Una «Martinuzzi» sintonizzata alla perfezione con il Natale

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Una «Martinuzzi» sintonizzata alla perfezione con il Natale

​Perfettamente sintonizzati con il Natale nell’elogiare i sentimenti più veri, ricchi d’amore e d’amicizia, di speranza, di fiducia, da non perdere mai: così l’altra sera, gli alunni della Scuola elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi”, che alla Comunità degli Italiani di Pola hanno salutato in bellezza il primo semestre dell’anno scolastico (che sta per chiudere), celebrando assieme le prossime festività. Scaletta dello spettacolo improntata sui messaggi augurali, luci e colori di una giovane età che ha sicuramente smascherato i dolci inganni, ma che continua a lasciarsi cullare dall’atmosfera di magia e di bontà, tipica di questo periodo quando essa si manifesta spontanea. Annunciati uno per uno dai bravi presentatori Matej Beltrame e Santiago Fosco, i protagonisti del Natale scolastico 2018 si sono alternati pimpanti sul palcoscenico, facendo largo ai flautisti dell’orchestrina delle classi inferiori, che hanno regalato viaggio ed evasione sulle note di “Colline scozzesi” e “Sognando i tropici“.

Tornando all’atmosfera dell’Avvento, la Filodrammatica delle classi inferiori si è posta la domanda “Ma chi è che li porta i doni?”, diffidando della frottola degli strani personaggi con saccocce piene di strenne (San Nicolò, Babbo Natale e la Befana), mentre sono i genitori a dover sganciare soldini per mantenere in vita la magia prima che il disincanto faccia franare tutto nell’età adulta.
Sul palcoscenico pieno di bimbi in pantofole e pigiamino, si è celebrato il mese di dicembre, pieno di feste e cioccolatini, poi una dolce danza classica dedicata a Santa Lucia, seguita dall’agguato a Babbo Natale, con videocamere appostate per vedere se il vegliardo arriva davvero, la storiella della bancarotta capitata alla bottega della Befana, il trenino dei bimbi che portano regali alla pediatria, all’orfanotrofio, al piccolo Francesco, il cui papà è rimasto senza lavoro. Concludendo con il balletto rap, per uno spettacolino che indubbiamente ha saputo cogliere nel segno non solo la festa, ma anche le difficoltà del momento di crisi economica per le famiglie (leggi crollo della cantieristica polese). Bello anche l’intermezzo danzante di Andrea Delmonaco (VII classe) a ritmo di Apologize one republic”, cui ha dato il cambio il Coro delle superiori interprete di “Yesterday” e “Così celeste” (Zucchero).

Spassoso Dante (chi l’avrebbe mai detto)

Ma il buon umore è letteralmente esploso con la parodia dell’Inferno” di Dante, proposta dalla Filodrammatica delle superiori. Tutt’altro che pretenziosa e molto arguta l’idea di scendere negli inferi per trovare le anime castigate degli allievi peccatori. Dante, raccogliendo asparagi nel bosco, s’imbatte nella lupa, nel leone e… nell’ornitorinco. Poi incontra Virgilio scambiandolo per Walt Disney nella scritta della città di Dite, presa per graffito.
In ogni caso, la retta via è smarrita, causa le troppe ore trascorse su Internet invece di finire di scrivere la sua Divina opera. E via a incontrare i lussuriosi (innamorati-dipendenti dei telefonini), i golosi (condannati a ingoiare gallette di riso soffiato), gli smemorati senza compiti (che dovono portarsi in groppa insufficienze giganti), i chiacchieroni della classe (incerottati e mugugnanti). Assolto il piccolo disguido tecnico (leggi temporanea sparizione del simpatico protagonista), anche la filodrammatica della Sezione di Sissano si è fatta valere con i “Miracoli de Nadal” tutti compiuti “in sissanez” e con tocco di magica spigliatezza. Saluti finali del coro delle classi inferiori con “La lettera” e “Sorrido e canto”. Alla realizzazione dello spettacolo hanno contribuito gli insegnanti Alessandro Lakoseljac, in qualità di regista e per la preparazione della Filodrammatica delle superiori; Samanta Rocco Popović, nella direzione dei cori scolastici e dell’orchestrina di flauti; Emanuela Delmonaco Sudulić e Sinajda Perković Matošević per la Filodrammatica delle inferiori e Livia Tesser per la Sezione periferica di Sissano.

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