
Quello della Via Crucis è un rito che ha radici profonde e attraversa il tempo. Intreccia Parola di Dio, storia e preghiera. Richiama l’ultimo tratto del cammino percorso da Gesù durante la sua vita terrena: i momenti che lo portarono al Golgota. La Via Crucis consiste nel sostare in meditazione e in preghiera dinanzi alle immagini (14, dette stazioni) riproducenti gli episodi più significati della Passione di Gesù, dalla condanna alla sepoltura. Il cammino della croce è dunque una delle celebrazioni più toccanti e una delle devozioni principali del triduo pasquale, che celebra la Passione, la Morte e la Resurrezione del Signore. La Via Crucis più importante si tiene a Roma, al Colosseo, dove venne celebrata per la prima volta nel 1750 da Benedetto XIV. L’usanza venne portata avanti, abbandonata e poi recuperata a seconda del periodo storico. Nel 1965 venne ripresa da Paolo VI.
Pola ha celebrato il rito della tradizione non solamente nelle chiese: quest’anno la Via Crucis si è ripetuta sabato 12 aprile dalle 15 alle 17. Il cammino che passa in rassegna l’agonia di Gesù sulla via della morte si è tenuta in un ambiente maestoso, all’Arena. Complice la magnifica giornata di sole, alla cerimonia, organizzata dalla Diocesi di Parenzo e Pola, hanno partecipato centinaia di fedeli, sia di Pola che in arrivo da altre parte della penisola e della Croazia. Non sono mancati nemmeno i turisti, che già in questi giorni hanno iniziato a riversarsi numerosi nel principale centro urbano dell’Istria per le festività pasquali, che solitamente sono un banco di prova per l’entrante stagione turistica. Religione e turismo, sacro e profano, quindi si sono uniti vuoi per un momento di riflessione e preghiera che di svago. Ieri, la domenica delle Palme ha visto il rito religioso con la benedizione dei rametti d’olivo. Considerata la giornata di pioggia e stando alla saggezza popolare che vuole bagnata o le Palme o la Pasqua, la festa della Resurrezione dovrebbe essere soleggiata.

Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL
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