San Tommaso il 3 luglio: vecchia festa rivisitata

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San Tommaso il 3 luglio: vecchia festa rivisitata

La festa del patrono di Pola tra intrattenimenti vari e qualche rito religioso ha fatto radunare i suoi cittadini e accolto turisti curiosi in un’atmosfera di festa. Non ci si può paragonare a quelle città che fanno durare la ricorrenza anche per due o tre giorni consecutivi. Pola è una città che nei decenni dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stata costretta a fare piazza pulita delle proprie tradizioni, a denudarsi di usi e costumi, a perdere identità e a tagliare i ponti con un passato giudicato compromettente. A pagare è stata la memoria collettiva, relegando i ricordi nel silenzio e costringendo la “polesanità” superstite a raccogliere i cocci della sua spiritualità scomparsa. È impossibile ricucire i legami con tradizioni bruscamente interrotte, tant’è vero che manco le date della ricorrenza di San Tommaso, protettore di Pola, non combaciano più.

Quanto proposto l’altro giorno su regia del Municipio, in occasione del 3 luglio, è un evento di nuovissimo marchio, che non pretende di ricucire gli strappi e nemmeno cerca di (ri)conferire anima al centro Città, ma ch’è riuscito, con successo, a dirottare dei festeggiamenti in
direzione di Veruda. Molte delle occasioni più festaiole di Pola trovano sempre più alloggio nella piazza di Re Tomislav, evidentemente eletta a punto nevralgico della città odierna. Anche il trasporto bus gratuito ha contribuito a traslocare la massa in questo rione. Straordinaria la presenza di pubblico attorno al palcoscenico occupato dai ballerini dell’Art Dance, studio di ballo che in occasione della 16.esima
edizione dell’IDF (International Dance Federation) – Gara internazionale di danza moderna,.aveva fatto calamitare a Pola più migliaia di ballerini. A esibirsi sono stati poi il sempreverde gruppo musicale In Vino Veritas, la star della serata Davor Radolfi e i Ritmo Loco che si sono proposti in concerto fino a notte inoltrata. Budimir Žižović e la squadra culinaria del Rock Caffè hanno preparato il “Rancio di Veruda”, vale a dire pasta con verdure e salsiccia dentro il pentolone gigante. Qualcosa di davvero impressionante, da ispirare certe performance da record Guinness. Ben 800 porzioni avranno saziato tutti coloro che non hanno disdegnato di mettersi in fila per la lunga attesa (la distribuzione era gratuita).

Va vista la storica campana

​Meno male che la baldoria gastro-danzante ha conosciuto il suo contrappeso culturale e spirituale nell’apertura della mostra su “La chiesa e la campana di San Tommaso” alla Galleria Carrara 8, offerta straordinaria del Museo archeologico istriano, che per la prima volta permette la visione senza precedenti della storica campana, scoperta come vero tesoro nascosto nel sottosuolo dell’edificio museale. Nel medesimo tempo, anche la Cattedrale dell’Assunzione della beata Vergine Maria ha promosso riti eucaristici in onore al santo protettore, creando momenti spirituali e di raduno di fedeli arrivati in chiesa per le preghiere di ringraziamento al loro patrono. La messa vespertina alla Cattedrale è stata officiata da Monsignor Tomo Vukšić, vescovo in Bosnia ed Erzegovina e concelebrata assieme ai sacerdoti della Diocesi di Parenzo e di Pola. I canti e brani liturgici per il concerto di musica sacra e classica, eseguiti da Bruno Krajcar, Maja Husar Rimac e Alan Hržica in serata nella piazza davanti al Duomo, che reca il nome di San Tommaso, hanno creato una bella atmosfera, apprezzata anche dai meno praticanti. Va segnalato, che alla parte “profana” della festa, quella con quartier generale a Veruda, hanno preso parte anche il sindaco di Pola, Boris Miletić e il suo vice Robert Cvek.

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