Pulapromet. Prezzi alti, ma non si può fare molto

Durante l’ultima seduta del Consiglio si è parlato anche dei costi dei biglietti della municipalizzata. Il suo direttore Igor Škatar ha chiamato in causa l’effetto Covid

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Pulapromet. Prezzi alti, ma non si può fare molto

Parcheggi, autobus, vespasiani, ovvero come spostarsi in città, come sostare e come urinare in condizioni decorose. Una seduta dagli argomenti proprio basilari della vita urbana, quella del Consiglio municipale di Pola dell’altra sera. Dalle interrogazioni alle deliberazioni, s’è detto un po’ di tutto (la nuova maggioranza sempre più convinta che tutto debba cambiare, e l’opposizione pronta ad affibbiare al sindaco Zoričić l’etichetta di populista), ma poche sono state le posizioni condivise. È vero, tutti hanno accolto con applausi l’ingresso del Comune di Fasana nel Meccanismo del Territorio urbano integrato che si avvale di ingenti finanziamenti europei, ma poi si sono scontrati anche su questo punto: la DDI accusando l’SDP di aver sin qui minato l’unitarietà del progetto e la collaborazione intercomunale per ragioni politiche, e l’SDP accusando a sua volta la DDI di favoritismi e preferenze progettuali sempre per ragioni politiche. È stato un po’ come guardare lo stesso film con sottotitoli contrastanti.

 

Plinara e Castion

Tra le delibere dell’altra sera ce ne sono state alcune relative alle società controllate o partecipate dalla Città di Pola: per l’azienda erogatrice di gas Plinara è stato autorizzato un aumento di capitale in virtù di investimenti milionari nel distributore di metano e GPL (dal che deriva un aumento di quote a vantaggio della Città di Pola e a svantaggio della Regione), mentre per il Centro di gestione dei rifiuti di Castion è stato modificato lievemente il piano dei finanziamenti per il potenziamento dell’impianto. Infine, alla società Pula Parking è stata autorizzata un’ulteriore modifica “stagionale” al tariffario dei posteggi: dal primo ottobre tutti i giorni dalle ore 17 in poi si potrà parcheggiare gratis perché così si cerca di calamitare nel centro storico quel genere di pubblico che ha deciso di abbandonarlo a favore dei centri commerciali. La decisione del sindaco ricalca quella del suo predecessore, che aveva già tentato qualcosa del genere con risultati di poco conto. Ora si ricomincia, ma parte dell’opposizione (HDZ) è perplessa: secondo il consigliere Mirko Jurkić (HDZ), non saranno le quattro kune di risparmio sul parcheggio a salvare l’immagine di un nucleo storico che è al passo con i tempi. L’assessore all’Amministrazione locale Anja Ademi ha risposto che “per ora abbiamo fatto del nostro meglio, ma per riportare i polesi in città verrà allestita una rassegna di manifestazioni culturali autunnali da qui all’Avvento nella speranza che anche questo possa fare la differenza”.

Rescisso il contratto coi Vigili del fuoco

Una delle deliberazioni dell’altra sera ha riguardato la collaborazione tra la Città e l’Unità regionale del Vigili fuoco: la nuova maggioranza ha deciso di rescindere il contratto con cui la seconda prestava alla prima servizi amministrativi di Protezione civile. Per risparmiare 115.000 kune l’anno, piazza Foro ha deciso di sbrigarsela da sola con questo genere di servizi. Per fare questo ha istituito un ufficio a parte, ma senza ricorrere a nuove assunzioni, ha spiegato l’assessore all’Amministrazione generale Slavica Jelovac. Le mansioni in questione verranno d’ora in poi svolte “in famiglia” senza spese aggiuntive.

A proposito di risparmi. Una delle interpellanze del giorno è stata quella di Miha Paus (Možemo!) relativa ai costi dei biglietti dell’autobus. Elevati a suo dire, se si pensa che per una corsa di 20 minuti occorre sborsare 7 o 11 kune a seconda del metodo di pagamento (sempre a patto di non avere un abbonamento agevolato come gli studenti e i pensionati). Che l’autobus non faccia gola ai polesi lo dimostrano le corriere vuote il pomeriggio e la sera, per cui, una riduzione sul biglietto a 5 kune, potrebbe favorire l’uso dei mezzi pubblici. Il consigliere ha chiesto anche se non sarebbe possibile utilizzare a questo fine i risparmi avuti col passaggio dal gasolio al metano. Il direttore della società dei trasporti pubblici Pulapromet Igor Škatar ha risposto che l’azienda risparmia effettivamente un milione di kune l’anno sul carburante dopo la transizione al gas, ma per ridurre i prezzi ci sarebbe da considerare anche l’effetto Covid. A suo dire gli autobus sono vuoti al pomeriggio soprattutto per la pandemia, che ha cambiato le nostre abitudini di vita. “Finché c’è il governo che ci copre la differenza tra gli introiti di un tempo e quella di adesso, va bene così, ma quando i risarcimenti verranno meno, saranno i Comuni a dover pagare. Per quel che mi riguarda possono mettere il prezzo che mi chiedete di applicare, ma qualcuno alla fine dovrà saldare il conto se il bilancio aziendale non è in pareggio” ha concluso Škatar.

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