Chefs on the sea, che profumino

L'associazione dei giovani chef europei (JRE) ha allestito l'edizione bis di una manifestazione unica e allo stesso tempo interessante

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Chefs on the sea, che profumino

Chef sul mare, Chefs on the sea, atto secondo: l’associazione dei giovani chef europei Jeunes Restaurateurs d’Europe (JRE) ha allestito l’edizione bis di una manifestazione unica e allo stesso tempo interessante. Di cosa si è trattato. Dieci tra i migliori giovani chef croati, assieme a colleghi provenienti da Slovenia, Olanda, Germania, Italia, Austria e Svizzera, in contemporanea in diversi luoghi sulla costa, hanno cucinato e servito le loro prelibatezze.
Il progetto oltre che mettere in tavola il talento di questi giovani chef e autentici piatti di alta cucina, vuole essere un tavolo di scambio di esperienze e tradizioni, nonché una presentazione della gastronomia croata, ossia delle ricchezze e delle bontà di cui può farsi fregio. Una cena per pochi intimi visto il prezzo proibitivo: 1.000 kune per 5 portate accompagnate da adeguati abbinamenti enologici.
Il ristorante Badi (vicino Umago) ha aperto le porte al chef olandese Kars van Wachem, del “Saffrann”. La konoba “Boba” di Murter ha ospitato l’austriaco Lukas Kapeller, nella cucina del “Boškinac” di Pago si è esibito lo sloveno Marko Pavčnik, Juri Tomič invece ha lavorato ai fornelli del “San Rocco” di Verteneglio. Al monostellato “Draga di Lovrana” regno di Deni Srdoč, spazio all’olandese Edwin Soumang del ristorante “One”. Due gli italiani impegnati nel progetto Chefs on the sea: Giulio Terrinoni ha cucinato a Sebenico nel celeberrimo Pelegrini (una stella Michelin), mentre Emanuele Donalisio del “Giardino del Gusto”, ha reso indimenticabile la serata agli ospiti del curzolano “Lešić Dimitri Palace restaurant”. Tornando in Istria, il “Pergola” a Zambrattia dello chef Fabricio Vežnaver per una serata è diventato la casa dello svizzero Heribert Dietrich, mentre il tedesco Christian Miettermaier è stato ospite del rinomato ristorante “Zigante”. Fantasia, creatività ed esclusività hanno fatto da denominatore comune a tutti.

Giovani chef che nonostante l’età hanno nozioni tecnica e conoscenza della materia per poter metter in piedi una carriera coi fiocchi e diventare autorevoli eredi degli chef italiani, spagnoli e francesi, che hanno fatto grande l’alta cucina europea. La maggior parte dei partecipanti a Chefs on the sea ritiene che idee di questo genere in cui lo scambio di esperienze “si tocca con mano”, direttamente in cucina, è uno dei modi più concreti per progredire ulteriormente in questa carriera…

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