
Nessun’altra pianta ha avuto nella storia la stessa importanza dell’olivo, capace di influenzare alimentazione e cultura e di contribuire alla nascita della moderna civiltà europea. Le inconfondibili fronde nodose degli olivi hanno modellato il paesaggio e plasmato la nostra storia. È impossibile, dunque, non rendere omaggio a una pianta che ha accompagnato e segnato le civiltà e la vita quotidiana dei popoli mediterranei. Proprio questo hanno fatto a Fasana, la cui storia affonda le proprie radici e origini nella terra, nella coltivazione dell’olivo e nella produzione dell’olio. La diffusione della coltura dell’olivo nel Fasanese risale all’Antica Roma. Ma torniamo ai giorni nostri e alla volontà dei fasanesi di rendere omaggio all’olivo e riconoscere il valore di questa pianta millenaria, tenace e resistente. Tutto nasce da un’idea della Pro loco e del Comune, che hanno deciso di trasformare l’oliveto comunale in un vero e proprio “Parco degli olivi”. Definirlo semplicemente parco sarebbe però riduttivo. Infatti, l’Ente turistico e l’amministrazione comunale sono decise a regalare a cittadini e turisti un’area verde unica nel suo genere, un luogo in cui cultura e conoscenza si intrecciano, permettendo ai visitatori di scoprire tutte le stagioni dell’olivo e del suo prodotto più prezioso: l’olio. I lavori sono già iniziati e, a quanto pare avanzano secondo cronoprogramma. Ciò significa che il Parco aprirà ufficialmente i primi di maggio. Lo ha ribadito Melita Peroković, direttrice della Pro loco, che, in occasione della presentazione dell’iniziativa, ha svelato come l’Istituto per l’agricoltura e il turismo di Parenzo – ingaggiato con il fine di datare e riconoscere le varietà di olivi presenti nel futuro Parco – ha scoperto due nuovi genotipi di olivi finora sconosciuti.
La scelta dei nomi
“A questo punto – spiega la responsabile del turismo fasanese – abbiamo deciso di affidare ai cittadini il compito di dare un nome alle due nuove specie”. Detto fatto. All’invito pubblico hanno risposto oltre 70 persone. Le proposte sono state, invece, ben 120. Alla fine, la Commissione giudicatrice – composta dalla stessa Melita Peroković, dall’assessore comunale, Dimitrije Švabić, dalla storica dell’arte, Gorka Ostojić Cvajner, dalla traduttrice, interprete e olivicoltore, Nicoletta Balija, e da Marin Krapac, dell’Istituto parentino, hanno optato per i due nomi che più degli altri rappresentano la località: “Vasiana” e “Oceana”. “Il primo dei due non è altro che l’antico nome di Fasana”, ha chiarito Krapac, che ha quindi illustrato i passaggi che hanno portato alla scoperta dei due nuovi genotipi. Dopodiché ha spiegato che, sicuramente, anche negli oliveti di altre zone dell’Istria sono presenti genotipi ancora sconosciuti, come lo era la Zizolera. Il perché la giuria abbia scelto il secondo nome è stato svelato da Gorka Ostojić Cvajner:
In omaggio a Smareglia
“Oceana è il nome di una perla architettonica, una vecchia ed elegante villa (ormai inesistente), ma anche il titolo di un’opera di Antonio Smareglia, che per un periodo della sua vita ha vissuto in quella villa affacciata sul mare di Fasana”. Dunque, una delle nuove specie di olivo porterà il nome “Oceana” in omaggio di Antonio Smareglia, cui Fasana ha già dedicato una passeggiata lungomare e diverse sculture. Ovviamente, il concorso prevedeva un premio: una decina di litri d’olio extravergine ottenuto dalle olive raccolte nell’oliveto comunale. A vincerlo non sono stati, però, soltanto due persone, bensì cinque. Infatti, il nome “Vasiana” è stato proposto da tre partecipanti (Loredana Bužleta, Antonio Ribić e Liliana Blažević), mentre il nome “Oceana” da due (Tatjana Bulešić e Vanda Monas). Tre dei cinque vincitori, poiché essi stessi produttori d’olio, hanno deciso di donare il premio alle famiglie meno abbienti residenti nel Fasanese, cui tra l’altro è destinata buona parte dell’olio prodotto dall’Ente per il turismo, cui ora non resta che avviare l’iter e brevettare le due nuove cultivar di olivo

del concorso
promosso da Pro
loco e Comune.
Foto: MARKO MRĐENOVIĆ
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.