Pola. Asilo, Tamara Brussich: «La nostra indipendenza rimarrà tale»

Le reazioni dopo la ventilata possibilità di aprire sezioni croate nell’asilo italiano Rin Tin Tin

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Pola. Asilo, Tamara Brussich: «La nostra indipendenza rimarrà tale»

La scuola d’infanzia in lingua italiana “Rin Tin Tin” di Pola, come tutti gli asili, si conferisce una missione indirizzata alla formazione e allo sviluppo delle potenzialità dei bambini a tutela dei loro diritti e al rispetto dei bisogni individuali. Ma in detto caso si va ben oltre: si evince l’importanza strategica di un sistema educativo prescolare, insita nella sua specificità d’insegnamento in lingua italiana, nelle sue risorse e programmi aggiuntivi e soprattutto nel contributo dato al futuro della Comunità Nazionale Italiana, nonché all’arricchimento multiculturale della Città e del territorio in cui opera. Il fatto di celebrare quest’anno il 25.esimo anniversario dell’esistenza come ente autonomo è un traguardo degno di attenzione, che attesta l’alto livello dell’operato e dell’attività portata avanti costantemente negli anni dall’istituzione prescolare. È per tale motivo che quanto scaturito, quale novità e possibile futura prospettiva, alla recente riunione del Consiglio cittadino, non può passare inosservato: in Municipio, si sta ragionando in merito alla possibilità di costruire un nuovo asilo o, in alternativa, di aprire sezioni prescolari in lingua croata nell’ambito del Rin Tin Tin, giacché le istituzioni prescolari croate “Dječji vrtić” e “Mali svijet” hanno ormai esaurito il numero massimo d’iscritti concesso per legge. La seconda soluzione, trasformerebbe il Rin Tin Tin in un’istituzione bilingue o “mista”.

Cergnul: «Un asilo a parte»

A proposito abbiamo chiesto il parere del vicesindaco CNI Bruno Cergnul che ha espresso il suo punto di vista: “Durante l’ultima seduta del Consiglio cittadino di Pola è stata ventilata la possibilità di ampliare l’asilo d’infanzia Rin Tin Tin, ospitando anche le sezioni in lingua croata. Oggi ho chiesto agli uffici cittadini competenti dei chiarimenti in merito e ho appreso che non si parla di organizzare attività rivolta ai bambini che già frequentano l’asilo o la scuola d’infanzia presso la rispettiva sede, ma eventualmente di aprire un nuovo asilo per bambini della maggioranza organizzato a parte.

Il motivo di questa proposta – fatta da gente che conosce la problematica degli asili a livello della Città – è quello di costruire un nuovo asilo semplicemente per poter soddisfare un sempre più grande numero di richieste d’iscrizione, in un momento quando le capacità d’ammissione a livello cittadino sono mancanti. Il nuovo asilo verrebbe aggregato al Rin Tin Tin, per motivi esclusivamente economico-finanziari e per non dover aumentare la spesa pubblica cittadina.

A titolo informativo, la legge croata in merito prevede che un’istituzione prescolare non può avere oltre 500 bambini iscritti, e, a parte il Rin Tin Tin, tutte le altre istituzioni prescolari cittadine sono già arrivate al limite della ricettività. Ed è questo il motivo per cui si sta vagliando quest’ipotesi. Tra non molto sapremo di più, quando sarà nominata la nuova direttrice o rinominata quella attuale, e, allora si potrà elaborare tutto, sentendo tutte le parti coinvolte. Di questo vi informeremo.”

Il vicesindaco Bruno Cergnul

La specificità del Rin Tin Tin

Consultiamo a questo punto Tamara Brussich, pluriennale direttrice del Rin Tin Tin e presidente della Comunità degli Italiani di Pola: “Quest’anno la Scuola d’infanzia Rin Tin Tin festeggia i 25 anni di autonomia. Risale al 1996 la divisione dalle scuole e dai nidi dell’infanzia con programmi in lingua croata che aveva condotto all’istituzione di una scuola d’infanzia autonoma dall’aspetto giuridico-amministrativo, indipendente sotto ogni aspetto e con programma in lingua italiana. Da allora fino ad oggi, siamo eccome cresciuti come istituzione prescolare, portando a 10 il numero delle sezioni d’asilo.

