Quiz, una passione più viva che mai

Bar e pizzerie ospitano sempre di più le gare del sapere che vedono coinvolti giovani e persone della mezza età. Si va da quelle di cultura generale, e in alcuni casi anche locale, a quelle che hanno un unico tema, come ad esempio il calcio. Il divertimento è comunque garantito

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Quiz, una passione più viva che mai

Piazza Dante Alighieri, ore 20, temperatura di poco sopra lo zero, con un vento del nord che s’infila fin dentro al midollo. Nondimeno il popolo dei pub quiz non molla. La terrazza dell’“Old City Bar” è gremita in ogni ordine di posti. È in corso l’ultimo quiz della settimana, uno dei tanti che si fanno in città tra un bar e l’altro. Questo dello scorso fine settimana è stato volutamente “monotematico” con dedica a Pola, alla sua storia antica, moderna e contemporanea, ai suoi monumenti, ai personaggi, alle vie, agli artisti, ai fenomeni di costume, alle attualità. Ci uniamo alla comitiva per… curiosare e quindi per descrivere il fenomeno alla luce del contesto in cui siamo costretti a vivere (guerre, pandemie, caro carburanti, incertezze di ogni genere e specie). Ci uniamo a una delle squadre come “suggeritori” ma finiamo per dimenticare il lavoro del reporter e diventiamo noi stessi concorrenti. Il notes degli appunti rimane pulito: non siamo noi a porre le domande, ora siamo disperatamente ansiosi di rispondere e lo facciamo con una passione a cui non credevamo di poter più soccombere. Così è la natura dei pub quiz: ti prendono. E non ti mollano. Ecco perché la “clientela” non perde un appuntamento anche a costo di buscarsi una polmonite o portarsi a casa il Covid. Siamo circondati da una platea molto spiritosa in prevalenza di mezza età o più giovane. C’è gente di vent’anni, come ce n’è di 50 e 60, ma perlopiù si tratta di coetanei sulla trentina o sulla quarantina. Amici, certo, ma non solo: anche conoscenti e neofiti: capita sempre qualcuno che non fa parte del gruppo ma finisce per unirsi.

Eventi… itineranti

Ivana della nostra squadra improvvisata ci fa capire come funziona il mondo dei quiz. Di volta in volta si cambia il pub che ospita l’evento: due volte al mese si va allo “Shipyard” in via San Teodoro (sempre solo i martedì sera), due volte al Rock Caffè (i mercoledì sera) e due volte all’“Old City Bar” in piazza Alighieri, i venerdì. I quiz ruotano sempre intorno a qualche tema di riferimento come la musica, i film, la letteratura, insomma, si parla di cultura generale e cose di questo genere. Il quiz dell’altra sera (che abbiamo visitato su invito del connazionale Vito Paoletić) è stato concepito in maniera diversa: gli hanno attribuito un solo minimo comune denominatore (Pola) e poi tutto il questionario ha spaziato da un campo all’altro, a ruota libera, tra storia, geografia, politica, economia, sport, cultura, sottoculture ecc. Da non credere nella scontata facilità dei quesiti. Solo perché ci troviamo in un pub nel fine settimana, e solo perché il fine ultimo dell’attività è il divertimento, non significa ancora che si tratti di una bazzecola. Esempio: in quale girone dell’Inferno della sua “Divina commedia” il poeta Dante Alighieri nomina Pola (“sì com’a Pola, presso del Carnaro/ch’Italia chiude e suoi termini bagna,/fanno i sepulcri tutt’il loco varo, così facevan quivi d’ogne parte,/salvo che ‘l modo v’era più amaro”), ispirato alla necropoli recentemente rinvenuta durante gli scavi sul colle_____. Ora, le risposte da dare sono due: il numero del girone e il nome del colle. Vada per il colle, che fin qui c’arriviamo più o meno tutti (no, non proprio tutti, per dire la verità) ma l’appartenenza dei versi al girone dell’inferno “tal dei tali” ce lo siamo scordati più di una volta e continueremo a scordarcelo avanti anche in futuro. Scommettiamo?

A rotazione, una squadra per volta fa da giuria

La storia di Pola

Le domande possibili e immaginabili su Pola sono effettivamente numerosissime, e ce ne siamo resi conto perfettamente come concorrenti… clandestini e neofiti dei quiz. La pianta di quale cittadina istriana compare col vescovo Dobrila su una delle banconote più in uso della valuta nazionale (Montona); quali sono le 10 Città gemelle di Pola (Graz, Treviri, Imola, Verona, Kranj, Čabar, Varaždin, Hekinan, Villefranche de Rouergue e Sarajevo); quale edificio pubblico venne edificato nel 1854 da Pietro Ciscutti (il Politeama, oggi Teatro Popolare Istriano); quali sono i quattro Santi che hanno dato il nome ad altrettante isole situate nel Porto di Pola (Caterina, Pietro, Floriano, Andrea); quali sono i sei enti locali derivati dalla scissione dell’ex Comune di Pola negli anni Novanta (Dignano, Sanvincenti, Barbana, Fasana, Lisignano, Medolino e Marzana); dove si trova il monumento alle vittime di Vergarolla del 18 agosto 1946 (nel parco adiacente al Duomo dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, in via Kandler)… Poi viene il set di domande fotografiche che consistono nel riconoscere la via da uno scorcio molto pallido (non è facile come sembra) e tante altre su gente illustre e le loro occupazioni: Božo Milanović e il Trattato di pace di Parigi, Fran Mihaljević e l’epidemiologia, l’imperatore Francesco Giuseppe I e la sua incredulità di San Tommaso nell’apprendere i costi dell’edificazione della Chiesa della Madonna del Mare in zona San Policarpo. Una cosa è certa, ai pub quiz si va per mettersi alla prova, ma anche per imparare qualcosa e non solo per passare il tempo in compagnia. Che poi alcune squadre possiedano più cervelloni di altre, questo è pacifico.

