Sanità. Insieme contro l’emergenza

La Regione ha istituito la borsa degli operatori per ammortizzare la mancanza di personale

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Sanità. Insieme contro l’emergenza
L’Ospedale di Pola. Foto: SRECKO NIKETIC/Pixsell

La Regione istriana ha istituito la borsa degli operatori sanitari. L’intento è di ammortizzare in qualche modo la mancanza di personale nelle istituzioni sanitarie e assistenziali di cui la stessa Regione è fondatrice. Stando a quanto dichiarato dal presidente della Regione, Boris Miletić, si tratterebbe di un’ulteriore prova di collegialità, che coinvolge la Regione istriana, l’Ospedale polese, l’Istituto formativo per la Medicina d’urgenza della RI, l’Istituto formativo di salute pubblica della RI, l’ente Case della salute, l’Ospedale ortopedico e riabilitativo “Martin Horvat” di Rovigno e le Case dell’anziano di Pola, Cittanova, Rovigno e Arsia.

”Mi fa piacere che si siano annunciati molti medici, infermiere e tecnici, disposti a mettere le loro capacità e competenze a disposizione degli enti e delle istituzioni che si trovano ad affrontare un deficit di personale. Al contempo questi stessi operatori avranno la possibilità di guadagnare qualcosa in più. Stiamo dimostrando ancora una volta che con un’attenta gestione del sistema si può sempre trovare una soluzione in modo da migliorare il servizio sanitario e sociale che offriamo ai nostri cittadini”.
Vediamo allora i numeri. All’invito diramato dalla Regione di mettersi a disposizione si sono annunciati 160 tecnici/infemiere e 60 medici. Di questi giorni con gli stessi sono stati firmati i relativi contratti, naturalmente dopo avere ottenuto il consenso dell’istituzione presso la quale lavorano. Il lavoro straordinario sarà espletato dopo quello effettuato nelle istituzioni madre. Di pari passo, ogni ente e istituzione coinvolto nella manovra ha designato una persona incaricata di coordinare l’impiego, informando sui quadri mancanti. A questi appelli risponderanno gli operatori sanitari che si sono resi disponibili.
Fin qui la notizia. Se ci è consentita una piccola considerazione. La mancanza di personale sanitario nelle strutture è un qualcosa di cronico con tendenza a peggiorare. Le liste d’attesa per una visita medica specialistica la dicono lunga: per esperienza personale, oltre un anno. Ma c’è chi sta peggio. Si ha l’impressione che si stia mettendo un modesto cerotto su un taglio profondo. Non è stato possibile verificare struttura per struttura le necessità, siamo andati però a rileggere i concorsi banditi dall’Ospedale polese nel corso di quest’anno. Nel totale a copertura di 260 posizioni (facciamo grazie dei concorsi per l’impiego di personale non sanitario). Ancora c’era stato il concorso per la nomina dei capo-dipartimento e uno per lo stage. Saltano all’occhio due concorsi, uno di fine gennaio e un altro di metà luglio, per l’impiego (in entrambi i casi) di 30 infermiere (a tempo determinato). Se la manovra appena varata darà il tempo di cercare una soluzione più consona e per certi versi definitiva, bisognerà darsi da fare. Non in Regione o in Città o nelle istituzioni, ma a livello ministeriale: la sanità è malata nell’insieme.

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