«Vedendote mia Pola» …in tutte le stagioni

Abbandonata la forma dell’almanacco illustrato, il calendario della CI per il 2022 propone angoli cittadini

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«Vedendote mia Pola» …in tutte le stagioni

Immancabile sotto l’albero il calendario della Comunità degli Italiani di Pola per l’anno atteso tra due giorni. Anche questa volta il tema, il testo, l’impaginazione e il corredo illustrativo ed esplicativo sono a cura di Alessandro Lakoseljac Ukmar, con qualche modifica rispetto gli anni passati. Abbandonata la forma dell’almanacco illustrato, con abbondanza di aforismi, battute e consigli o ricette, questa volta lo staff ha scelto la forma del classico calendario da parete con una grande foto centrale a illustrare il mese in corso dedicata esclusivamente alla nostra città. “Vedendote mia Pola” è il verso di una canzone polesana che ben si presta a descrivere il calendario 2022 che abbiamo in mano. “Associa all’amore per la città, unisce noi tutti in un circolo di sentimenti identitari di appartenenza che ci legano in modo inscindibile” si legge infatti nel testo di presentazione che apre la pubblicazione e prosegue: “Sfogliando le sue pagine vi troveremo noi stessi: i nostri luoghi, le nostre esperienze, i nostri ricordi. Forse sfogliando ci soffermeremo, lo sguardo rimarrà fisso, ma i pensieri abbracceranno un momento vissuto che riaffiorerà proprio nell’immagine o forse solo di un dettaglio. (…) Nel nostro piccolo mondo antico… e nuovo, ognuno di noi vivrà ed assaporerà questo calendario in maniera personale ed unica”.

La copertina del calendario 2022

Il calendario quest’anno è anche una specie di glossario delle parole più “saporite” del nostro dialetto istro-veneto, ora riconosciuto come bene culturale immateriale della Repubblica. Sulla scia della campagna di promozione del “polesan” che ha visto la produzione di magliette e manifesti (ora sono in via di preparazione anche gli ombrelli), il calendario riporta, mese per mese, sette termini scelti tra i più pittoreschi e i più pertinenti al tema. Per esempio, la foto del Vicolo della Bisa in fiore è accompagnata dai lemmi “pergola”, “bagolar”, “sluc”, “remenarse”, “torsiolon” eccetera, mentre alla foto del tramonto sul cantiere navale sono abbinate le parole “”scoio”, “grua”, “caldana”, “ordegni”, “arsenal”, “armiso” e “terlis”. La foto del campanile di Sant’Antonio nell’abbraccio dei cipressi e degli arbusti decorativi del circondario è abbinata ai lemmi o modi di dire “sconto”, “graia”, “buti”, “refolada”, “de sbris”, “basabanchi” e “rasente”. Suggestiva anche l’immagine dei pescherecci nel porto di Pola con i termini presi in prestito dal mondo della pesca: “togna”, “freschin”, “parangal”, “cucal”, “naridola”, “angusigolo” e “bonasa”. Immancabile, si capisce, la fotografia di Porta Ercole che fende l’antica cinta muraria per consentire l’accesso alla Comunità degli Italiani. Le parole scelte per descriverla sono “ciacola”, “patoco”, “cotoler”, “sigalon”, “lughero”, “vosaza” e “pindolar”, mentre la foto della Basilica di Santa Maria Formosa trova le sue didascalie nei termini “cesa”, “discoverto”, “remengo”, “canton”, “bori”, “sbatola” e “plafon”. Le fotografie sono di Ester Carloni, Nika Diković e Marta Maurović.

I soci possono ritirare la propria copia del calendario 2022 in sede, in orario d’ufficio, dopo avere pagato il canone annuale.

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