«Pola Svperiorvm». Un tuffo nell’antichità

In piazza Foro la rievocazione storica dell’epoca romana a opera dell’Ente turistico, del Museo archeologico istriano e dell’«Illustris Events». Si replica il 2 e il 9 giugno

0
«Pola Svperiorvm». Un tuffo nell’antichità
In mezzo al Forum l’officina della canistraia, Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Due giornate per vivere nell’antica Pola: se non è stata la macchina del tempo a darne l’occasione, ci ha pensato “Pola Svperiorvm”, su regia dell’Ente turistico, del Museo archeologico istriano e dell’“Illustris Events”. Lungi dalla pretesa di riprodurre fedelmente quelli che furono gli aspetti della vita quotidiana pubblica, privata, militare e gladiatoria della Colonia Pietas Julia Pola, il primo appuntamento di rievocazione storica dell’epoca romana è stato la riproduzione di un po’ d’atmosfera, il fatto di rendere la simulazione attraente, un po’ cinematografica, da calamita per turisti e per i giovanissimi.

Cesare a riposo, dopo la campagna militare,
Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

In questo, l’evento di parziale e approssimativa ricostruzione dell’elemento storico è pienamente riuscito, celebrando la sua ventesima edizione con la trasformazione di piazza Foro in Domus romana, odeon e scuola gladiatoria per cercare di valorizzare l’eredità storica della città attraverso una serie d’attività di divulgazione culturale, promozione del territorio urbano e recupero delle radici identitarie.
Il viaggio nel tempo riproposto attraverso i vestibulum, i perystilium, la culina (cucina), i triclini e le cubicula delle dimore di duemila anni or sono, ha fatto immergere i visitatori in uno scenario evocativo attraverso quadretti di vita dell’epoca con abiti realizzati, in parte, secondo i canoni suggeriti dai manuali di storia.
Curioso il salotto-tablinum proposto della Mater Familias investita del titolo di Domina (una volta dati alla luce dei figli), con ancelle al seguito che chiacchierano alla pari delle odierne signore che si prendono il caffè allo snack-bar. Matrone, pettegolezzi e faccende di casa da sbrigare a parte, ecco anche l’ingresso nelle taberne adibite a botteghe artigiane ispirate alle attività produttive del territorio, in particolare dei settori artigianale, agroalimentare e vitivinicolo. Vedi gli scalpellini impegnati nella lavorazione delle pietre, la marmoraia, la canistraia per la realizzazione di cesti, la raccoglitrice esperta in erboristeria e altri mastri all’opera.
Immancabile la taberna ricreata con la lunga tavolata per la vendita e la consumazione dei prodotti enogastronomici locali, l’osteria con la “vinaria” e calici profumati da petali di rose, il tutto unito alla riproposizione di “probabili” antiche ricette, insaporite dagli aromi mediterranei (coriandrum in particolare), di cui si suppone i romani facessero abbondante uso. Non sarà stato il banchetto del ricco Trimalchione come descritto da Petronio nel Satiricon, ma tutto sommato una colorata e focloristica rappresentazione d’altri tempi con ingredienti versati dentro fattispecie di cacabus, caldaie, anfore, coppe, brocche e vasi di ceramica.
Dalla culina alla cubicola della coppia di coniugi in lettiga, alla stanza velata della giovinetta romana intenta a scolpire la chioma di capelli, il profumo cambia e si mescola agli odori dell’unguentaria. Centurioni, legionari, aristocratici, patrizi, tribuni: tutto si è mescolato di romanità al Forum, davanti all’augusteo tempio e al medievale municipio dagli archi coperti con tendaggi d’epoca con le insegne SPQR per dare vita alle performance.
Ci sono stati la rappresentazione teatrale Comoedius Romanus, balli e banchetti all’antica, la mostra dedicata alle precedenti edizioni delle Giornate polesi dell’antichità, gli show e il programma scenico-creativo Martiniuss circus per i bimbi, proponendo loro di diventare piccoli romani per un giorno.

Una riunione di antiche matrone,
Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Spettacolo gladiatorio
Oltre all’istruzione offerta attraverso la passeggiata interpretativa “Ubi tu Gaius, ego Gaia”, che ha fatto tappa all’Arena, davanti all’Arco dei Sergi e alla Casa di Agrippina, ha trionfato come sempre in verosimiglianza l’esibizione dei gladiatori di “Spectacula antiqua”. Non solamente vestono le attrezzature fedelmente riprodotte dall’epoca romana di Pola, su dettagliata indicazione del Museo archeologico istriano, ma simulano una lotta gladiatoria, studiata a suon di colpi con gladi e mazze di legno, tutt’altro che innocua e coreografica.
Ecco perché la piccola scuola gladiatoria, una bella area didattica, non è stata intesa come frivolo studio di danza, bensì quale seria occasione per tentare d’imparare a maneggiare l’armatura di Russel Crowe nel celebre blockbuster, sentirsi potenti ed erculei nell’era di una grande civiltà, fatta d’arte, ingegneria, schiavitù, congiure e soprattutto tantissimi malaugurati destini di popolo. Ma si sa che lungo e impervio è il progresso della civiltà umana. I “Dies Anticae” torneranno a Pola il 2 e il 9 giugno prossimi, mentre il giorno 10 sarà la volta del mega show gladiatorio in Arena. Lo spettacolo, quindi, continua.

Pola romana e i suoi gladiatori.
Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display