Quando l’ex Casinò diventa un… casino

0
Quando l’ex Casinò diventa un… casino
L’Estivo della Casa delle Forze Armate. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Chi dice che non vi esistono parcheggi nel centro di Pola, per dirlo con la vecchia espressione dei polesani patochi, non capisce un kaiser und köning. La modalità di posteggiare c’è eccome, e in zona per giunta elitaria. Bisogna essere informati e osservare. Occhio, dunque, al bel giardino da gran galà di cui dispone il Casinò della Marina Militare costruito sotto la Defunta, verso il quale si accede attraverso una monumentale scalinata di secessionistica (mista a neoclassica) fattura. Ebbene, l’intera area che ancora respira dei kaiserball estivi, quelli “veri” e sontuosi, quando a Pola sbarcavano Franz Lehar, l’Imperatore Francesco Giuseppe d’Asburgo, Carlo d’Austria o l’Imperatore tedesco Wilhelm II è oggi ingombra di macchine. Di giorno e di notte. Nelle ore diurne, in molti godono del privilegio d’accesso (intrufolato attraverso il passaggio all’incrocio con via dell’Arsenale), da impiegati d’imprese con sede nei paraggi. Di notte, nei fine settimana in particolare, ecco le feste private (matrimoni in primis) che rimbombavano fuori dal palazzo occupato da automobili con targhe nostrane e straniere. A poter parlare, gli ambienti di lusso di questa gemma architettonica del viennese Ludwig Baumann potrebbero ritrarre gli umori di ogni epoca: dagli imperiali e regi fasti austriaci, al centro amministrativo italiano, a Casa dell’Armata Popolare Jugoslava, a Casa delle Forze armate. Più passa il tempo e più determinate modalità di gestione di questo patrimonio (purtroppo sempre statale), scadono in quanto a qualità e dignità di trattamento. Inutile far festa nuziale a ritmo di Danubio blù o ritmare l’euforia a suon di Marcia di Radetzky e giudicare i ritmi pop-folk quando (purtroppo anche loro) vanno per la maggiore, mentre i buontemponi dicono che De gustibus non est disputandum… Il destino assai poco nobile di questo piccolo mondo antico conosce oggi un po’ di tutto: una finta messa in scena (a mo’ di carnevale), tentando di imitare i sepolti splendori da parte di gente benestante se non altro volenterosi di prodigarsi in beneficenza, oppure nozze e baldoria sfrenata con musiche da subcultura balcanica che non appartengono al patrimonio musicale-culturale urbano di Pola. Viviamo un melting pot di eventi e occasioni festaiole che rasentano l’incompatibilità, il tutto su gestione affidata dall’alto di Zagabria e senza possibilità di veto da parte municipale. Al di là di quanto e che tipo di note suonano e creano frastuono dall’interno della sala degli specchi, quello che invece dovrebbe essere soggetto a serio divieto è proprio il posteggio dentro al giardino di questo che è sicuramente il più bel palazzo che la dinastia Asburgo ha lasciato in eredità a Pola. Quella sicuramente non spingeva carrozze cavalli dentro all’area conviviale e ricca di aiuole fiorite. Ma oggi, quando si tratta di macchine e problemi di posteggio, ecco che i comuni mortali sembrano avere più sangue blu delle teste coronate all’apice del potere in Europa. E così anche il Casinò si trasforma in casino… di veicoli (a scanso di equivoci)…

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display