Vergarolla Conoscere la verità: dovuto atto di giustizia

0
Vergarolla Conoscere la verità: dovuto atto di giustizia

Stretti in un abbraccio intorno al cippo che ricorda la strage di Vergarolla, nel giorno del 72º anniversario della tragedia, il coro, le autorità, gli esuli da Pola, i polesani rimasti, o meglio, i discendenti degli uni e degli altri, sempre più sparuti entrambi. Tuttavia il ricordo rimane, perché lo si tramanda affinché le pene del passato restino un monito per esorcizzare future violenze. In silenzio sono state deposte corone di fiori ai piedi del cippo di buon’ora e poi ancora a mezzogiorno: prima quelle dell’Associazione degli antifascisti e della Città di Pola, poi quelle degli Esuli, dell’Ambasciata italiana, del Consolato, della Comunità degli Italiani. Tra le due tappe delle celebrazioni, non più così nettamente distinte come un tempo (le autorità locali con in testa il vicesindaco Elena Puh Belci hanno preso parte a tutti gli appuntamenti in agenda), soltanto la messa di suffragio celebrata da monsignor Desiderio Staver e cantata dal coro misto della “Lino Mariani”.

Numerose e, quel che più conta, sulla stessa lunghezza d’onda, le orazioni commemorative. “Ricordare i morti di Vergarolla – così Fabrizio Radin, presidente della CI di Pola nonché vicepresidente della Regione – è nostro compito perché sono parte del nostro bagaglio storico”. L’Associazione dei combattenti ha mandato in sua rappresentanza Boris Siljan, che ha rievocato il contesto politico e i fatti dell’immane esplosione.

Alimentare la cultura della memoria

Ottimismo e fiducia nell’intervento del console generale d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri, nella cerimonia principale: “C’è una grande attenzione delle autorità locali e questo mi fa sperare che i nostri sforzi per completare il monumento con i nomi delle vittime saranno presto coronati da successo”.
“La tragedia la conosciamo tutti, mi stringo ai presenti, soprattutto ai familiari e ai testimoni oculari dell’evento – ha esordito il consigliere vice capo missione dell’Ambasciata d’Italia a Zagabria Daniele Borrelli –. Non resta che fare un riferimento a cui tengo molto in quanto appartenente a una generazione più fortunata, e cioè la necessità di alimentare la cosiddetta cultura della memoria, perché per molti della mia generazione, eventi storici di questo genere vengono sottovalutati soltanto perché non si ha la cognizione delle tragedie vissute in Europa non più di 60 e 70 anni fa. Dobbiamo dunque esserci per contribuire, con la nostra presenza, ad alimentare la memoria”. Tra gli oratori anche Tiziano Sošić, presidente del Consiglio municipale di Pola: “Un mio pensiero – e qui mi associo al dottor Borrelli – è che siamo appunto una generazione di cui nemmeno i padri erano stati testimoni della strage, però il monumento più grande che sento che voi avete costruito nel mio cuore è proprio questa composta dignità con la quale anno dopo anno vi presentate qui a onorare i vostri cari: questo è ciò che ha conquistato la mia anima”. Un giudizio decisivo anche per Maurizio Tremul, presidente dell’UI: “La conoscenza della verità sui fatti di Vergarolla non deve essere oggetto di nuove contrapposizioni, ma un atto di giustizia e di verità, la presa di coscienza dei fatti e il dovere di tutti affinché simili stragi non abbiano più a ripetersi e si persegua con coerenza il progetto della pace e della riconciliazione basate sulla verità e sulla memoria, sul pentimento e sul perdono”.

L’appello di Tito Sidari

In chiusura l’ennesimo appello del presidente dell’associazione Libero Comune di Pola in Esilio, Tito Sidari, alle autorità locali di favorire l’integrazione del monumento attuale con i nomi delle vittime.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display