Una nuova casa per la medicina d’urgenza

Sorgerà in un’area verde ai bordi della circonvallazione, fuori dai punti critici d’ingorgo del traffico. L’operazione comporterà una vasta operazione di trasloco e smistamento dei veicoli del pronto soccorso e del trasporto sanitario

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Una nuova casa per la medicina d’urgenza
L’area lungo la circonvallazione dove sorgerà il nuovo Centro di medicina d’urgenza. Foto: GIULIANO LIBANORE

Tira vento di novità nel campo medico-sanitario per quanto concerne i servizi del pronto intervento a disposizione di Pola, ma anche del territorio di tutta la penisola. L’ultima riunione del Consiglio cittadino ha aperto le porte alla prospettiva che in un futuro, prossimo o lontano, condurrà a una grandissima operazione di trasloco per le ambulanze e i veicoli del trasporto sanitario. Il loro futuro quartier generale non sarà più ubicato nell’area ormai trascurata, limitata e non più idonea dell’Ospedale di Pola dove l’Istituto formativo di medicina d’urgenza si trova attualmente ad operare, bensì nella zona ubicata tra il centro commerciale Pevex e Monte Giro, ossia nell’appezzamento di terreno che la Città ha appena designato allo scopo, concedendo alla Regione istriana, ossia all’Istituto regionale di cui sopra, il diritto di costruzione di un centro interamente dedicato al servizio d’urgenza sanitaria. Il medesimo non nascerà né domani né dopodomani, tuttavia si considerano già intrapresi i preliminari necessari per far decollare questa grossa progettazione avviata su iniziativa dell’assessore regionale alla Sanità e alla Tutela sociale, Gordana Antić.

I passi già compiuti
In realtà i passi già compiuti nella direzione voluta, sono due: oltre alla scelta del terreno, anche la stesura del progetto di massima. Tutto ciò è divenuto fattibile dopo aver risolto una serie di questioni amministrative-tavolari, con cui si è fatto in modo di accorpare più lotti di terreno entro un’unica particella catastale da 4.515 metri quadrati. Stando a quanto predisposto, la nuova base dei veicoli del pronto soccorso e del trasporto del materiale sanitario sorgerà nell’area verde accostata alla circonvallazione, specificatamente nel triangolo delimitato dalla via delle Brigate d’oltremare, dalla Vladimir Nazor e da via dell’Acquedotto. La superficie di terreno prescelto che si trova di fronte alla zona industriale, occupa una parte di pendio di Monte Giro e la si considera ugualmente distante sia dal centro urbano sia dalle strade d’accesso o sbocco dalla città. La convinzione è quella di trovarsi fuori dai punti critici d’ingorgo del traffico e comunque vicinissimi alla strada più veloce di Pola, cioè alla circonvallazione – in fase di ulteriore allargamento – a tutto vantaggio di un più tempestivo pronto intervento.

Il Centro di protezione e salvataggio
È cosa risaputa, intanto, che la Regione istriana ha in serbo per Pola un altro progetto che per il suo aspetto logistico nulla ha da condividere con questo futuro centro di pronto intervento sanitario. Si parla del grande Centro regionale di protezione e salvataggio, che come tale è destinato a radunare sotto un unico tetto tutti i servizi d’urgenza incluso quello d’intervento medico. Si potrebbe pensare a un illogico e insensato doppione, non fosse per la pubblica spiegazione fornita a suo tempo dalla direttrice dell’Istituto formativo di medicina d’urgenza, Tatjana Čemerikić. Il Centro regionale di protezione e salvataggio rappresenta una pianificazione di vecchia data, quando il servizio prestato dai veicoli del trasporto sanitario non era ancora stato integrato a quello del pronto soccorso e pertanto gli spazi riservati entro questa struttura non potrebbero essere sufficienti a fare da base per tutto il parco macchine attualmente gestito dall’Istituto di medicina d’urgenza, come neppure a dare spazio di manovra per la squadra degli oltre 300 operatori dell’Istituto. Da qui l’idea di creare un centro a parte soltanto per le unità del Pronto soccorso e il parco macchine dei veicoli sanitari, mentre gli spazi prenotati al Centro regionale di protezione – la cui costruzione manco si profila all’orizzonte – dovrebbero venire utilizzati per sistemare la direzione dell’Istituto, nonché organizzare corsi di abilitazione e addestramento al pronto intervento.

Assistenza ai pazienti critici
Va preso in considerazione che l’Istituto formativo per la medicina d’urgenza della Regione istriana è la più giovane istituzione della penisola, Costituitasi nel 2011, nell’ambito della riforma del sistema delle prestazioni sanitarie del pronto soccorso, voluta dall’Unione Europea, conta adesso 14 anni di esistenza e di operato. Cos’era cambiato? Principalmente l’investimento nell’elevazione delle conoscenze tecnico-specialistiche e dello standard formativo di specializzazione nell’ambito del trattamento dei pazienti critici. L’assistenza medico-specialistica, interviene a livello regionale nell’ambito di sette diverse unità operative dislocate oltre a Pola anche a Rovigno, Parenzo, Pisino, Pinguente, Umago e Albona. L’Istituto che le coordina ha sede a Pola come l’Unità centrale di chiamata medica e il Centro di simulazione formativa.

Basi operative in tutta l’Istria
La grande riforma logistica che l’Assessorato regionale della sanità ha ora in piano al fine di aumentare l’efficienza dei servizi, contempla la creazione di basi operative di pronto intervento medico-sanitario, sistemate entro strutture moderne e ben attrezzate, anche nel caso delle altre sei Città istriane dove i team del pronto soccorso sono già di stanza, in condizioni altrettanto inadeguate, per lo più distribuiti nell’ambito delle Case della salute. I progetti di massima di già elaborati, sono pronti per fornire tutte le coordinate necessarie alla stesura di quelli esecutivi. Quello che adesso spetterà alle Città istriane, sarà il compito che Pola ha appena assolto all’ultima riunione del suo Consiglio, vale a dire la scelta e l’assegnazione del terreno confacente alla costruzione dei centri di pronto intervento.

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