SMSI «Dante Alighieri». I rifiuti vanno trasformati in risorse

Gli allievi delle prime classi hanno partecipato al progetto Trash Camp, un percorso didattico-educativo sulla sostenibilità e sull’ecologia circolare. A guidarlo il prof. Marco Gastaldi dell’Istituto comprensivo Novelli Natalucci di Ancona, che collabora con l’Università di Camerino della Regione Marche

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SMSI «Dante Alighieri». I rifiuti vanno trasformati in risorse
A caccia di plastica nei contenitori di... plastica. Foto: SMSI DANTE ALIGHIERI

Che cosa hanno trovato in fondo alla Fossa delle Marianne? Un sacchetto di plastica a comprova che l’(in)civiltà umana è stata in grado di spingersi fino a 11 chilometri di profondità, in quell’abisso che una mente come quella di Giulio Verne ci avrebbe sistemato una base aliena pronta a minacciare la Terra. Il problema è che sono gli umani gli artefici di una propria possibile estinzione generata dall’iper produzione di rifiuti, plastica in primis. Ormai è cosa risaputa: il pianeta sta soffocando, ma è una conoscenza arginata a quanto vanno chiacchierando a livello massmediatico; portare l’argomento in classe alle giovani generazioni con approccio sapientemente scientifico e da laboratorio è tutt’altra cosa. Il privilegio di partecipare l’altro giorno al progetto Trash Camp per gli allievi delle prime classi dei licei generale, scientifico e linguistico della Scuola Media Superiore Italiana “Dante Alighieri” di Pola ha rappresentato per loro un’esperienza bella e oltremodo formativa.

Un gabinetto scientifico
Se stavolta si è lavorato nell’ambito di un gabinetto scientifico con tanto di curioso e anche sofisticato strumentario, l’autunno prossimo si tornerà alla carica in direzione delle spiagge di Pola per un’operazione di ramazza, ossia per raccogliere e analizzare quantità e generi di rifiuti che un turismo sempre più insostenibile sa spudoratamente abbandonare sulle coste dell’Istria meridionale. Il Trash Camp “coast to coast” che non vuole essere una pulizia, ma parte integrante di un percorso didattico-educativo sulla sostenibilità, sull’ecologia circolare e quant’altro di utile è stato importato a Pola dal prof. Marco Gastaldi, dell’Istituto comprensivo Novelli Natalucci di Ancona, che collabora con l’Università di Camerino della Regione Marche nel settore dell’educazione alle geoscienze o scienze della Terra. Il percorso proposto con il costante accompagnamento del prof. di biologia Samuel Brussich della “Dante Alighieri”, non intende esaurirsi a questo punto ma conoscere, per l’appunto, la propria continuazione con la successiva tappa da realizzarsi all’inizio del prossimo anno scolastico e possibilmente nell’ambito di una sorta di gemellaggio progettuale fra scuole di Stati differenti, improntata sull’educazione civica in campo ambientale (cittadinanza attiva), con esperienze di scambio tra gruppi scolastici.

Lo sviluppo sostenibile
Come mai una programmazione didattica del genere è sbarcata alla Dante? “Ho sempre portato questo clean up per le scuole d’Italia e questa – rivela il docente italiano – è la prima mia uscita all’estero di altre pianificate anche in Finlandia, tant’è vero che l’esistenza delle scuole italiane in Istria facilita l’estensione di quest’iniziativa tesa a creare rete tra le istituzioni scolastiche nel nome dello sviluppo sostenibile e a titolo di salvaguardia ambientale”. Portare l’argomento ecologico davanti a giovani allievi è utile quando i potenti rinnegano gli sconvolgimenti climatici sotto l’effetto dell’inquinamento? “Certo. Bisogna agire per lasciare le nostre risorse alle prossime generazioni, per trasformare in risorse i rifiuti che produciamo, tuttavia, tematiche che non vengono trattate sufficientemente bene nelle aule, e gli accordi internazionali lasciano relegate su carta, vanno sviluppate con esperienze pratiche che, rispetto alla teoria, fanno maggior presa al fine di generare un uso più oculato dei beni e delle ricchezze ambientali”.

Un’esperienza tattile e visiva
Il prof. Marco Gastaldi ha allestito e messo in moto tutto un laboratorio di giovani scienziati all’opera, lodando l’interesse e l’entusiasmo dimostrato dai nostri ragazzi unitamente all’accoglienza della preside Debora Radolović e di Samuel Brussich. Quest’ultimo si è detto particolarmente soddisfatto di poter ospitare una siffatta proposta formativa: “Quello che sentono in TV, diventa ora oggetto di esperimento, di osservazione, esperienza tattile e visiva, tanto che l’insegnamento che ne ricavano va ben oltre il sapere appreso dai telegiornali”. Scrutare delle strane particelle non organiche al microscopio digitale, individuare un micro mondo zeppo di nanoplastica non è da tutti e non è cosa di ogni giorno. E mentre l’occhio è intento a sbirciare quel che sta sul vetrino, ecco che il prof. Gastaldi non racconta la realtà abbellita da fiabesca dimensione, ma fa presente che in media ogni settimana ciascuno di noi ingerisce cinque grammi di plastica che tradotto altrimenti è come mangiare una carta di credito intera ogni sette giorni o il volume che sta dentro a due cassonetti delle immondizie nel corso di una vita. Tuttavia, i ragazzi hanno avuto modo di scoprire anche il lato nascosto della medaglia: la plastica ha salvato il mondo dall’iper sfruttamento di materiali preziosi, ha risparmiato la seta, permettendo lo sbarco in Normandia con paracaduti di nylon, permesso anche alla maggior parte delle donne del mondo di liberarsi dei collant di lana.

I quattro laboratori
Quattro sono stati i laboratori che hanno impegnato i ragazzi della Dante nell’intera mattinata: il primo improntato sulla ricerca dei residui di plastica nei granelli di sabbia; il secondo sul calcolo volumetrico della quantità di scarto prodotto per famiglie; il terzo dedicato ai derivati della plastica e alla loro rispettiva densità e il quarto al riutilizzo, all’economia circolare, alla bioplastica, a quella compostabile e degradabile non solo mediante trattamento industriale. E qui la lezione è sfociata con informazioni che riguardano davvero le prossime frontiere della ricerca. Inquietante quanto anche accattivante, una sfida per questi ragazzi eredi dell’ambiente di domani.

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