
Sul pendio di Monte Ghiro che scende al Quinto si apre una bella vista sulla nuova ala della Scuola elementare di Siana e i due campi sportivi frapposti tra la sede storica e quella di odierna costruzione. La preside Keti Meljnjak ha ricevuto ieri il sindaco Peđa Grbin per una visita all’opera terminata con eccezionale rapidità dal costruttore istriano De Conte al costo di 3,2 milioni di euro, per cui a settembre gli alunni delle prime e seconde classi, 170 in tutto, potranno accomodarsi in sei aule arredate con gusto. A quel punto tutta la scolaresca, dalla prima all’ottava classe, seguirà le lezioni solo la mattina. In occasione dell’ampliamento l’assessorato all’Edilizia ha provveduto a intitolare alla scuola anche la pineta che sale la china in direzione del cimitero, ora recintata a dovere e dotata di scivoli, altalene, castelli per l’arrampicata e altri giochi adatti all’età dei bambini. La nuova ala dispone di sei aule, di una palestra polivalente di dimensioni ridotte e di un ufficio per lo psicologo scolastico. La possibilità di andare a scuola solo la mattina è molto più di una comodità per le famiglie, si tratta infatti di una necessità fisiologica considerato il ritmo circadiano dell’organismo, per natura portato a svegliarsi all’alba e lavorare (studiare) la mattina e non la sera. Ma è anche una questione di opportunità di accesso alle attività extrascolastiche, sportive in primis, che lavorano principalmente il pomeriggio e la sera.

Foto: DARIA DEGHENGHI
Centro di riabilitazione, nuova sede
Chiuso in tempo record (10 mesi) il cantiere della SE di Siana, il costruttore De Conte ha trasferito macchine e maestranze in via Diacono per scavare le fondamenta della nuova sede del Centro di riabilitazione di Veruda attualmente alloggiato nella sede storica ma insufficiente di via Budicin, cui sono state affiancate via via altre quattro sedi dislocate e ugualmente precarie nel circondario. La direttrice Loretta Morosin può tirare finalmente un sospiro di sollievo e guardare con fiducia al futuro perché termina così un’attesa praticamente ventennale. I ragazzi affetti da paralisi cerebrale e altri disturbi motori con o senza difficoltà cognitive provenienti da tutta la penisola sono più di 550 mentre nel 2013 erano solo 230, dal che si evince quanto siano aumentate le necessità di assistenza e cura dei bambini e dei ragazzi con particolari condizioni di salute.
Se c’è voluto tanto tempo è stato anche perché il Centro non è amministrato dalla sola Città di Pola ma da una decina di enti locali e della stessa Regione, che ora appunto vanno a dividersi le spese della costruzione di 5 milioni di euro: un terzo a carico di Pola, un terzo a carico della Regione e la parte restante suddivisa tra i comuni e le città istriane nella misura in cui partecipano alla gestione della struttura. Il sindaco Peđa Grbin è soddisfatto dell’andamento dell’opera che dovrebbe terminare in tempo per l’inaugurazione nel settembre del 2027. Visto il nome che porta (Veruda), cambiando rione, in attesa del trasloco l’istituzione cambierà anche denominazione. Entro Capodanno la costruzione salirà al tetto, poi per dodici mesi (nel 2026) verranno eseguiti tutti gli impianti e le pareti divisorie interne, mentre il primo semestre del 2027 la sede e il giardino circostante saranno arredati e a quel punto la struttura sarà agibile.
La nuova rete fognaria
Con il direttore dell’azienda idrica Vodovod Pula Labin Edo Krajcar, il sindaco e i due vicesindaci Siniša Gordić e Vito Paoletić hanno visitato anche il cantiere della rete fognaria in costruzione nelle zone settentrionali di Pola (Pola Nord) e con Ivan Davidović (Hrvatske ceste) del raccordo stradale Brist-Valdenaga D-75. Pola Nord vale 50 milioni di euro ed è in notevole ritardo per cause di forza maggiore (il fallimento dell’appaltatore del depuratore), tuttavia l’opera continua e il sindaco prega i cittadini di portare pazienza perché la rete fognaria deve arrivare anche nelle località che finora non l’hanno avuta. Appena possibile scatterà anche il progetto gemello Pola Centro (rete idrica integrata di Pola e delle località meridionali).
Il raccordo stradale di Montegrande è un cantiere complesso perché l’arteria sarà scandita da isole rotazionali, sottopassaggi e cavalcaferrovia, lavori, insomma, di lunga durata, che si complicano in estate con 35.000 veicoli giornalieri in transito dalla periferia nord alla tangenziale, e le temperature elevate della prima ondata di caldo torrido di quest’anno. Successive le tappe in via Posavski per accertarsi del buon andamento dei lavori all’asilo Sisplaz, che procedono spediti, e allo stabilimento balneare di Stoia, che ultimamente ha perso vigore anche perché il vicino campeggio chiede di moderare i rumori in considerazione dell’alta stagione turistica.
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