Una giornata per sensibilizzare sul diabete

In due ore ai Mercati oltre 400 interessati alla misurazione della glicemia

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Una giornata per sensibilizzare sul diabete
Foto: SASA MILJEVIC/PIXSELL

Il 14 novembre si celebra la Giornata mondiale del diabete, malattia cronica caratterizzata da squilibri di insulina e del tasso glicemico. Pola non manca un appuntamento e ogni anno un sabato di novembre si unisce al coro mondiale che diffonde informazioni sulla necessità della prevenzione della malattia. Sabato mattina il consueto appuntamento in piazza Primo maggio (alla fontana) per le attività di sensibilizzazione su iniziativa dell’Associazione istriana dei diabetici, del personale del Reparto di endocrinologia e diabetologia dell’Ospedale generale di Pola e delle studentesse di infermieristica della Scuola di medicina polese. Agli stand allestiti in piazza, medici e infermiere hanno distribuito volantini ed elargito consigli sulle cause, i sintomi, le conseguenze e la cura del diabete, che nel mondo occidentale sviluppato costituisce una vera e propria epidemia, favorita da uno stile di vita nemico della salute: alimentazione ricca di zuccheri e grassi, assenza di movimento, obesità ecc. Uno degli appuntamenti imprescindibili di questa ricorrenza è la misurazione gratuita del tasso glicemico e della pressione arteriosa ai cittadini. Naturalmente quello in piazza non è un esame del sangue completo né serve a sostituire il diabetologo: è solo un suggerimento a sottoporsi a visite mediche preventive, ma anche a modificare il proprio stile di vita. Per lanciare il messaggio si è unita ai promotori dell’iniziativa anche la vicesindaco, Ivona Močenić. In due ore c’è stata l’adesione di circa 400 persone.

Dall’ospedale polese ai Mercati per l’azione.
Foto: SASA MILJEVIC/PIXSELL

Al giorno d’oggi, il diabete è realmente un’epidemia, specie all’Occidente: il numero degli individui affetti ha raggiunto quote impensabili solo fino a qualche decennio fa e continua a crescere inesorabilmente. Secondo l’Oms i malati di diabete tra i 20 e i 79 anni sarebbero 537 milioni, ma la metà di loro non avrebbe alcuna conferma (nessuna diagnosi) e quindi sarebbe a corto di medicinali necessari a combatterla. Di più. Ogni anno 6,7 milioni di persone muoiono come conseguenza del diabete, trattato o meno, e uno su tre è una persona di età inferiore ai 60 anni. Secondo le stime del Registro nazionale del diabete CroDiab, nel 2021 in Croazia i malati erano esattamente 327.785, ma anche sul territorio nazionale il numero degli affetti cresce a vista d’occhio, di anno in anno. In Croazia, come nel mondo, le diagnosi accertate e i pazienti seguiti dal medico sono solo il sessanta per cento, per cui si stima che il numero reale dei diabetici dovrebbe sfiorare il mezzo milione di individui. Non bastasse a titolo d’allarme, il diabete è la terza causa di morte al mondo con un’incidenza dell’8,2 per cento secondo i dati del 2020.
Per combattere il diabete, bisogna prima conoscerlo e distinguere perlomeno le due tipologie diverse della malattia. Il diabete di tipo 1 è una patologia autoimmune, legata cioè alla presenza di anticorpi che distruggono le cellule beta responsabili della produzione di insulina nel pancreas. La causa della malattia non è chiara e pertanto è impossibile insistere sulla prevenzione. Diverso è il caso della seconda tipologia, che si può prevenire o ritardare. In questo caso il problema non è una carenza d’insulina assoluta, quanto piuttosto un cattivo funzionamento del pancreas: la malattia colpisce persone adulte, ed è associata alla presenza di grasso addominale e a disturbi cardiovascolari come l’ipertensione. Ed è qui che entra in gioco la prevenzione.

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