La squadra di Vito Paoletić, per esempio, denominata “Fata la xe”, si è guadagnata il titolo senza fatica, essendo evidentemente abile in storia, in cultura e in tantissime tradizioni locali.

La squadra vincitrice “Fata la xe” di Vito Paoletić

La storia dei quiz

La storia dei pub quiz è più o meno nota. Le origini risalgono agli anni Settanta nel Regno unito, da dove la moda si è andata diffondendo sul vecchio continente con alterne fortune. A Pola il fenomeno ha attecchito solo di recente. Tra i pionieri si cita il Rock Caffè, che quest’anno ha festeggiato il quinto anniversario del nuovo evento. Il primo pub quiz si tenne infatti il 9 marzo del 2017 su iniziativa delle studentesse della Facoltà di lettere dell’epoca, Matea Glavinić ed Elizabeta Jurkić. Alcuni tra i primi concorrenti di allora sono ancora attivi, il che la dice lunga sulla passione per questo tipo di svago. Alla festa di compleanno che si è avuta proprio in questi giorni alcuni dei partecipanti hanno spiegato il motivo della popolarità del gioco: “È sempre meglio andare al bar a prendere una birra e mettersi alla prova piuttosto che andare al bar soltanto per prendere la birra”. Parole sante. Le studentesse promotrici hanno spiegato perché hanno deciso di imbastire questa prova: “Ci voleva un pretesto per uscire in settimana. Inizialmente dovevamo essere solo noi dell’Università, ma l’idea è piaciuta tanto che la moda si è semplicemente diffusa col passaparola”. Col tempo la metodologia si è evoluta, le domande si sono fatte più interessanti, la cornice più sofisticata. E ora i pub coinvolti sono tre, più una pizzeria, che ospita i quiz di quelli che il calcio…

Aguzza la vista (e riconosci il campione nella foto)

Quelli che il calcio

Ed eccoci appunto al calcio. In questo caso i giocatori costituiscono un gruppo a sé stante che non si mescola col popolo dei quiz di cultura generale e il motivo è presto detto: per dedicarsi soltanto al calcio bisogna essere proprio uno spettatore incallito, per non dire uno del mestiere, e cioè non basta aver visto una partita ma occorre averne viste a migliaia. Insomma, si deve essere un appassionato a tutti gli effetti. Marin Brgić è uno della comitiva dei giovedì sera alla sala giochi della pizzeria “Tivoli”, che da tre anni in qua ospita il quiz “Le icone del calcio”. Il primo si ebbe nel 2017 secondo un modello precedentemente impostato e sperimentato a Zagabria. Un poco alla volta le “icone” si sono evolute per passare da fenomeno locale a fenomeno nazionale, e oggi vi partecipano una decina di città croate più altre tre dell’Erzegovina, con le rispettive “filiali”. Tra queste, con Pola, anche Spalato, Osijek, Zara, Fiume e Ragusa. Il giorno della settimana riservato al calcio è sempre il giovedì. Le squadre sono una decina (non meno di otto per sessione) con un numero di concorrenti non superiore ai quattro per squadra. Così la comitiva conta sulla trentina di partecipanti per sessione. Le domande? Beh, tutto quel che riguarda il mondo del calcio dagli albori a oggi, su scala planetaria. Basta e avanza. Ma poi è pacifico che si parla soprattutto di calcio europeo e sudamericano, dei campionati mondiali ed europei, delle leghe nazionali più seguite, quella dei campioni, delle partite e delle reti che hanno fatto la storia di questo sport. La stagione delle prove dura da ottobre a maggio e segue come l’ombra la stagione calcistica. Poi, finiti i vari quiz locali, si passa al campionato croato che vede confrontarsi le migliori squadre cittadine a livello nazionale. I migliori di Pola? Il nostro interlocutore confessa che si tratta di una squadra di Gimino (“Češke teplice”), a dir poco imbattibile: “Noialtri cerchiamo solo di avvicinarci al loro punteggio e non osiamo nemmeno sperare di pareggiare”, ammette Brgić a malincuore.

”Icone del calcio” nella sala giochi della Pizzeria Tivoli nel periodo pre-pandemia

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