Via Kandler dorme e sogna l’estate

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Via Kandler dorme e sogna l’estate

L’essere o non essere di via Kandler ha molteplici origini e la crisi economica scatenata dalla pandemia Covid-19 è solo l’ultima delle sue infinite cause di degrado. Marzo è agli sgoccioli, la Pasqua è vicina. In condizioni di libera circolazione, a quest’ora i ristoratori sarebbero tutti in fermento con i preparativi per la stagione turistica. Quest’anno, per contro, siamo ancora in profondo letargo. Un clima di forte apprensione, d’incertezza e attesa col fiato sospeso regna da un portone all’altro. C’è chi non ha ancora mosso un dito, anzi, sono in maggioranza. Chiamiamola pure ibernazione forzata o indotta. Una paralisi coatta dalla quale nessuno si salva.

“Dva ferala”: l’unico locale aperto durante l’anno

​Qualche anno fa, via San Teodoro prometteva bene. Un recupero molto ben studiato e realizzato, una pavimentazione perfetta, una scalinata esemplare, utile per il riposino con vista e gli incontri di mezza estate, i nuovi ristoranti e vecchi bar tirati a lustro, persino un Museo dell’extravergine. E oggi? Oggi via San Teodoro è un deserto. È vero, qualcuno sta cercando di recuperare due locali abbandonati: l’antica caldaia con ciminiera dell’ex complesso “Urbis” aspira a diventare un ristorante, e uno dei locali dell’ex maglificio “Arena” sarà un negozio di alimentari. Un ottimista incallito passa la vernice sul piano rialzato in legno della trattoria in prossimità del Duomo. La padrona del mitico locale “Dva ferala” pulisce e disinfetta in attesa che qualcosa si muova. Ma tutto il resto tace. Non un negozio, non una galleria, non un ristorante aperto. La maledizione invernale di via Kandler è diventata una maledizione annuale e speriamo che non diventi perenne. L’evoluzione di un percorso urbano è imprevedibile, ma ormai è chiaro che l’anatema non è più solo “stagionale”. E purtroppo via Sergia ne segue il passo.

La “ciminiera” sarà un ristorante, pandemia permettendo
Una mano di vernice: ottimisti si nasce

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