Pola. Via Ciscutti, il mercatino è un «must» dell’estate

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Pola. Via Ciscutti, il mercatino  è un «must» dell’estate

Incredibile la folla che si riversa in via Ciscutti tutta l’estate, come se ci fosse qualcuno che elargisse soldi a palate senza alcuna condizione o vincoli di sorta. Possibile che questo mercatino delle pulci o d’antiquariato che dir si voglia (la definizione è alquanto problematica) sia in grado di attirare una grande quantità di clienti affamati di acquisti, di affari o di spreco? Certo che è possibile, altrimenti non sarebbero tali le foto che vi proponiamo.

 

Si dà il caso che Pola sia conosciuta per questa voglia di bazar: i rigattieri arrivano da varie località croate e col commercio dell’usato si comprano qualche settimana di vacanza al mare (al prezzo del lavoro di un giorno la settimana). I clienti, naturalmente, arrivano da ogni parte dell’Europa e del mondo: sono i turisti che oltre a fare il bagno e a mangiare al ristorante, amano godersi il piacere delle compere. Più è esotica la merce che trovano in esposizione, meglio è. Così finisce che si osservano e si comprano gli oggetti più disparati, dalle monetine di bronzo più o meno ricercate, alle collanine che sanno d’antico, ma che probabilmente non possiedono alcun valore effettivo. Poi ci si trovano anche degli strumenti musicali più o meno utilizzabili e un sacco di dischi in vinile che ora sono tornati in auge. I Beatles si vendono sempre a peso d’oro e vale anche il contrario: si comprano a peso d’oro, perché chi vende è pronto ad acquistare sul posto se gli capita qualcuno che sta proprio svuotando la cantina o la soffitta.

Stesso discorso per i libri usati: purché si trovino in condizioni di buona conservazione, a prescindere dalla carta ingiallita, si comprano e si vendono che è un piacere. Quali titoli esattamente? Beh, i classici e i Nobel, per cominciare, non stancano mai. Al prezzo di venti, trenta o di quaranta kune, ognuno si può portare a casa un Doctor Faustus di Thomas Mann, L’Aleph di Borges, Il ponte sulla Drina di Andrić e le memorie di Albert Einstein, anche in italiano (qualche volta in tedesco), ma di norma in croato o in serbo. Niente male per completare una biblioteca di casa un po’ carente sul piano della grande letteratura mondiale del Novecento. Tra l’altro chi vende si dimostra flessibile e viene immediatamente a patti con l’acquirente indeciso: “Se lo porti a casa – dice – e ci dia un’occhiata. Se non le piace, me lo riporti indietro domani e io le restituisco i soldi. Tanto si vende tutto, prima o poi. I libri che valgono si vendono subito”. Visto perché il mercatino polese di via Ciscutti regge la prova del tempo traditore? Perché tra chi compra e chi vende ci si conosce e ci s’intende. In altre parole, è questione di fiducia.

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