Vallelunga, l’area è ancora off limits

La chiusura della zona ai cittadini rimane in vigore fino a data da definirsi. Previsti interventi di bonifica

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Vallelunga, l’area è ancora off limits

Vallelunga, zona pericolosa e off limits, non si sa esattamente fino a quando. Ma qualcosa dovrebbe pur muoversi. L’Autorità portuale che ha ottenuto l’area in gestione dal governo a titolo di costruzione di un futuro terminal marittimo, dà a intendere che tra non molto riprenderanno le operazioni di bonifica dagli ordigni esplosivi ancora disseminati in zona. Si ricorderà che le granate risalenti addirittura alla Seconda guerra mondiale erano state rinvenute un anno fa nell’area interessata dai magazzini in stato di demolizione. Migliaia erano state rimosse dagli artificieri della Questura istriana, mentre parte dell’ex area militare di Vallelunga finiva delimitata, negata al pubblico (che finora aveva avuto via libera!), per venire affidata al servizio di vigilanza.
Dal mese di agosto a questa parte la Port Authority ha premiato la sorveglianza di 24 ore su 24, con 300mila kune. La copertura del servizio si estinguerà entro la fine dell’anno 2019, e, dunque, non volendo prolungare le prestazioni dell’agenzia di sicurezza, in detto arco di tempo si dovrebbe provvedere al completamento delle attività di rimozione e distruzione degli ordigni – soprattutto granate – rimasti inesplosi. L’Autorità portuale a suo tempo si era impegnata nell’elaborazione di un piano di bonifica della zona assieme al Centro nazionale per lo sminamento e, in questo momento, il Ministero degli Affari interni e il Ministero della Difesa stanno analizzando ulteriori modalità di gestione delle operazioni di bonifica terreno con l’intervento degli artificieri e l’uso di macchinari speciali. Il direttore dell’ente portuale Donald de Gravisi confida sul fatto, che la manovra di rimozione e distruzione definitiva degli ordigni dalla zona smilitarizzata di Vallelunga, dovrebbe venire effettuata nel corso dei prossimi mesi. Va segnalato che a suo tempo erano stati rimossi e poi distrutti tutti gli ordigni trovati all’esterno delle vecchie strutture militari. Tuttavia, all’interno di un vecchio e fatiscente magazzino ubicato nell’area portuale, fuori dall’area che figura sotto concessione dell’investitore Danko Končar, sono ancora presenti numerosi ordigni, che pare non rappresentino una minaccia per la sicurezza dei cittadini. O almeno questo era quanto sostenuto dagli addetti ai lavori della Questura, i quali avevano escluso la possibilità che i residuati bellici avessero potuto innescarsi da soli. Nonostante ciò, anche per evitare che qualcuno avesse potuto maneggiare in modo inappropriato gli ordigni, l’Autorità portuale di Pola aveva comunque adottato misure di sicurezza ritenute indispensabili. L’area rimane e rimarrà negata al pubblico fino a quando anche gli ultimi ordigni non saranno rimossi e distrutti. Dal momento che sono ancora in corso dei preparativi per rimuovere gli ordigni rimasti, la chiusura della zona di Vallelunga ai cittadini resterà in vigore fino a data da definirsi. Come scritto in precedenza, fino a ora sono stati rimossi da Vallelunga ben 2.500 ordigni, tra i quali spiccano le granate risalenti alla Seconda guerra mondiali e diversi proiettili antiaereo da 88 millimetri e molto altro ancora.

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