
Un taglio del nastro a tre a conferma del partenariato tra Regione, Città e Casa di riposo per l’inaugurazione del ristrutturato Centro per le demenze senili dell’“Alfredo Štiglić”, oggi noto come Depandance, perché si tratta di fatto di un’unità dislocata per la sola degenza di una tipologia di assistiti molto esigente in termini di uomini, strumenti e denaro. L’edificio di via Mažuranić (angolo via Kašić) situato a due passi dalla fabbrica del vetro sul pendio settentrionale di Monteparadiso è ora completamente ristrutturato sui tre livelli e può ricevere fino a 40 utenti (finora erano solo 18) più altri 25 tra i fruitori diurni del Soggiorno. Grande festa, dunque, per il taglio del nastro con tre paia di forbici: una per la dirigente Doris Ivanković, una per il presidente della Regione Boris Miletić e una per il sindaco Filip Zoričić, che hanno sostenuto l’opera pubblica in tre, con spese di poco inferiori ai 3 milioni di euro, di cui circa 330.000 euro per gli arredi degli interni. Il presidente della Regione si è congratulato con tutti gli enti e le aziende appaltatrici coinvolte, ma in special modo con la direzione e lo staff della Casa di riposo, che per ampliare le sue sedi e le sue capacità ricettive sta facendo letteralmente i salti mortali. I trasferimenti dall’una all’altra sede provvisoria sono infatti all’ordine del giorno e continueranno ancora per un altro paio di anni.

Foto: DARIA DEGHENGHI
A dire il vero, il primo accordo per l’opera è vecchio e risale all’ormai lontano 2017. Nel frattempo ha preso anche la muffa e c’è voluta una serie di modifiche per aggiornarlo e adeguarlo alle condizioni attuali. “Se c’è voluto del tempo, è stato perché in Croazia le questioni patrimoniali hanno il loro corso”, ha detto il presidente, da leggersi e interpretarsi come segue: la Regione ha dovuto attendere anni per avere la proprietà sui beni, perché al momento del decentramento amministrativo, lo Stato aveva ceduto agli enti regionali la gestione delle Case di riposo, ma non anche gli edifici. Ora anche questo incubo fa parte del passato. La Depandance è pronta per la sistemazione dei pazienti e questo è quello che conta. Le spese del restauro sono state sostenute a metà dalla Città e dalla Regione. Il presidente Miletić ha ringraziato il sindaco per non avere rinunciato all’opera dopo il cambio di guardia in piazza Foro. “La decisione di proseguire non è mai stata messa in discussione: investire nelle Case di riposo è un modo di sdebitarci con le generazioni che ci hanno tirato su e permesso di vivere e lavorare”, ha risposto Zoričić. Parole di gratitudine di entrambi anche per il contributo non indifferente della Diocesi di Pola-Parenzo, che ha accettato di accogliere negli ambienti del futuro Hospice gli assistiti dell’Alfredo Štiglić che per tutto il tempo dei lavori edili in via Mažuranić sono rimasti senza casa. A questo punto comincia la manovra dei trasferimenti dall’Hospice di via Santorio alla Depandance e successivamente anche i lavori all’edificio centrale della Casa di riposo in via Krleža, che deve guadagnare una seconda ala da unire alla torre che sovrasta Valsaline.
La Depandance non si popolerà immediatamente perché l’ente è ancora carente sul piano del personale. “Siamo alla perenne ricerca di infermieri e operatori socio-sanitari, merce rara di questi tempi, ma ora che la Regione ha predisposto un piano di reclutamento con misure come il bonus di benvenuto e gli incentivi per l’acquisto della prima casa, siamo certi di poter fare leva anche su questi strumenti di agevolazione delle assunzioni. I ricoveri aumenteranno al ritmo in cui saremo capaci di aumentare il personale necessario al buon funzionamento della struttura che, si badi bene, è molto più esigente della Casa di riposo che ospita anziani autosufficienti. Per questo motivo la spesa a carico della famiglia è superiore e attualmente varia dai 920 ai 980 euro mensili”, ha detto Doris Ivanković.

Foto: DARIA DEGHENGHI

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