Buona… più buona… da leccarsi le dita. Non stiamo riscrivendo la grammatica. Per la torta di mandorle (torta de mandole) dignanese il superlativo assoluto porta a leccarsi le dita dopo l’assaggio. Non ci credete? Provate.
Non sono le festività – che tradizionalmente si accompagnano alla gastronomia – a trattare della torta di mandorle, bensì il progetto della Comunità turistica dignanese, che ne ha richiesto la tutela quale bene culturale immateriale. Naturalmente, il destinatario della missiva è il Ministero della Cultura e dei Media della Repubblica di Croazia, che ricevuta la richiesta si è messo in moto.
Ieri, nella sede della Pro loco, è stato presentato il progetto e si è avuto modo di degustare la torta, per provarne tutta la bontà, la leggerezza, il sapore…
“Due anni fa abbiamo pensato che fosse il caso di tutelare un piatto tipico dignanese. Forse sarebbe stato logico scegliere altro; noi abbiamo preferito puntare su questa torta – ha detto Morena Smoljan Makragić, direttrice della Pro loco, in apertura d’incontro stampa -. Quindi, ci siamo messi alla ricerca di dati e in questo ci hanno aiutato molte persone. Mi piace ricordare Gianna Belci, Paola Delton, Maria Biasiol, Svjetlana Celija, poi l’agenzia Alphera e altri. Reperito il materiale, abbiamo girato pure un video esplicativo della storia della torta e che ne illustra la preparazione e abbiamo creato una brochure quadrilingue. Infine, abbiamo creato un bel contenitore che richiama anche ai merletti, i ‘centrini’ una volta in uso, ci siamo mossi verso il Ministero di competenza e siamo in attesa del responso. Questa torta è il dolce delle grandi occasioni; soprattutto dei matrimoni”.
Poi, attraverso il video si è avuto modo di percorrere la storia di questa vaporosa torta. Dalle testimonianze delle persone intervistate, risulta che praticamente non c’era famiglia, a Dignano, che non avesse mandorli. Quindi, la materia prima c’era. Oltre alle mandorle, le uova (anche di casa), per cui bisognava acquistare solamente lo zucchero.
Dovendo allegare “prove provate”, si è fatto ricorso a un quaderno di ricette della signora Tina Negri (la famiglia nel dopoguerra, con l’esodo, si è sistemata in Italia), datata 1942, ma che certamente, come osservato da Paola Delton, porta la ricetta della torta alla fine dell’’800, trattandosi di… testimonianze gastronomiche facenti riferimento a periodi antecedenti. Nel quaderno – ricettario, infatti, si specifica trattarsi di ricette degli avi.
Svjetlana celija, titolare di ristoranti a Dignano e a Zagabria che nella sua offerta propone da decenni la torta, ne ha spiegato la preparazione. “Ho avuto la ricetta da un’amica, nata Gollessi, che l’ha avuta dalla signora Lucia Demarin. L’ho proposta all’Avvento a Zagabria, nel 2016, ed è stata tra i migliori piatti della manifestazione. La torta è davvero una delizia, morbida, vaporosa…”
In chiusura Morena Smoljan Makragić ha annunciato per l’anno prossimo due laboratori per la preparazione della torta di mandorle. Quindi, chi vuole, si faccia avanti.
L’incontro si è concluso con il taglio non del nastro, ma della torta. Davvero buona. Nell’occasione accompagnata da un’altra squisitezza del territorio: l’odoroso Vin de rosa, pregiato vino da dessert di Dignano.
La ricetta
È un bel parlare di sapore, profumo, consistenza, vaporosità… Il palato vuole la sua. Ecco allora che vi proponiamo la ricetta della torta de mandole, così, chi volesse cimentarsi nella sua preparazione (credetemi, ne vale la pena), può farlo. Procediamo? Procediamo.
Ingredienti:
8 uova;
300 grammi di mandorle macinate;
300 grammi di zucchero
Preparazione:
Separare i tuorli dagli albumi. In una ciotola lavorare gli albumi a neve, in un’altra sbattere i tuorli con lo zucchero fino a ottenere una crema schiumosa. Aggiungere le mandorle tritate finemente e lavorare; aggiungere gli albumi lavorati a neve e mescolare delicatamente, dal basso verso l’alto, fino a ottenere un impasto senza grumi. Imburrare lo stampo per torte, spolverare con un po’ di farina eliminando quella di troppo. Infornare a forno freddo e quindi accenderlo a 180 gradi. Cuocere la torta per una quarantina di minuti. Tolta dal forno, lasciare raffreddare, spolverare con zucchero a velo o con una manciata di mandorle tritate, anche grossolanamente. Buon appetito.
P.S. Nell’evenienza, aggiungere a piacimento un po’ di scorza di limo e di arancia grattuggiata o un po’ di liquore.
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