Tavolata pasquale: l’offerta non manca

Ai Mercati cittadini il fermento tipico dei giorni prefestivi. Pesce, carne e verdura in abbondanza

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Tavolata pasquale: l’offerta non manca

Pasqua con chi vuoi o forse è meglio di no. L’epidemia imperversa e tende anzi a un nuovo picco (il terzo in un anno) e il protocollo Covid si fa sempre più restrittivo. A questo punto, visto che di giorni alla festa ne mancano due, è più che lecito prevedere una Pasqua “con i tuoi” e neanche tutti, ma solo quelli dello stretto nucleo familiare: in pratica i coinquilini e basta. Disgraziatamente la famiglia allargata è nuovamente al bando. Soprattutto se dispersa tra altre città, Regioni o Stati. Ma non per questo sono al bando gli acquisti che normalmente precedono l’apoteosi della Settimana Santa: la Domenica di Pasqua. Ebbene tutta la settimana in piazza del Popolo e in piazza Primo maggio si nota quel fermento tipico dei giorni che precedono le feste comandate.

Asparagi per la tavola di Pasqua

​Alle bancarelle del mercato ortofrutticolo si fa la fila anche per le patate e la cipolla, e lo stesso vale per i banchi della carne e del pesce al mercato coperto. Si tende a rispettare quel metro e mezzo o due di distanza che conviene mantenere per precauzione, ma non tutti seguono le disposizioni della Protezione civile alla lettera, o perlomeno non lo fanno sempre e con scrupolo, e allora ecco che cominciano le discussioni, i contrasti, le baruffe. Abbiamo tutti i nervi tesi, questo è certo. Ma veniamo ai nostri acquisti. Il pesce è in primo piano, perché il Venerdì santo ci si astiene dal mangiare la carne, come vuole la ben radicata tradizione cattolica, viva da secoli. Fortunatamente la pescheria è ben fornita di pesce fresco, sia selvatico che d’allevamento. La stagione è buona per assecondare tutti i palati (e tutti i portafogli, anche i più sottili): sardelle e papaline si trovano a 20 kune il chilogrammo, occhiate, scorfano nero a 40 (se non a 80), orate selvatiche e merluzzo a 50 e 60, polipo dalle 50 alle 100 kune, razze a 60, grongo e seppie a 80 e 90, calamari, riboni e scorfano rosso a 120, branzino dalle 60 alle 135 kune, salmone fresco a 126, gamberi a 110 e scampi a 200. Manca solo il baccalà o stoccafisso come lo chiamano a seconda del metodo di essiccazione del merluzzo. Ormai è raro perché si compra preferibilmente quello già mantecato al centro commerciale.

Ottima la scelta di pesce fresco

Si fa la fila anche in macelleria. Ultimamente i tagli di carne in vendita sono più raffinati (e più cari) rispetto all’offerta quotidiana regolare ed è normale. In vista della Pasqua si tende a spendere qualche soldo in più. C’è un’abbondanza di carne d’agnello, naturalmente, e viene venduta a 85 kune il chilogrammo. E c’è del filetto di vitello, offerto a 229 kune. Tutto il resto (pollame, suino, manzo, tritato misto eccetera) si trova a sufficienza come ogni altro giorno o settimana dell’anno. Per la tavola di Pasqua si fa ovviamente rifornimento di scalogno, asparagi selvatici, ravanelli, radicchio, patate, carote, spinaci, insomma, gli ortaggi della stagione. Anche qui non si bada a spese, una volta tanto. La cipolla novella e lo scalogno si vendono a 20 e 30 kune il chilo, radicchio verde e valerianella a 50, 60 e 80, radicchio Verona a 25 e a 30, cicoria a 20, finocchio a 30 e fragole idem: 30 kune il chilogrammo. Sono sempre quelle d’importazione in arrivo da Spagna e Grecia, ma almeno non costano più 50 kune. Via libera alle compere.

Carne d’agnello in vendita a 85 kune il chilo

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