Servizio vecchio ma prezzi nuovi

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Servizio vecchio ma prezzi nuovi

Insegui e acchiappa il cassonetto: si potrebbe chiamare in questa maniera il nuovo divertimento ludico cui avrebbero occasione di dedicarsi gli abitanti del centralissimo e grande rione storico del Comitato di quartiere Arena. D’accordo, a calcolarne esattamente tutto il comprensorio si finisce per sconfinare fino al terminal di Siana attraversando una superficie di nientemeno che 468mila metri quadrati dove risiedono 4.971 abitanti (più qualche città istriana…). Sta di fatto che buona parte dei domicili del rione, siano questi condomini o case private, non conoscono ancora la raccolta differenziata e sono tutt’ora costretti ad adoperare esclusivamente i vecchi grandi contenitori maleodoranti per liberarsi dei rifiuti. E quando il maltempo decide di fare le bizze, ecco che ti ritrovi a rincorrere i cassonetti divelti, a spasso per la strada, tra rifiuti che si sparpagliano a cielo aperto.

Così, mentre quasi tutto il “resto” della città di Pola è già tranquillo, bell’e incamminato con il sistema della raccolta porta a porta, gli isolati che attorniano e sovrastano l’Arena, continuano a vivere secondo vecchia regola e modalità di smaltimento dei rifiuti. Con una differenza, però. Volenti o nolenti, gli utenti pagano comunque la medesima bolletta degli altri cittadini, modernizzati già da tempo a passo con il resto dell’Europa riciclatrice. Il tariffario non crea (o quasi) discriminazioni, anche se il servizio è differente, rimasto fermo al sistema ancestrale di assemblaggio del pattume. Ancora dalla scorsa estate, tutti gli abitanti del Comitato di quartiere Arena erano stati invitati a darsi una regolata e ad adeguarsi alla nuova fase di rodaggio. Un tanto, per far funzionare come si deve il sistema diversificato di prelievo delle immondizie urbane e di computo dei servizi cambiati sostanzialmente per l’utenza in base alla quantità di immondizie prodotte e riciclate, nonché a seconda del numero del componenti dei singoli domicili. Nuove bollette, nuovo tariffario, conti raddoppiati e triplicati, calcoli non corrispondenti al servizio da espletare, avevano creato confusione e l’invito era stato anche quello di richiedere l’assegnazione dei bidoni non ancora distribuiti, concordando le dimensioni adeguate alle necessità dell’utenza e domandando di riempire appositi moduli indispensabili a stabilire il computo delle bollette. Gli sportelli della municipalizzata Herculanea avevano lavorato a ritmi ininterrotti per far fronte alla richiesta di tutta la Città, nonché fornire chiarimenti e indicazioni in merito alle operazioni di smaltimento dei rifiuti urbani. Tutto fatto, concluso e dimenticato.

In attesa dei contenitori

Ma “drio la Rena”, i nuovi piccoli contenitori non hanno ancora fatto apparizione e tanto meno i i sacchetti giallo-blu-verde per gli scarti differenziati. I residenti sono stati omaggiati solamente dalla massiccia campagna informativa basata sul volantinaggio e sulla possibilità di chiamare dei numeri telefonici per farsi spiegare dove si potrà gettare l’immondizia e dividerla, al fine di spingerli verso la scelta di un consumo responsabile. Tuttavia, il servizio di raccolta porta a porta non copre per niente quest’area e il riciclaggio è ancora una modalità di comportamento sconosciuta. La bolletta, invece, è una realtà. Indigeribile per i molti anziani del “vecchio” quartiere con pensioni da 1.500-2.000 kune, cui a conti fatti resta ben poco da riciclare. Tant’è vero che hanno solo i bidoni… volanti.

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