Pulapromet, SOS: servono 3,1 milioni

Stando ai vertici della municipalizzata i mezzi richiesti andranno a coprire le spese di gestione di quest’anno

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Pulapromet, SOS: servono 3,1 milioni
Tempi difficili per la municipalizzata ai trasporti pubblici. Foto: DARIA DEGHENGHI

Qualcosa, decisamente, non ha funzionato. La Pulapromet ha appena fatto richiesta alla Città di staccare un assegno da 3,1 milioni di kune, a titolo di copertura delle spese riscontrate nel corso del 2022, per evitare di chiudere l’anno fiscale in rosso profondo. Il “conguaglio” tra entrate e uscite si rende necessario e provvidenziale al fine di arginare gli effetti di un’innegabile crisi e coprire un bilancio in evidente, netta perdita, per cui la licenza a procedere con quest’intervento finanziario attingendo la cifra richiesta dalla cassa municipale, dovrebbe arrivare per alzata di mano da parte degli stessi consiglieri cittadini, alla seduta convocata per il prossimo 12 dicembre. Il salvagente plurimilionario che la Città di Pola, giocoforza si prepara a lanciare per togliere d’impaccio la propria azienda dei trasporti pubblici – ammesso che il Consiglio dica sì – verrebbe attinto dai fondi di Bilancio pianificati per il 2022 e versato attraverso le programmazioni finanziarie dell’assessorato agli Affari comunali e la gestione patrimoniale.

Gli obblighi contrattuali
Non sarà un atto di generosità da parte del Municipio, come nemmeno un gesto riparatorio per evitare il pubblico imbarazzo, bensì una manovra necessaria e obbligatoria allo scopo di ottemperare agli obblighi assunti mediante contratto. Un contratto siglato non solo da Pola, ma anche dalle altre unità d’autogoverno locale – Dignano, Fasana, Lisignano e Medolino – che sono chiamate a coprire le spese del servizio di trasporto pubblico, date le necessità di collegamento e della quotidiana pendolarità tra Pola e i Comuni limitrofi. Mentre quest’accordo contrattuale valido per il 2018-2027, impegna e invita a coprire tutte le spese di trasporto riscontrate, nel caso di Pola, si apprende che l’importo di 7,3 milioni di kune che la Città ha già assegnato per le linee urbane, non si è dimostrato bastevole a sostenere i consumi di carburante e della manutenzione per il 2022. Per poter garantire un servizio funzionante nell’anno intero, la Pulapromet prevede che fino alla fine di dicembre accumulerà una spesa pari a 10,4 milioni e che pertanto mancano oltre 3 milioni di kune per riuscire ad affrontare i costi aggiuntivi di prestazione del servizio.

Mancano i supporti statali
La domanda più logica che sorge a questo punto è quella del perché i trasporti urbani sembrano essere divenuti supercostosi? E la risposta starebbe nella rivoluzione economico-finanziaria provocata dal Covid. Il colpevole per eccellenza (e anche capro espiatorio preferito). Sta di fatto, che nel 2022 sono venuti a mancare i supporti statali assegnati negli anni d’emergenza epidemica (2020-2021). Nel frattempo, la cosiddetta normalità è stata sì ripristinata, ma gli addetti al trasporto pubblico non sono ancora riusciti a recuperare il tempo e i viaggiatori perduti. Una siffatta spiegazione trova conferma nel recente consuntivo che la Pulapromet aveva presentato in Consiglio alla fine dell’estate. L’azienda aveva chiuso il 2021 molto comodamente, con 261mila kune in positivo al netto delle tasse e ciò dopo aver conteggiato 35 milioni tondi di uscite su 35 milioni e 261mila d’entrate, tra le quali i 4,3 milioni rappresentati dall’intervento statale. Nel rapporto si specificava la “buona liquidità” aziendale e si riferiva del benefico effetto risparmio scaturito dal rinnovo del parco macchine mediante fondi UE, che ha comportato una decisiva riduzione delle spese sia per la convenienza del carburante ecologico (gas depressurizzato), sia per la più semplice manutenzione. Tutto (quasi) perfetto qualche mese fa. Ora non più.

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