Vicesindaco CNI, se ne riparlerà

I cambiamenti statutari cancellati dall’odg. Servono altre consultazioni

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Vicesindaco CNI, se ne riparlerà
Il vicesindaco in quota CNI Bruno Cergnul. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Ieri si sarebbe dovuto discutere anche di modifiche statutarie inerenti la figura, il ruolo e le competenze del vicesindaco eletto direttamente dagli elettori di nazionalità italiana senza passare per le liste politiche dei candidati sindaci, ma la bozza di delibera è stata tolta dall’ordine del giorno alla vigilia della sessione. Visto che la deliberazione riguarda l’attuale e tutti i vicesindaci in quota CNI che gli subentreranno, abbiamo chiesto chiarificazioni a Bruno Cergnul, vicesindaco italiano in carica, che ci ha risposto come segue. “L’iniziativa di aggiornare la definizione e le mansioni del vicesindaco eletto in rappresentanza della CNI è una cosa molto positiva e non stupisce che abbia suscitato grande interesse da parte dei rappresentanti dell’elettorato, che chiedono di partecipare alla sua stesura definitiva. Solo per questo la proposta è stata tolta dall’ordine del giorno: per fare in modo che se ne parli, che la situazione si cristallizzi e che il documento assuma una forma definitiva, perché è possibile che cambi qualcosa. Hanno chiesto di intervenire sulla bozza la Commissione per lo Statuto e altri atti amministrativi, presieduta da Ana Fonović, il presidente del Consiglio della minoranza nazionale italiana Ervino Quarantotto e la Commissione municipale per i diritti della Comunità italiana presieduta da Monica Derocchi, ma anche altri soggetti interessati alla questione”, ha concluso Cergnul.
Riassumendo, le modifiche allo Statuto della Città di Pola riguardano gli articoli 65 e 143 dell’atto normativo e mirano a dare maggiore rilievo alla figura del vicesindaco italiano. La nuova versione propone che nella definizione del “vicesindaco dalle file della Comunità nazionale italiana autoctona” sia aggiunto l’inciso “il quale rappresenta la CNI nell’organo esecutivo della Città di Pola” dove per “organo esecutivo” s’intende il sindaco oppure, in sua assenza, il suo sostituto “politico”. Finora, infatti, la funzione esecutiva era negata al vicesindaco (minoritario). In questo senso, le modifiche proposte da Cergnul vanno a parificare i due vicesindaci nella loro facoltà di sostituire il sindaco. L’altra disposizione statutaria da emendare, secondo la proposta, sarebbe quella dell’articolo 143 che attualmente definisce molto vagamente le mansioni del vicesindaco in quota CNI.

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