Pola. Una campana per Ciscutti per ringraziare il mecenate

In occasione dei 201 anni dalla nascita, la Città renderà omaggio al benefattore, costruttore dei primi due teatri moderni a Pola

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Pola. Una campana per Ciscutti per ringraziare il mecenate
Il Teatro Popolare Istriano, già Politeama Ciscutti. Foto: DARIA DEGHENGHI

Sabato mattina, all’incrocio tra le due vie pedonali Ciscutti e Flanatica, esattamente cinque minuti prima di mezzogiorno, suonerà “Una campana per Ciscutti – una campana per il teatro” (Zvono za Ciscuttija – zvono za kazalište). Si tratta di una performance dedicata all’industriale, benefattore e costruttore dei primi due teatri moderni di Pola sul finire dell’Ottocento, nell’occasione dei 201 anni della nascita. Lo scorso anno, in occasione del bicentenario, Pola ha dedicato a Pietro Ciscutti la Sala maggiore del suo Teatro e ora continua a omaggiarlo per espiare il torto di averlo condannato all’oblio per lunghissimo tempo. La performance di sabato mattina è stata allestita dall’Accademia musicale di Pola i cui studenti di canto lirico eseguiranno alcune arie famose dalle opere “Le nozze di Figaro” ed “Orfeo ed Euridice”. Si uniranno agli studenti di canto anche i due attori Petra B. Blašković e Luka Mihovilović per raccontare ai polesi chi è stato e perché è stato un grande Pietro Ciscutti.
L’uomo che diede ai polesi non uno ma addirittura due teatri nacque a Maniago nel Friuli il 18 febbraio 1822. All’età di 25 anni, nel 1847, venne a stabilirsi a Pola in qualità di fabbro ai servizi dell’autorità imperiale austriaca. Abile nell’impresa, si mise in proprio e la sua fonderia, evidentemente nata sotto una buona stella, fece soldi a palate grazie alla Marina da guerra e a importanti opere civili e militari in una città destinata a un’espansione industriale, urbanistica, demografica e culturale accelerata. Ciscutti diede alla sua città d’adozione le prime infrastrutture moderne, le piazze Port’Aurea e Alighieri, i canali di drenaggio urbano, abitazioni e strade, e il capitale andò lievitando ulteriormente con l’acquisto, la vendita e l’affitto di case e ville. Nel 1854 pagò di tasca propria il restauro della Chiesa della Madonna della Misericordia in piazza Alighieri, distrutta in un devastante incendio e lo stesso anno acquistò il terreno adiacente per l’edificazione del primo teatro moderno di Pola: il Teatro Nuovo in piazza Alighieri. Entro il 1879, il Teatro Nuovo non bastava già più per accogliere tutti gli spettatori affamati di spettacoli. Il 22 agosto di quello stesso anno veniva posta la prima pietra del futuro Politeama progettato da Ruggiero Berlam. La cerimonia d’apertura si ebbe il 24 settembre del 1881, per cui, grazie a Ciscutti, Pola ebbe il suo teatro importante prima di Fiume (1885), Spalato (1893) e Zagabria (1895). Pietro Ciscutti morì nel 1890, ma la sua città non gli rese il dovuto omaggio. Del suo sepolcro a Monte Ghiro si persero le tracce nel 1974. Il primo omaggio recente al costruttore del Teatro di Pola venne solo negli anni Novanta con l’intitolazione della via pedonale che “scende” da via Zagabria a via Smareglia. Piccoli segni di gratitudine come quello di sabato mattina rappresentano il dovuto omaggio a un mecenate della cultura e del patrimonio urbanistico religioso e laico che Pola sta appena incominciando ad apprezzare sul serio.

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