Pola. Tanti buoni propositi per la città e il suburbio

La pianificazione cerca di tenere in considerazione le peculiarità delle varie unità locali, il criterio della residenza, ma anche della pendolarità dettata dalle necessità di lavoro, nonché delle differenze in quanto a numero di abitanti

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Pola. Tanti buoni propositi per la città e il suburbio
È prevista anche la costruzione di un autosilo nei pressi dell’Ospedale. Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Pola ha appena inaugurato l’anno fiscale 2023, ma si trova a ragionare a ritroso: sono in piena fase di consultazione pubblica la proposta di Strategia di sviluppo del territorio urbano di Pola per il periodo che va dal 2021 al 2027, nonché lo Studio strategico di valutazione dell’impatto ambientale che l’anzidetto programma strategico potrà generare. La pianificazione parte più o meno con due annate di ritardo e comprende qualche progetto già andato realmente in porto, ma restano effettivamente ancora da compiere passi enormi, che dovrebbero poter decretare il futuro progresso del territorio. Il pubblico che potrà visitare le pagine web cittadine (www.pula.hr) e inoltrare proposte, osservazioni, critiche alle due documentazioni entro il prossimo 30 gennaio, avrà modo di scoprire che non si tratta di studi limitati al territorio urbano di Pola, ma estesi all’intera area del vecchio comune polese. La loro stesura – e si tratta di incartamenti da centinaia di pagine da sfogliare in Rete – è stata sì affidata a professionisti esperti dei vari settori d’interesse della comunità sociale, ma è stata realizzata dopo attività di consultazione e coordinamento messe in campo da commissioni incaricate da tutta l’area della Bassa Istria, che in realtà ruota attorno alla Città di Pola, zona dove maggiormente si concentrano l’impiego e la vita economico-amministrativa. Chiaro è che le anzidette strategie rappresentano “soltanto” la cornice entro la quale muoversi in maniera oculata e ben programmata, però è anche palese che senza l’intelaiatura non c’è quadro.

Un’area molto popolata
Osservando la faccenda più da vicino, l’area d’interesse, con le sue 8 unità d’autogoverno locale (le Città di Pola, Dignano e i Comuni di Fasana, Lisignano, Medolino, Marzana, Barbana e Sanvincenti), si estende su 570,64 chilometri quadrati, popolati da 81.293 abitanti secondo l’ultimo Censimento del 2021, che rappresentano un calo del 6,4 p.c. rispetto al dato del 2011. La densità media di popolazione corrisponde a 150,5 abitanti per chilometro quadrato il che equivale addirittura al doppio della situazione che si registra a livello di tutta la Croazia. La pianificazione proposta in lettura all’opinione pubblica cerca di tenere in considerazione le peculiarità delle varie unità locali, il criterio della residenza, ma anche della pendolarità dettata dalle necessità di lavoro, nonché delle sostanziali differenze in quanto a numero di abitanti. Dignano, Fasana, Marzana, Lisignano e Medolino registrano un numero di residenti invariato se non aumentato rispetto al Censimento 2011 e una maggiore urbanizzazione in confronto ai Comuni ubicati nell’Istria più interna come Sanvincenti e Barbana, che hanno registrato una popolazione in calo a causa del fenomeno della “litoralizzazione” e della “turistificazione” al meridione della penisola. La statistica recita chiaro in quanto a quadro occupazionale: il 50 per cento della popolazione attiva proveniente da Dignano, Fasana, Medolino, Lisignano, Sanvincenti, Marzana, Barbana trova lavoro a Pola.

Il rifacimento di via Kandler è all’ordine del giorno da diversi anni.
Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Progetti attesi a lungo
La documentazione, oggetto di dibattito, propone una cornice finanziaria approssimativa degli investimenti e delle progettazioni da privilegiare negli anni a venire, esposti in tutta una serie di infinite tabelle. Risulta interessante estrapolare alcuni buoni propositi inseriti nella Strategia e vedere “riciclate” le vecchie buone intenzioni annotate nei precedenti, meno recenti piani municipali. Data la corposità dell’incartamento, ci si può limitare a osservare soltanto qualche saggio di progettazione curiosa e lungamente attesa a titolo di sviluppo di un territorio moderno, economicamente sviluppato, sensibile alla tutela ambientale e agli sviluppi sostenibili di ogni aspetto del vivere civile. Figurano messi in preventivo numerosi interventi a favore del settore socio-culturale, dell’istruzione e dei giovani (pianificazione di centri di raduno e attività culturale), per una spesa di 18,8 milioni di euro; quindi della costruzione di Case di riposo, per anziani e a favore dell’integrazione sociale (21 milioni), dello sport e della ricreazione (27 milioni). Come ad esempio i 6 milioni di euro, soltanto per la realizzazione della zona ricreativo-sportiva di Pragrande. Nel capitolato riferito alla crescita infrastrutturale (ri)compaiono, ad esempio, alla grande, le case garage: un silo in zona Ospedale (da costruirsi con 7,1 milioni di euro), un altro a livello dei campi sportivi del Ginnasio croato (con 4,7 milioni) e un terzo in Campo marzio (5 milioni) che è l’unico ad assumere, per ora, forma più concreta (almeno su carta).

Educazione: iniezione da 86 milioni
Conteggiata pure la ricostruzione di via Kandler (con 3,8 milioni) che, occhio e croce risulta essere più costosa della crescita della circonvallazione a doppia corsia nel tratto che va da via Medolino a via Promontore (3,1 milioni), quindi gli investimenti in piste ciclabili e infrastrutture (1,9 milioni per Pola-Promontore-Medolino) e nella reintroduzione del tram di Pola e viaggi relativi da ripristinare con uno sforzo pubblico da 6,6 milioni di euro. Oltre 7 milioni di investimenti sono previsti nella digitalizzazione dell’amministrazione e dei servizi pubblici. Più di 86 milioni sono stati conteggiati come preventivo per investire nell’istruzione e nel settore educativo a titolo di crescita dello standard formativo da adeguare alle necessità del mercato e dell’imprenditoria, settori per i quali si prevedono ulteriori 63 milioni a titolo di rafforzamento e consolidamento permanente. In questo capitolo è incluso il recupero dell’osservatorio astronomico di Monte Zaro (1,9 milioni), della cisterna che affianca il Castello veneziano (398mila euro) e della fortezza dell’isola portuale di Sant ‘Andrea (3,7 milioni). Nei piani d’investimento (51 milioni) la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale (vedi il recupero di Palazzo Frezza a Sissano (1,3 milioni) e del Convento dei Cappuccini a Dignano (4,6 milioni). Grandi le cifre computate per la crescita qualitativa dei servizi comunali (287 milioni), per la sostenibilità ambientale e la valorizzazione e la manutenzione delle aree verdi (264 milioni). A voler trarre le somme in euro, per coprire i desiderata di crescita locale, si rasenta il mezzo miliardo.

Un’altra vecchia cisterna del Castello veneziano che attende il recupero.
Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

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