Settimana della cucina italiana nel mondo: piatti sostenibili con la «Signora delle erbe»

Il primo dei tre appuntamenti ha visto protagonista l’esperta Noris Cunaccia

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Settimana della cucina italiana nel mondo: piatti sostenibili con la «Signora delle erbe»

Ha avuto luogo il primo dei tre eventi organizzati dalla Comunità degli Italiani di Cittanova, dalla Slow Food Istria e dal Consolato generale d’Italia a Fiume nell’ambito della Settimana della cucina italiana nel mondo. A inaugurare gli incontri è stato un laboratorio legato alla cucina sostenibile, quella tradizionale, composta da erbe spontanee, proposto da Noris Cunaccia, esperta di botanica conosciuta a livello mondiale come la “Signora delle erbe”. “Un richiamo fortissimo – dice –, arrivato proprio dal territorio nel quale vivo, un parco naturale della Val Rendena del Trentino”.

 

Tutti i pregi del mugòlio

”Ho aperto più di vent’anni fa la prima officina botanica in Italia, dalla quale esce ogni genere di prodotto commestibile che possa trarre origine dalla mia conoscenza di piante, bacche, resine e radici. Amo l’alta montagna e le erbe d’alta quota. Una di quelle che amo di più è il pino mugo, pianta officinale spontanea. Si tratta di piccole pigne che vanno raccolte e che poi richiedono fino a 8 anni di fermentazione in vasi di vetro messi al sole per ricavare il mugòlio”, ha rilevato Cunaccia, spiegando come questa resina, che fin dall’antichità veniva usata per le sue proprietà balsamiche, oggi, dopo diversi tentativi di elaborazione, viene usata come un prodotto di sublime abbinamento alimentare. Il mugòlio è molto richiesto soprattutto negli Stati Uniti dove, diventando un’eccellenza, è stato definito dalla conduttrice, attrice e imprenditrice Oprah Winfrey, uno dei più buoni al mondo. Per l’occasione l’esperta ha voluto far sentire ai presenti gli odori e i sapori della montagna portando, oltre al mugòlio, pure delle erbe, delle rose canine con le quali fa il ketchup, la corniola, dei frutti antichi, il tarassaco, l’ortica, che tante volte dà fastidio, ma è ricca di ferro e molte altre proprietà benefiche, il radicchio dell’orso, croccante, con un’inconfondibile nota amara e altre. Particolare attenzione è stata data pure a uno degli ultimi derivati, l’olio d’abete rosso.

Degustazione del mugòlio

Una tradizione di famiglia

Seguendo le orme della madre, della nonna e della bisnonna, la vita di Noris Cunaccia da decenni si sposta tra pendii e ruscelli, dove raccoglie le erbe spontanee a seconda delle stagioni e dei cicli della natura.

Noris Cunaccia con in mano il pino mugo

“Vagare, camminare per il piacere di camminare, dove l’acqua di montagna scorre e la pace regna sovrana, calma il cuore, rassicura la mente, attutisce tutte le sensazioni e i suoni, focalizzando l’attenzione sul paesaggio circostante, sintonizzandosi con ciò che è reale e tuttavia fantastico. Ho scelto di raccogliere erbe selvatiche per passione. È un’attività tradizionale che richiede duro lavoro e sacrificio. Nasce dalla consapevolezza e dal riconoscimento che queste piante sono doni che la natura ci ha dato per prendersene cura e conservarle. E quando ti avvicini a una pianta che sta nascendo, a un seme che germoglia o a un fiore che si apre alla luce del giorno, devi entrare in punta di piedi, mostrando rispetto e contemplazione. Nella natura si raccoglie quello che serve e mai di più”, ha rilevato la “Signora delle erbe”, confermando che per l’occasione ha portato tutte le materie prime che nel secondo appuntamento verranno abbinate da chef rinomati a piatti semplici ma d’eccellenza rara.

Il 29 settembre scorso, in occasione della seconda edizione della Giornata internazionale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), ha scelto la storia e il lavoro di Noris Cunaccia per rappresentare l’Italia al Congresso internazionale delle Nazioni Unite sul cibo del domani.

I prodotti di Noris Cunaccia

Abbinamento Napoli-Genova

A rilevare invece come sia nata tale collaborazione è stato Glauco Bevilacqua, presidente della Giunta esecutiva del sodalizio cittanovese: “L’idea è nata semplicemente, durante una chiacchierata con il Console, che ha espresso la volontà di affidarci una parte dell’organizzazione dell’evento. Da lì abbiamo pensato di preparare innanzitutto quest’incontro incentrato sulle erbe e su quella che è la sostenibilità assoluta, per concludersi con l’uso di queste erbe da parte di uno chef in piatti rinomati. Da qui è poi nata un’altra idea, forse un po più interessante, che vede l’accostamento di uno chef napoletano e un’osteria di Sestri Levante, in provincia di Genova, per mettere a confronto due cucine che solitamente non si trovano nei nostri piatti. Sono onorato e felicissimo di poter ospitare Noris Cunaccia e ringrazio l’Università popolare di Trieste e il Consolato generale d’Italia a Fiume per aver permesso quest’approccio, con questo mondo ricco di spunti bellissimi per tutti”.

Per l’occasione ad affiancare Noris Cunaccia è stato il figlio Gabriele che, oltre ad aver coadiuvato gli assaggi, si è preso cura della proiezione di due video, uno inerente la presentazione di questa magnifica passione, mentre l’altro è quello creato per la presentazione al Congresso delle Nazioni Unite. L’amore per la sua terra e la passione per le sue montagne sono quindi per tutti una grande lezione di vita su come utilizzare i prodotti della terra con rispetto e responsabilità.

Gabriele Cunaccia e Glauco Bevilacqua durante la degustazione

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