A Rajko Grlić conferito il dottorato ad honorem

L’illustre regista, sceneggiatore e docente è stato omaggiato dall’Università di Fiume, mentre all’Art cinema è in corso la proiezione di un ciclo di suoi film

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A Rajko Grlić conferito il dottorato ad honorem
Il regista e la rettrice tengono insieme il diploma. Foto: Roni Brmalj

Nell’ambito di una cerimonia solenne al Rettorato dell’Università di Fiume, è stato conferito ieri all’illustre regista, sceneggiatore e professore d’arte Rajko Grlić il dottorato ad honorem. Come dichiarato dalla rettrice dell’Ateneo fiumano, Snježana Prijić Samaržija, promotrice del conferimento del dottorato, Grlić ha messo il suo enorme talento e la sua integrità al servizio di una coraggiosa lotta per gli standard artistici e morali più alti. “Sono orgogliosa per il fatto che abbiamo riconosciuto il dovere accademico di valorizzare una carriera speciale, una personalità unica, un patriota unico, etico e assolutamente autentico”, ha sottolineato la rettrice.

Proposta accolta all’unanimità
Prijić Samaržija ha proposto di conferire a Grlić il dottorato, mentre il Senato dell’Università ha approvato all’unanimità la proposta a gennaio di quest’anno. Precisando che cosa volesse dire con l’espressione “patriota etico”, la rettrice ha spiegato che questo è una persona la cui opinione sull’importanza del benessere del suo Paese non è in contrasto con i valori morali universali, che questo è un pregio in cui il benessere del proprio Paese viene legato a ciò che è giusto e buono, e che si impegna a promuovere.
“Non è etico chi celebra il bene e al contempo giustifica il male se questo è stato commesso da un appartenente al proprio Paese. Il termine patriota etico è importante al fine di sottolineare la differenza dal nazionalismo che viene falsamente presentato come patriottismo”, ha rilevato Snježana Prijić Samaržija, la quale ha pure osservato come Grlić non è soltanto una persona piena di enorme passione e talento per l’arte cinematografica, l’istruzione e per raccontare storie, ma è in primo luogo un patriota etico. È da più di cinquant’anni che egli gira dei film eccellenti che rendono il Paese che rappresenta artisticamente riconoscibile; è da più di 30 anni un illustre professore negli Stati Uniti, ma nonostante ciò continua a tornare nel suo Paese e a fondare scuole, festival e masterclass che coltivano i più alti standard artistici, ha rilevato la rettrice.
Parlando del dottorato, la rettrice ha spiegato che “dopo aver sentito le motivazioni da parte della giuria professionale, possiamo dire che Rajko Grlić si è meritato in pieno questo titolo, non solo per il suo lavoro da regista, ma anche per aver promosso i valori artistici e la cinematografia artistica, in veste di ideatore del Montona Film Festival, dell’Accademia dell’immaginario a Grisignana e tanto altro, occupandosi non solo dell’arte croata ma anche mondiale. Per questo motivo abbiamo capito che è un nostro dovere morale riconoscere il suo lavoro e premiarlo”, ha concluso.

Snježana Prijić Samaržija e Rajko Grlić.
Foto: Roni Brmalj

L’eccellenza dell’Ateneo fiumano
Rajko Grlić, ringraziando per il titolo ottenuto, ha osservato che l’Università di Fiume si eleva sopra la mediocrità delle università croate che nel loro servilismo verso la politica dimenticano quanto siano indispensabili l’autonomia e la libertà di queste istituzioni.
“Mi sento orgoglioso di essere stato una piccola parte del mondo del cinema”, ha dichiarato, rilevando che il film di una volta sta lentamente scomparendo. Per il film sono indispensabili i cinema, in quanto altrimenti non è possibile vedere un’opera cinematografica collettivamente. Ha inoltre sottolineato l’importanza della cineteca, l’istituzione centrale per la conservazione, il restauro e la proiezione di film più vecchi e di valore. La cineteca si deve occupare di editoria e pedagogia, impegnarsi affinché il film non finisca nel dimenticatoio, ha rilevato, concludendo che in Croazia manca un’istituzione del genere.

L’importanza del pubblico
“Questo riconoscimento significa tantissimo per me – ha dichiarato il regista –, perché raramente un ‘personaggio’ del cinema diventa dottore ad honorem. È un titolo che va dato alle ‘persone serie’. Il mio rapporto con Fiume nasce tantissimi anni fa, quando portavo avanti a Venezia dei laboratori cinematografici per alcuni anni e ai quali prendevano parte anche studenti di questa Università. Ho tenuto poi anche delle conferenze per i docenti, a Cherso dei laboratori di documentari, e sono stato spesso in contatto con la rettrice. Ci tengo a questa Università perché reputo che questo sia un modello da seguire, ovvero l’esempio di come dovrebbe funzionare un Ateneo in Croazia. Per quanto riguarda la settimana dedicata al mio lavoro, devo dire che il pubblico fiumano mi ha sorpreso perché all’inaugurazione di lunedì sera la sala era gremita e non me l’aspettavo visto che veniva proiettato un film che ha più di 50 anni. Adesso partirà la distribuzione del nuovo film e le mie aspettative sono semplici: mi aspetto solo che lo stesso venga visto dal pubblico. È una storia d’amore inserita nella realtà croata, fatta di corruzione morale e materiale nella quale viviamo ma facciamo finta di non vedere. La mia è la storia di un uomo che ha deciso invece di vedere”.
In occasione del conferimento del dottorato ad honorem, a Fiume sono iniziate lunedì, organizzate dall’Ateneo fiumano e dall’Art cinema, le Giornate di Rajko Grlić. In questo contesto, all’Art cinema si terrà oggi la première croata del suo ultimo film, intitolato “Svemu dođe kraj” (Tutto ha una fine).

Alla cerimonia ha preso parte anche il sindaco di Fiume, Marko Filipović.
Foto: Roni Brmalj

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