L’Istituto formativo regionale di salute pubblica con sede a Pola ha ieri dato vita ad un vero e proprio… progetto cuore, vale a dire a una serie di iniziative ispirate al motto “Usa il cuore per l’azione” (Use Heart for action), che è il tema della campagna 2024-2026 appena promossa dalla Worl Heart Association, in occasione della Giornata mondiale del cuore (29 settembre).
I cittadini in movimento, su e giù per la gradinata dell’ente sanitario, sempre disponibile per fornire servizi vari – esami diagnostici, analisi di laboratorio, profilassi, immunizzazione – non hanno potuto far altro che fermarsi nel piccolo piazzale davanti alla porta d’ingresso principale. Era praticamente impossibile non imbattersi negli studenti della Scuola media superiore di medicina che, assistiti dai loro docenti e dal personale medico-sanitario dell’Istituto, hanno utilizzato il proprio strumentario per offrire dei controlli oltremodo utili alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Vedi le misurazioni della pressione arteriosa e del tasso glicemico del sangue. Sembra oggi un tipo di profilassi ormai normale e banale, ma a volte fin troppo ignorata e sottovalutata.
E la pressione come va?
Ieri non era costato nulla fermarsi e lasciar verificare. “Ma come? 180/100? Non è possibile!”: una donna ha reagito così, una volta letti i valori rilevati dallo sfigmomanometro, ed è stata una scoperta “fortunata” in assenza di sintomi premonitori, perché adesso il consiglio della responsabile del Dipartimento per le diagnosi precoci, dott.ssa Olga Dabović-Rac, è quello di reagire, rivolgersi al proprio medico di famiglia per una terapia adeguata, che indubbiamente si mostrerà provvidenziale per mantenere la situazione sotto controllo. In un secondo caso, ecco un anziano con pressione arteriosa (150/95) un po’ al di sopra dei limiti della norma, nonostante una terapia già in corso e per tanto invitato a tornare dal proprio medico per un potenziamento o una modifica della cura. Nel giro di una ventina di minuti, gli studenti della Scuola di medicina hanno sicuramente fatto un buon servizio ad almeno una decina di persone, sensibilizzandole a prendersi cura del proprio cuore a tempo debito e prima che sia troppo tardi, al fine di non sottovalutare quello che è oggi un grave problema di sanità pubblica come quello derivante dalle malattie cardiovascolari. Il temibile infarto acuto del miocardio è soltanto una delle patologie della lunghissima lista a carico del cuore e dei vasi sanguigni. Comprende aterosclerosi, restringimento, ostruzione o anche eccessivo allargamento (aneurisma) dei vasi sanguigni, angina pectoris, insufficienza cardiaca, ipertensione, ictus, malattie vascolari periferiche, malattie reumatiche ad interessamento miocardico, aritmie ecc.ecc.
Lasciando ai medici i “dettagli” delle diagnosi esatte, più o meno gravi, e ancora prima di finire sottoposti a un vero e proprio screening cardiovascolare, ecco che i primi passi da compiere passano attraverso dei semplici strumenti come quelli usati ieri dagli studenti. L’obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini sull’importanza di questo tipo di prevenzione è stato esteso anche agli studenti, futuri membri della comunità medico-scientifica, che ieri hanno seguito le lezioni proposte all’Istituto formativo di salute pubblica. L’intero programma è stato coordinato dalla responsabile del Servizio pro salute, Danijela Lazarić Zec e da Olga Dabović-Rac. È da quest’ultima che si è appreso qualche dato riferito a una statistica piuttosto preoccupante: se negli ultimi 20 anni è presente un trend in calo della mortalità dovuta a malattie cardiovascolari, queste tuttavia continuano a rappresentare la principale causa di morte e di invalidità a Pola, in Istria e in Croazia. Causa le anzidette patologie, nel 2022 in Istria sono morte 1.240 persone, di cui la maggioranza donne (671), il che rappresentava il 42,5 per cento dei decessi in complessivo. Tradotto in altre parole e cifre, in Istria, ogni quarta persona che muore prima di avere raggiunto il 70.esimo anno d’età, perde la vita a causa di malattie cardiovascolari.
Essenziale la prevenzione
“Contribuiscono a questo triste primato – ha detto la dott.ssa Dabović Rac – soprattutto le malattie associate all’aterosclerosi, la cui comparsa è favorita da uno stile di vita errato, sempre più caratterizzato dall’abuso di fumo, alcol, dalla sedentarietà, da una dieta poco attenta a soddisfare, senza eccessi, i reali bisogni dell’organismo. Per questo motivo, la prevenzione è particolarmente importante: agire sui fattori di rischio modificabili consente una riduzione della possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari o ritardarne l’insorgenza o la progressione, anche se esiste una predisposizione congenita alle patologie. È lo stesso discorso che vale pure nel caso di tantissime altre malattie. Basta cominciare da una semplice misurazione della pressione arteriosa… perché è proprio l’ipertensione un killer molto silenzioso. Ci sono purtroppo tantissime persone ignare, che si muovono, lavorano e svolgono molteplici attività quotidiane senza rendersi conto di doversi fermare per un attimo e agire sulla prevenzione e la gestione dei fattori di rischio correlati alle malattie del cuore per impedire lo sviluppo di una patologia ancora latente o già in corso. È un problema che nel caso nostro riguarda più la popolazione attiva, che gli anziani pensionati. Quest’ultimi che, solitamente, soffrono sempre di qualche acciacco, frequentano di più il proprio medico ambulatoriale, che a sua volta ha più occasioni di fare prevenzione, mentre il rischio resta presente proprio in coloro che, presi dallo stress e dagli impegni, non trovano il tempo per sé stessi e la propria salute”.
Vale la pena pensarci su.
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