La Repubblica Italiana e l’Unione Italiana hanno investito nella messa a punto della sede, rendendo possibile la sua inaugurazione nel 2003. Nell’ultimo decennio sono stati fatti investimenti, ricostruzioni, ampliamenti e avviati nuovi programmi e progetti. Importantissimi anche gli investimenti municipali per rendere agibile e disponibile Casa Giardini e il parco giochi. In tutti questi anni il Rin Tin Tin ha dimostrato le proprie valenza e capacità sia nel mondo prescolare CNI, ma anche in quello della maggioranza. Sono certa che la nostra indipendenza rimarrà tale. Non voglio neanche pensare che si intenda tornare indietro di 25 anni proprio nel 25.esimo anniversario dalla fondazione.

Il Rin Tin Tin sta alla base della verticale scolastica in lingua italiana della Città di Pola e deve rimanere aperto e coinvolgente, parte integrante del nostro mondo CNI. Restare indipendenti è importante soprattutto per tutti gli educatori, maestri, connazionali che vi lavorano, che si formano e che si impegnano ogni giorno per noi, per la CNI, per la nostra identità, cultura, lingua. Per quanto potrò, rimarcherò sempre e per sempre il fatto che il Rin Tin Tin è specifico e che tale deve rimanere. La Città di Pola ha in piano la costruzione di uno stabile nuovo nel futuro. Non si sono ancora fatte consultazioni a riguardo né sono state prese decisioni. Sicuramente il sindaco Filip Zoričić avrà l’opportunità di prendere la decisione giusta”.

Tamara Brussich

Kumar: «Vanificati gli sforzi di anni»

Abbiamo interpellato anche Daniele Kumar, presidente dell’Assemblea della Comunità degli Italiani di Pola: “Sono contrario del tutto. Perché siamo una Comunità nazionale autoctona paritaria alla maggioranza e così rischiano di venire vanificati gli sforzi profusi dai nostri anziani, che si sono battuti per l’acquisizione dei diritti minoritari. Credo che in questo momento una manovra del genere renderà sempre più difficoltoso mantenere la lingua, l’identità e il senso di appartenenza alla cultura italiana.

La mia paura è questa: dove stiamo andando? Non voglio più pensare al passato, ma al prossimo futuro e mi pongo la domanda: il nostro vicesindaco sta vigilando sui diritti della Comunità Nazionale Italiana di Pola? Penso che la nostra lingua, la nostra identità e cultura vengano messe ulteriormente in difficoltà, con la trasformazione di una scuola d’infanzia della CNI in un’istituzione bilingue. Mi sento in dovere di ringraziare il consigliere Marin Lerotić che ha posto la domanda in Consiglio al fine di ottenere chiarimenti in merito. Purtroppo da parte della Città viene a mancare la sensibilità verso la componente nazionale italiana autoctona”.

Daniele Kumar

Il Municipio: «Qualsiasi attività andrà concordata con la CI e il Ministero»

Su quanto sentito in sede di Consiglio cittadino abbiamo voluto una delucidazione da parte dell’Assessore per le attività sociali Elvira Krizmanić Marjanović. La risposta ci è giunta dall’Ufficio stampa del Municipio: “La Città di Pola – ha detto – è fondatrice di tre istituzioni: il Dječji vrtići Pula, il Mali Svijet e la Scuola d’infanzia Rin Tin Tin. In quanto a numero di iscritti e di sezioni di soggiorno, il Pula e il Mali svijet hanno raggiunto il limite del concesso secondo lo standard pedagogico-formativo prescolare prestabilito a livello nazionale, mentre al Rin Tin Tin sono iscritti 176 bambini. La nuova struttura prescolare, ossia asilo di cui si è fatta parola al Consiglio, che è parte integrante del piano di sviluppo della Città per gli anni a venire, non potrà essere inserita entro una delle due istituzioni prescolari in lingua croata causa i limiti di cui sopra. Di conseguenza si valuteranno altre opzioni possibili e giustificate. In questo momento non si può pregiudicarne l’esito. In Consiglio è stata considerata quale possibilità la fondazione di una nuova istituzione o, in alternativa, l’annessione alle strutture del Rin Tin Tin, in maniera tale da formare sezioni prescolari in lingua croata nell’ambito dell’istituzione che svolge i programmi in lingua italiana. Un tanto è scaturito come idea, in risposta all’interpellanza, ma qualsivoglia attività concreta andrà analizzata e concordata con la Comunità degli Italiani di Pola e con il Ministero competente.

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