Innovazione didattica ed Erasmus è la formula giusta per la scuola del futuro. E i compiti sono già stati assegnati. L’Istituto Superiore di Istruzione Industriale Marconi di Piacenza produrrà un progetto aggiuntivo improntato sull’Intelligenza artificiale utilizzando il linguaggio di programmazione Python, il Liceo Malakoff della città di Moss, in Norvegia applicherà il medesimo nel campo della matematica, mentre la Scuola Media Superiore Italiana Dante Alighieri di Pola sfrutterà lo stesso linguaggio ad alto livello, interpretato e di scripting, per generare nientemeno che un progetto di robotica. Stuzzicante non c’è che dire, al punto da trasformare in scienza quello che fino a ieri era fantascienza. Tuttavia, per arrivare ai risultati definitivi bisognerà attendere il terzo meeting delle tre scuole pianificato nel mese di maggio del prossimo anno in Scandinavia. In questi giorni, intanto, si è fatto in modo di concludere la seconda puntata della missione Erasmus+ KA210-SCH-E8E07447 – Python, ovvero la seconda tappa della progettazione partita la scorsa primavera da Piacenza, da un Istituto leader e campione in questo tipo di iniziative. Ieri mattina c’è stata la consegna degli attestati di partecipazione ai docenti ospiti Maurizio Galli, Filippo Fantini e Patrizia Quero dell’Istituto italiano, nonché Marianne Solgärd Hogéus, William Tell e Jan-Martin Borge di quello norvegese, come pure alla squadra di casa composta da Denis Gentilini, coordinatore dell’incontro polese e iniziatore di quest’intrigante cooperazione in campo tecnologico-informatico, Tea Šumberac e Svebor Smodlaka.
Gli inizi
Come sentito, tutto era cominciato qualche anno fa, quando il prof Gentilini, ancora docente presso la Scuola tecnica di Pola, aveva trovato un’occasione di partenariato con l’Istituto di Piacenza, un ambiente scolastico incredibilmente all’avanguardia, aperto alle sfide del futuro e all’alfabetizzazione tecnologico-informatica dei giovani tale da produrre droni, robot antropomorfi e telecamere molto sofisticate con reti neurali interne.. “A Piacenza – così la sua spiegazione – abbiamo concluso il primo modulo tematico basato sull’apprendimento attraverso le sfide ‘Learning by challenges and projects’, mentre ora siamo passati al secondo improntato sulle sfide più concrete che scaturiscono dalla vita reale.”
I vantaggi dell’IA
Il grande ruolo sostenuto in questo contesto da Piacenza, diventa evidente dopo quanto illustratoci dal prof. Maurizio Galli. “Al nostro Istituto proponiamo corsi di IA e di robotica, lavoriamo assieme all’Università, alle imprese del nostro territorio che ci commissionano prototipi, ci occupiamo di progetti europei, mentre ogni anno più di un centinaio di allievi si apprestano a fare stage in Europa. Un primo progetto con Pola era stato dedicato all’invenzione di un meccanismo di lettura delle targhe dei veicoli con l’Intelligenza artificiale che permette o meno l’ingresso automatico dei medesimi nell’area scolastica di posteggio. Il presente progetto qui alla Dante, invece, riguarda l’insegnamento del linguaggio Python con cui cogliere nuove sfide didattiche mediante le quali i ragazzi, invece di partecipare alla solita lezione frontale, vengono continuamente stimolati con compiti, esercizi presi dalla vita reale. Aiuta in questo senso, la metodologia CLBC – Collaborative Learning Based in Challenges, che permette di impostare queste sfide. Naturalmente, agli insegnanti servirà molto tempo, perché bisogna generare dei progetti appositi che siano adatti e anche sempre più complessi”.
Pur essendo Piacenza una grande guida progettuale ecco una lode a tutti i partner coinvolti a pari merito: “Sono fantastici si lavora assieme molto bene”: ha rilevato il prof. Galli a nome di tuta la comitiva. Un grazie rivolto a Debora Radolović, preside della Scuola per la splendida ospitalità offerta e il bellissimo soggiorno polese.
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