Valter Boljunčić: «Siamo pronti a riconquistare la fiducia dei polesani»

Intervista al candidato sindaco della DDI

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Valter Boljunčić: «Siamo pronti a riconquistare la fiducia dei polesani»
Valter Boljunčić. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Quattro anni fa, la Dieta Democratica Istriana, ha perso il potere a livello cittadino. In questi quattro anni molti membri di spicco della sezione polese hanno lasciato il partito e ora vuole ritentare la “scalata” a Palazzo municipale. Per farlo ha scelto l’ex parlamentare Valter Boljunčić. Vediamo quali sono i suoi punti di vista in prossimità delle elezioni del 18 maggio.

Lei è da lungo tempo nella Dieta Democratica Istriana e membro del team dirigenziale della sezione polese del partito. Dunque l’esperienza non le manca e ora si candida a sindaco: quali sono, a suo avviso, le sue carte vincenti?
Credo che, come ha detto, l’esperienza che ho maturato lavorando con le persone possa aiutarmi in un compito così importante come quello di sindaco. Inoltre, ritengo di essere portato a raggiungere accordi e a rispettare le opinioni altrui, il che sarà sicuramente necessario nella futura composizione del Consiglio cittadino. Con una chiara visione dello sviluppo della città e, naturalmente, con l’aiuto di professionisti, di cui non c’è carenza, sono pronto a competere per questa onorevole carica.

Sta per concludersi il primo mandato, dopo molti anni, in cui la DDI non è stata al governo della città. Quanto è cambiato il partito in questi quattro anni?
La sconfitta del 2021 a Pola ha sicuramente lasciato il segno nella sezione polese del partito. Come mi piace sottolineare, abbiamo ricevuto un cartellino giallo. Innanzitutto, ritengo che dopo 30 anni si sia verificata una stanchezza e una saturazione. Tuttavia, quel tempo è passato. Dopo che alcuni membri sono usciti dal partito, a Pola siamo nuovamente tutti uniti, come abbiamo dimostrato l’anno scorso alle elezioni per la composizione dei Consigli del Comitati di quartiere, dove abbiamo ottenuto il 44% per cento dei voti. Mi piace dire che questa è la nuova DDI 2.0 pronta a riconquistare la fiducia dei polesani.

Sia la DDI come partito sia lei come consigliere non avete risparmiato l’attuale sindaco. In quali segmenti, secondo lei, avrebbe dovuto impegnarsi di più?
Gli ultimi quattro anni sono stati caratterizzati da decisioni politiche sbagliate e turbolenze nell’amministrazione cittadina. Anche i collaboratori più stretti del sindaco se ne sono andati, accusandolo di cattiva gestione. Avrebbe dovuto innanzitutto lasciare che gli esperti dell’amministrazione cittadina facessero il loro lavoro. Questi continui cambiamenti hanno lasciato il segno sull’efficienza dell’amministrazione stessa e sulla gestione dei progetti. Inoltre, i risultati sono stati estremamente deludenti, si parlava continuamente di progetti che stavano per essere avviati e i fondi previsti venivano semplicemente trasferiti di anno in anno. Avevamo tutta una serie di soluzioni concettuali, ma non di realizzazioni.

Se venisse eletto sindaco, quale sarebbe la prima decisione sulla quale farebbe leva?
Come ho detto, il punto di partenza è l’organizzazione dell’amministrazione cittadina in un modo che consenta ai dipendenti di svolgere il proprio lavoro in modo professionale e che sia al servizio dei cittadini. Inoltre, uno dei primi passi sarebbe quello di annullare l’accordo con cui la Città e l’ACI hanno concordato la ricostruzione della Riva nelle sue dimensioni attuali, senza ampliamenti. Pola ha bisogno di una “vera” Riva mediterranea che sia anche un invito a “venire in città”.

Castion, il cementificio, la carenza di parcheggi, gli ingorghi stradali d’estate. I problemi per la futura amministrazione non mancano…
Per quanto riguarda Castion, è necessario un maggiore controllo della selezione dei rifiuti, in particolare rifiuti organici, che nel Centro di gestione non trovano posto. In estate si tratta principalmente di rifiuti organici provenienti dalle attività di ristorazione, ma anche da quelle domestiche. Pertanto, occorre individuare un’ubicazione per un impianto di compostaggio, uno di selezione e un impianto di bioenergia. Il problema dei parcheggi verrebbe risolto costruendo diversi posteggi di dimensioni minori a pochi passi dal centro, insieme a un paio di parcheggi più grandi, ad esempio vicino all’ospedale o sul Mandracchio. Migliorare il trasporto pubblico può certamente ridurre l’uso dei veicoli privati. Inoltre, i prezzi dei parcheggi dovrebbero venire adeguati e ridotti, poiché il numero di posti auto a pagamento negli ultimi quattro anni è aumentato notevolmente passando da circa 1.700 a 3.000. Anche i proventi dell’azienda addetta ai parcheggi di Pola sono significativi, il che consente di abbassare i prezzi, soprattutto per la popolazione locale.

Lei proviene dal settore dell’istruzione. Che cosa può fare l’amministrazione cittadina per creare condizioni migliori per l’intero settore
Anche l’istruzione comincia dalla scuola d’infanzia e andrebbe resa possibile una parificazione dei prezzi dell’asilo, indipendentemente dal fatto che sia pubblico o privato aiutando così i genitori. Ai bambini delle elementari dovrebbero essere garantite le condizioni necessarie sia per le attività scolastiche che per quelle extracurriculari: palestre, laboratori, asili a tempo pieno… Pola ha tutti i requisiti per diventare una vera città studentesca. Ciò può fornire anche una significativa base di potenziali esperti per lo sviluppo economico. In questo senso, bisognerebbe mettere loro a disposizione alloggi a prezzi accessibili e creare le condizioni per trovare un impiego nella loro professione o per avviare un’attività in proprio.

La posizione della Comunità Nazionale Italiana. Come giudica il livello dei suoi diritti a Pola e la loro tutela?
Credo che in Istria siamo un esempio di multiculturalità e di diritti di cui tutti godono. Ma possiamo e dobbiamo sempre fare meglio. Ad esempio, dal 2011 al 2015 sono stato membro del Parlamento nella lista DDI e, in un’occasione in cui si parlava di possibili modifiche alla Costituzione, abbiamo avanzato una proposta, come partito, affinché le minoranze avessero un diritto aggiuntivo di voto sia per la lista di maggioranza che per quella di minoranza, e non che dovessero decidere per quale delle due, come avviene ora. Ma sfortunatamente le modifiche alla Costituzione non vennero apportate. Dialogando con i concittadini della Comunità Nazionale Italiana, dobbiamo capire quali miglioramenti dobbiamo apportare.

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