
Scandaloso ma vero: c’è stata una fuga di massa dalla scuola. È capitata ieri mattina all’elementare Giuseppina Martinuzzi da dove tutti i ragazzini delle classi inferiori si sono resi protagonisti della grande evasione quasi a fingere di essersi sottratti in maniera illecita dal fare le lezioni. Scandaloso davvero. E c’è stata anche l’insegnante di turno travestita da Accalappia-bambini con retino alla mano per catturare i piccoli “fuorilegge”, sparpagliatisi all’impazzata per tutto il circondario dell’edificio scolastico. Vergogna? Macché. Per un giorno almeno, in quel pazzo Martedì Grasso, ci si è arrogati il diritto di guadagnarsi un ben programmato zero in condotta, così per gusto, giocando a fare le “pesti”. L’autorizzazione a procedere con la generale trasgressione delle regole a base di coriandoli e colori è arrivata direttamente dalla direzione e dalla sala insegnanti. Perché a Carnevale, anche agli adulti è concesso di ribaltare l’ordine precostituito, di deviare, uscire dai binari e azzardare un po’.
E dire che tutto era cominciato normalmente: lezioni regolari in classe, con la differenza di scrivere e fare di conto già travestiti. Poi galeotte sono state le caramelle e le morbide fritole preparate dalle cuoche della mensa scolastica. Ovvio che l’energia di troppo andava smaltita all’aria aperta lasciandosi trasportare dall’imperativo che accompagna la festa del Carnevale: il divertimento. In effetti, la colpa è tutta delle insegnanti che per prime hanno svestito i panni della serietà e rotto gli schemi travestendosi da sultane, dame casalinghe, elfi, calciatrici, signorine occhialute. Ma insomma… un po’ di contegno. Vergogna? Manco in questo caso, perché il trucco didattico sta nell’infrazione delle norme del comportamento modulata dentro una parentesi piena di eccezioni che permettono di essere birboni, di correre e fischiare, fare gli sberleffi, lasciando spazio alla libertà, fino a spronare anche i più timidi a liberarsi dalle pastoie e a sprigionare l’energia interiore. Farfalline, scheletri, mostriciattoli, cavalieri, antichi romani, banane ambulanti, pagliacci, maghi, cuochi, supereroi, tifosi, del calcio, businessman con valigetta piena di soldi (cartamonete finte), DJ, gangster, diavoli e angioletti in antitesi, minions, robot, gente da famiglia Adams, animali di ogni genere e tanti tanti altri pimpanti individui si sono impegnati in giochi di società, corsa, gare da un due tre stella. Tutti hanno approfittato della possibilità di evadere in ogni senso e di sospendere per un’ora le solite consuetudini del comportamento scolastico. L’educazione è insita anche in ciò che richiama la leggerezza, la festa, lo spasso. Nel vedere tanta smagliante allegria di costumi, anche i bambini dell’asilo confinante con la scuola italiana avranno provato il desiderio di poter fare altrettanto, legittimando pure in loro il diritto di diventare qualcun altro facendo comunità non soltanto per la sfilata in Arena. Conta in detto caso, dare l’esempio e tramandare un tradizione dall’aspetto salubre e formativo. Con oggi tutto come prima, ma più ricchi di prima. Torna la regola con la Quaresima, foriera di tutt’altri significati.

Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

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