Turismo. Risultati oltre ogni aspettativa

«Se l’anno scorso è stato un successone, il 2022 è pieno di aspettative e speranze di poter fare un nuovo en plein, consci di essere un brand riconosciuto a livello internazionale», ha dichiarato il presidente della Regione, Boris Miletić

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Turismo. Risultati oltre ogni aspettativa

Nel bel mezzo dell’Istria, dentro alle suggestive mura del Castelllo Morosini-Grimani, nel Comune di Sanvincenti che costituisce il miglior esempio di estensione del turismo nelle aree rurali della penisola, ieri mattina si è intavolato il discorso dell’industria dell’ospitalità, asso nella manica dell’economia istriana. Lontani dalla stagione balneare 2021 e anche da quella 2022, l’argomento potrebbe sembrare anacronistico, ma tirare le somme dei successi della scorsa estate rinvigorisce i propositi di fare altrettanto nella ventura stagione calda. Sarà stata la volontà di farsi sentire con messaggi d’incoraggiamento ai cittadini e ai tour operator a muovere il presidente della Regione, Boris Miletić e il presidente dell’Ente regionale di soggiorno, Denis Ivošević in loro direzione. Alla conferenza stampa aperta dal sindaco di Sanvincenti, Dean Perković è stato sotto sotto suggerito un “fate come noi”: la stagione turistica, anche se privi di spiagge, ha superato del 10 per cento i risultati dell’annata da record 2019. Merito di ben 450 villette agresti e di uno splendido patrimonio storico-culturale di categoria “zero” (alla pari dell’Arena di Pola), che 20 anni or sono è diventato oggetto di recupero e di particolare rivalorizzazione. Nelle mura del Castello Morosini-Grimani e negli edifici sacri hanno investito e stanno avanti investendo l’Europa, la Regione veneto, il Ministero della Cultura e dei media croato, la Regione istriana, il Comune, fino a creare, come detto da Perković “un progetto perfettamente autosostenibile, fatto di eventi culturali, kermesse eno-gastronomiche e folcloristiche di notevole richiamo”. Sanvincenti, a detta del medesimo, ben interpreta la sinergia che l’Istria ha saputo instaurare tra l’offerta della costa e quella dell’entroterra peninsulare.

Il Castello Morosini-Grimani, la maggiore attrazione turistica di Sanvincenti

Complimenti a tutti

“In due anni, da quando il settore turistico mondiale è ostaggio del coronavirus – ha asserito Miletić –, l’Istria ha registrato risultati che vanno oltre ad ogni aspettativa. I miei complimenti ai residenti nella Regione istriana che hanno affrontato con responsabilità la crisi sanitaria, a coloro che si occupano di turismo, alla Protezione civile regionale che ha saputo calibrare nella giusta maniera misure coercitive e necessità turistiche. Plauso al rapporto di partenariato che si è riusciti creare tra il settore pubblico e privato”. Saltando il 2020, in quanto anno specifico e da non prendere in considerazione, il 2021 ha quantificato il 76 per cento degli arrivi e l’82 per cento dei pernottamenti realizzati durante il favoloso 2019. Ora, Miletić specifica che il mese di aprile porterà in piena luce i risultati e gli effetti finanziari della stagione 2021 e che “se l’anno scorso è stato un successone, il 2022 è pieno di aspettative e speranze di poter fare un nuovo en plein, consci di essere un marchio riconosciuto a livello internazionale non certo creato dal giorno alla notte, ma sviluppato dopo anni e anni di studio e implementazione strategica”.

L’importanza della vaccinazione

La ventura stagione, secondo il leader regionale, non dovrebbe venire penalizzata dagli scarsi risultati nazionali riferiti alla quota di vaccinazione, giacché l’Istituto nazionale della salute pubblica segnala una percentuale in Istria che va oltre alla media. Si considera che c’è ancor spazio di manovra per incentivare la campagna vaccinale e raggiungere una copertura migliore nonostante il fatto che sulla mappa europea, la penisola è penalizzata dall’inserimento nella regione adriatica, assieme alla Dalmazia e all’area meridionale, che non possono vantare un’altrettanto elevato numero di vaccinazioni.

