademica, tanto nel presente quanto nel suo percorso storico, abbracciando ben sedici o diciassette ambiti artistici. Allo stesso si affiancheranno eventi discorsivi e momenti di riflessione, come le tavole rotonde coordinate da Badurina. Di particolare rilievo sarà anche il convegno artistico-scientifico internazionale previsto per il 12 e 13 giugno, dedicato al fumetto, che si terrà tra la sede dell’Accademia e la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo quarnerino. Il programma prevede conferenze con ospiti internazionali, masterclass e mostre parallele, confermando la volontà dell’istituzione di consolidare il proprio ruolo nel panorama culturale europeo.

Foto Ivor Hreljanović

Luce sul futuro

A coronamento di questa fase espansiva, è stato infine ricordato l’accordo siglato nel mese di aprile tra l’Accademia e l’azienda Bokart, leader nel campo dell’artglass. L’intesa inaugura una collaborazione per il restauro delle vetrate della cattedrale di Zagabria e la creazione della nuova piattaforma “La banca artistica”. Questo spazio sarà dedicato alla promozione della pratica professionale e della ricerca artistica degli studenti, segnando l’inizio di una nuova stagione di sinergia tra formazione e conservazione del patrimonio. Un’opportunità preziosa per coinvolgere attivamente i giovani in progetti di rilevanza nazionale, dando voce a un futuro artistico già in pieno divenire.

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