Via Kandler. Tutto cambia ma la ciminiera resiste

In atto il restauro del vecchio edificio che circonda il camino, uno degli ultimi simboli del passato industriale della città

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Via Kandler. Tutto cambia ma la ciminiera resiste

Il tetto è stato demolito, ma la ciminiera resta. In via Kandler, sono in corso lavori edili piuttosto vistosi, spia dei preparativi per la prossima stagione turistica, perché la storica strada dalle facciate di veneziana e austroungarica memoria è ormai trasformata in ristorante all’aperto, in zona da osteria tours con i tavolini che si spingono fino a sotto il porticato della loggia parrocchiale, quale parte integrante della Cattedrale. L’arcano è presto scoperto e spifferato dagli addetti ai lavori: si aprirà un ristorante-pizzeria, l’ennesimo della strada dove i negozietti e le gallerie d’arte finiscono sempre più soppiantate dall’offerta gastronomica, che davvero risulta “rendere” di più del commercio in souvenirs. Il nuovo locale verrà allestito nel vecchio fatiscente edificio che circonda con le sue strutture la storica ciminiera di Pola, uno degli ultimi simboli del passato industriale di Pola.

 

Il fumaiolo sarà valorizzato

Nulla da temere, il fumaiolo non verrà demolito, anzi sarà valorizzato quale pittoresco elemento cilindrico dell’ambiente circostante tutto da recuperare. Giù i travi di un tetto completamente marcio e bruciacchiato ed ecco che in pochi giorni finisce già coperto da solidi materiali nuovi, mentre sbirciando dentro si denotano gli spazi interni già in parte ristrutturati, con pareti in pietra che doneranno bellezza agli ambienti stile industry. Tali dovrebbero essere se si considera la mastodontica presenza di quest’elevato elemento cilindrico il cui diametro doveva essere proporzionale alla portata dei fumi trattati lo scorso secolo dalla famosa Fabbrica tabacchi. Da quanto è dato sapere, quest’angolo di architettura in zona super turistica e come tale più che attraente con terrazzo sul retro, era stato messo all’asta pubblica ancora nel 2017 dal maglificio fallimentare “Arena trikotaža”. Era stato acquistato dall’impresa Campo Marzio di proprietà di Oriano Otočan e Toni Otočan.

Dopo: la ricostruzione del tetto

Piano regolatore vs Sovrintendenza

In attesa di veder rinascere quest’angolo della via, resta la soddisfazione per il fatto che la ciminiera non farà la stessa fine di quella della caldaia del vecchio Ospedale Santorio Santorio, recentemente rasa al suolo in funzione della costruzione del Campus studentesco. Il Piano regolatore della Città di Pola permetterebbe sì il totale smantellamento di questo maxi camino, di contro però, non dovrebbe venire toccato, in quanto struttura che è parte integrante del nucleo storico, che è tutto sotto tutela della Sovrintendenza ministeriale del patrimonio storico-culturale. Lungi dal trattarlo alla pari di un’architettura di Roma antica, il nostro fumaiolo industriale attira comunque gli sguardi e l’attenzione degli obiettivi fotografici, anche senza conoscere la sua vetusta età: era stato eretto subito dopo la Prima guerra mondiale, in mattoni rossi, dunque non in calcestruzzo materia per eccellenza delle ciminiere, ma con tecnica di fabbricazione più tipica del secolo XIX. A parte il fatto che già così si rende interessante, il medesimo sistema di evacuazione industriale di fumi rappresenta l’ultima testimonianza della Fabbrica tabacchi costruita nel 1922, sulle ceneri della caserma-magazzino di artiglieria d’epoca austroungarica. Si merita di venire conservato, tanto più perché è parte integrante dell’edificio sia dall’aspetto funzionale che della costruzione, perché testimonia una pagina interessante della storia di Pola e tra l’altro è adiacente all’area storico-archeologica del quartiere di San Teodoro.

Recupero, non demolizione

Gli stessi rappresentanti dell’ufficio ministeriale di Sovrintendenza del patrimonio storico-culturale con sede a Pola si sarebbero rallegrati del fatto che negli ultimi anni non vi sono state richieste di demolizione, ma una proposta di recupero e integrazione ambientale che prevede l’assegnazione dei necessari permessi di ristrutturazione conservativa. Anche con le buche che presenta, dicono per colpa dei proiettili della Seconda guerra mondiale, la ciminiera fa eccome un figurone.

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