
I macchinari sono in moto, il cantiere si anima. Lo stabilimento balneare di Stoia sarà restaurato e riqualificato al più tardi entro l’estate del 2026 o prima, entro il Natale di quest’anno. L’esito dipenderà più dalle contingenze che non dalla capacità dell’appaltatore di allungare il passo. Il primo ciclo di lavori corre su tre binari paralleli: da ieri mattina si scava in pineta per sostituire e potenziare le reti idriche, fognarie ed elettriche, lunedì si comincerà a produrre le casseforme per il muro di sponda e contemporaneamente l’edificio storico degli anni Trenta verrà spogliato di porte, infissi, recinzioni (o quel che rimane degli arredi di un tempo) per ridurlo alla mera ossatura da restaurare.

Foto: DARIA DEGHENGHI
È l’ultima volta che la vediamo così
Il tempo stringe, ma il contratto d’appalto è generoso: la società di costruzioni Fracasso di Fiume ha 18 mesi di tempo per portare l’opera a termine, ma vorrebbe fare prima: “È nel nostro interesse finire prima per tutta una serie di ragioni, non ultimo il guadagno, ma il cantiere è importante, l’esecuzione esige la massima qualità e naturalmente ci sono le disposizioni della Soprintendenza ai beni culturali da osservare”, ha dichiarato l’appaltatore Milivoj Miljković, campione di ottimismo, che pensa a tutto. Anche a lasciare la spiaggia ai bagnanti per l’estate (si capisce, con le dovute precauzioni). Per questa ragione gli interventi in mare si faranno in inverno, anzi, subito. Grazie al Programma degli Investimenti territoriali integrati, dopo vent’anni di degrado e una decina di anni spesi a progettare e rimuginare, ma anche dopo una serie di bandi di gara falliti, ecco che Stoia verrà finalmente restaurata da cima a fondo e non più solo a scaglioni, con interventi commissionati di volta in volta per tappare le falle della struttura (terrazza al piano, molo e trampolino, piano inclinato a mare).
Le cabine sono fatiscenti, gli intonaci sono finiti in polvere da un pezzo, le strutture nei punti critici pericolanti, ma questo è l’ultimo anno che la vediamo in questa luce.

Foto: DARIA DEGHENGHI
Spesa da 4,7 milioni di euro
“Oltre al consolidamento della diga foranea, il restauro con riqualificazione dello stabilimento balneare è un’altra opera di conservazione e rivalorizzazione del patrimonio storico. Insomma, è arrivato finalmente anche questo momento tanto atteso. C’è voluto del tempo, d’accordo. Ne abbiamo avuto bisogno per rivalutare i progetti, per assicurare il capitale, e ci siamo riusciti attraverso il Programma di Investimenti territoriali integrati al costo di 4,7 milioni di euro lordi di cui 2,03 a carico dell’UE”, ha dichiarato il sindaco Filip Zoričić anticipando che presto renderà conto dei “170 milioni di euro che la sua amministrazione ha assorbito in 4 anni di mandato per smentire le dicerie in circolazione sul presunto fallimento del Programma di investimenti territoriali integrati: i fondi sono assicurati, i contratti d’appalto firmati, a giorni avremo il via libera per Vallelunga, le opere vengono cantierate e proseguono come programmato”.

Foto: DARIA DEGHENGHI
Entrata gratuita, parcheggio a 2 euro
La fruizione della struttura balneare resterà gratuita per tutti, ha assicurato il sindaco, e il posteggio delle auto in pineta avrà 50 stalli, più o meno come finora, fruibili a prezzi modici, probabilmente a due euro il giorno. L’uso delle cabine verrà regolamentato con un galateo balneare da osservare scrupolosamente, pena la squalifica, a differenza di come avveniva finora. Per chi non lo sapesse, ultimamente a Stoia ha regnato la legge del più forte, con le porte sfondate, il lucchetto arbitrariamente applicato per impossessarsi del camerino desiderato, se non due, o tre, insomma, il far west con qualche secolo di ritardo. Niente di tutto questo sarà più ammesso dopo il restauro. Per avere la cabina bisognerà rispettare le regole di casa, il bon ton, la buona educazione e naturalmente pagare il canone d’affitto per la cabina. Gli incassi saranno spesi per la manutenzione ordinaria della struttura, proprio come gli canoni di locazione dei locali commerciali. Ma di questo si tornerà a parlare in seguito.

Foto: DARIA DEGHENGHI
A novant’anni si rinasce
Fiero e commosso per l’inizio dei lavori il vicesindaco in quota CNI Bruno Cergnul, secondo il quale “oggi (ieri per chi legge, nda) è una giornata storica per la nostra città in quanto finalmente prende il via la ristrutturazione dello stabilimento edificato nel 1933 su progetto di Enrico Trolis”. Dopo più di settant’anni di splendore, ha detto Cergnul, negli ultimi 20 anni Stoia è rimasta o chiusa o aperta a singhiozzo per degrado o interventi di riparazione insufficienti. Ora si volta pagina e il restauro sarà totale in virtù del progetto di Mario Smilović, che mantiene inalterato l’aspetto e le forme dell’edificio storico ma rinnova, valorizzandolo, il circondario: la pineta, i viali, il parcheggio, le spiagge. Cergnul ha ringraziato per la collaborazione il sindaco e l’assessorato all’Urbanistica, perché “è stato un piacere collaborare, in serenità, con persone competenti, disponibili e professionali”, che vanno ringraziate pubblicamente. Per la cronaca, il valore dell’opera è stimato a 4.749.508,86 euro, di cui 2.033.244,82 provenienti dai fondi UE (ITI). La direzione dei lavori è stata appaltata alla società Primum ing di Pola al costo di 86.625 euro, il coordinamento del cantiere e la messa in sicurezza è stata appaltata alla società Trasa Adria di Zagabria al costo di 5.750 euro. L’appalto della costruzione è della Fracasso Production di Fiume.

Foto: DARIA DEGHENGHI
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