Boscarini, l’«Agraria» per l’origine protetta

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Boscarini, l’«Agraria» per l’origine protetta

La cooperativa agricola “Agraria” di Capodistria ha affiancato gli allevatori dell’intera penisola nella procedura per ottenere il titolo di denominazione di origine protetta per le carni di bovini istriani, i boscarini. Il riconoscimento di una denominazione di origine protetta potrebbe essere ottenuto già nei primi mesi del 2021. L’iniziativa è stata avviata dall’Agenzia per lo sviluppo rurale dell’Istria della Croazia, con la quale l’”Agraria” vanta una collaborazione pluriennale. La razza bovina istriana dalle grandi corna a forma di lira discende da quella podolica, che si è diffusa dal Danubio nell’Impero romano. Le analisi genetiche hanno mostrato però che il boscarino è una razza a sé stante. L’industrializzazione della produzione agricola, l’arrivo della meccanizzazione, i movimenti sociali nelle campagne e l’orientamento commerciale nel settore del turismo a metà del 20.esimo secolo hanno portato all’abbandono del bestiame istriano, facendo sparire il boscarino dal territorio sloveno. Con le misure per la conservazione, il recupero delle popolazioni esistenti e le rivitalizzazioni, nel 2012 sono state importate 10 manze di razza gravide, che rappresentano la mandria genitore per estendere così nuovamente il bestiame istriano in Slovenia. Si potrebbe biasimare la razza per la sua tarda maturità, siccome ci vogliono 6 o 7 anni perché raggiungano i 1.200 chili e 150 cm di altezza di garrese, mentre per ottenere del bestiame da macello almeno 4, ma d’altro canto il boscarino è longevo e può venire utilizzato anche per 20 anni per il lavoro e per la riproduzione. Ha un’indole docile e diligente, il che riflette l’allevamento secolare del boscarino come animale da lavoro. Il problema fondamentale è rappresentato proprio dal fatto che non è iscritto nel registro delle razze, il che priva gli allevatori di sovvenzioni e sostegni adeguati per l’allevamento di questi animali, visto che li distingue una carne di altissima qualità, come spiegato da Patricija Pirnat, direttore di produzione della cooperativa agricola di Capodistria per l’agenzia informativa STA. L’obiettivo del marchio protetto è aiutare gli agricoltori dell’entroterra istriano a sopravvivere dove altre attività non sono più possibili e preservare l’identità culinaria comune.

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