La penisola in… cifre

I risultati della stagione 2021 sono stati espressi in cifre più dettagliate da Denis Ivošević, prendendo spunto dai dati ufficiali del sistema eVisitor Istria. Si parla di 3,49 milioni di arrivi e di 23,53 milioni pernottamenti, il che si traduce nell’86 per cento rispettivamente nel 74 per cento del bilancio d’oro riferito al 2019. Dopo quei primi cinque mesi dell’anno da “buttare” o quasi (1,1 milioni di pernottamenti, soltanto il 38 per cento di quelli avuti nello stesso periodo del 2019), si ritiene che il territorio è tornato ad animarsi grazie anche al grande impegno investito nel marketing, nei preparativi della stagione e al fatto di essersi imposti all’avanguardia con la vaccinazione del personale impiegato nel settore del ristoro e dell’ospitalità. “I turisti arriveranno comunque: così dicono, ma ai tempi del Covid questa formula non regge e non funziona più”: ha detto Ivošević sostenendo che l’Istria è sì una destinazione turistico-balneare a portata di automobile, ma che la chiave del successo sta soprattutto nel fatto di essere una Regione ben organizzata e ordinata, peculiare per la cooperazione instaurata tra il settore pubblico e privato. Nemmeno la grande campagna che ha sollecitato i cittadini di molti Paesi (Italia e Slovenia in particolare), a trascorrere le vacanze in casa propria ha mortificato le speranze. Ma come valutato dal direttore della Pro loco è il turista tedesco ad avere salvato la stagione realizzando “un risultato storico”, migliore addirittura del 9 per cento rispetto all’anno pre Covid 2019, con un totale di 9,5 milioni di giornate presenza contro gli 8,7 milioni del 2019. Aveva strafatto il mese di agosto con 4 milioni di pernottamenti, ossia 1,5 milioni in più di quelli avuti nel 2019. Sempre con riferimento al medesimo anno, l’Istria ha anche quantificato 66mila pernottamenti in più (crescita del 7 per cento), grazie al turista della Repubblica Ceca e 42mila in più (5 p.c.) con i villeggianti polacchi. Non si disdegna nemmeno l’80 per cento dei risultati 2019 ottenuti con il turista austriaco e il 70 p.c. con quello sloveno.

Denis Ivošević, Boris Miletić e Dean Perković

I campeggi al primo posto

La resilienza maggiore è stata dimostrata dai campeggi (9 milioni di pernottamenti, 9 p.c. in meno rispetto al 2019), seguita dal settore degli affittacamere privati (7,4 milioni di pernottamenti, per un 85,7 per cento di fatturato inferiore al 2019) e dagli alberghi con un “come back” più complesso a causa delle misure anticovid (5,4 milioni di pernottamenti, pari al 68 per cento del 2019). Ivošević ha evidenziato che l’Istria monopolizza il podio delle destinazioni più gettonate a livello nazionale: Rovigno al primo posto (3,49 milioni di giornate presenza), Parenzo al secondo (2,6 milioni di giornate), Medolino al terzo (2,32 milioni) e dopo il quarto posto aggiudicato da Vir, s’infila Umago (2,14 milioni) come quinta. Si giudica che un grande ruolo di sostegno al turismo istriano è sostenuto dal Piano Master della Regione che dal 2004 a questa parte ha contributo a incrementare di una decina di volte l’intera offerta dell’agriturismo e delle nuove forme di vacanza sportivo-ricreativa e culturale nell’entroterra peninsulare. L’invito è quello di perseverare, contando quanto più sulle forze operative in campo, anche se il pure il turismo istriano sarà gioco forza costretto ad importare una nuova forza lavoro. Ad ammetterlo è il presidente Boris Miletić.

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